Julio Sergio: "Questa piazza aveva bisogno di Mou. Rui? Si riprenderà presto"
Le parole dell'ex portiere giallorosso: "Marcos Leonardo? È un giocatore che sa fare gol dentro l’area, è uno che capisce quello che deve fare"
Julio Sergio e la Roma: un legame col tempo mai svanito. L’ex portiere giallorosso ha trovato nella Capitale una vera e propria seconda casa. Arrivò in Italia nell’anno della vittoria dei Mondiali dell’Italia, quando sulla panchina giallorossa sedeva un certo Luciano Spalletti: “Mi auguro che possa fare benissimo in Nazionale, ha tutte le carte in regola per farlo. Capisce tantissimo di tattica e viene da una stagione entusiasmante a Napoli”, dice Julio Sergio in esclusiva a Il Romanista.
Il “miglior terzo portiere al mondo”, definì così Spalletti l’ex portiere brasiliano, che trovò più spazio con Ranieri nelle stagioni successive, diventando il primo portiere della Roma: “Ranieri è un vero signore, una persona buonissima e giusta. In passato ho avuto anche Garcia che secondo me può dare seguito a ciò che ha fatto Spalletti al Napoli, ma nel calcio ci vuole tempo. Ha il carattere e la competenza per fare bene e sono fiducioso del fatto che il Napoli farà una grande stagione”.
Il nuovo capitolo
Dopo diverse esperienze da allenatore in Brasile, Julio Sergio nel 2022 ha deciso di cambiare vita e diventare procuratore aprendo un’agenzia: “Speriamo presto di portare qualche mio assistito a Roma, ho aperto quest’agenzia proprio per questo”. Da qui, si capisce quanto Julio ami Roma: “Ho giocato la Champions a Roma e posso dire che è stata la miglior esperienza della carriera, ma anche in Brasile ho dato tanto. Con il Santos abbiamo vinto due scudetti e siamo arrivati in finale di Copa Libertatores. A Roma però c’è un altro calcio”.
Sergio in Italia ha vestito sempre i colori giallorossi, prima quelli della Roma, poi quelli del Lecce: “Anche se potevo andare al Paris Saint-Germain. Lì però andavo a fare il secondo, il piano di andare in Puglia era quello di giocare una stagione lì e trasferirmi in un altro club italiano con cui avevo già un precontratto, poi però mi sono infortunato e tutto è andato in fumo. Rimpianti? Non posso dire di non averli, ma all’epoca mi sembrava la miglior decisione, oggi farei una scelta diversa”.
Una preferenza quella di andare in Puglia che fa capire come quello di qualche anno fa sia un altro calcio rispetto a ciò che stiamo vedendo oggi con l’avvento dei petrodollari arabi: “Anche se – ammette Julio Sergio – condivido la scelta di andare in Arabia Saudita. La carriera di un giocatore non è lunga e se si ha la possibilità di fare un contratto ricco è difficile dire di no. Vogliono creare un’immagine nel mondo e hanno scelto il calcio. Fosse successo qualche anno fa, sarei andato”.
Budapest e il mercato
Per parlare dell’attuale Roma con Julio Sergio è d’obbligo partire, ahinoi, dalla finale di Budapest: “Nel calcio, per quelli che capiscono poco, conta il risultato ma per tutto quello che ha fatto Mourinho vincendo la Conference e ad arrivare in finale d’Europa facendo una grande partita, poteva succedere qualcosa di diverso, ma il calcio è così. Questa piazza aveva bisogno di Mou, capace di portare la squadra a giocarsi queste partite che Roma da troppo tempo non gioca, speriamo possa succedere di nuovo”.
Poi parola sul mercato: “Mi è piaciuto molto. Sono tutti giocatori che hanno già molta esperienza, il direttore si è mosso molto bene sapendo i suoi limiti e non avendo i soldi dell’Arabia. Lui è riuscito a puntare su certi giocatori che piacciono all’allenatore e che possono avere un grande rendimento dentro al campo”. Una curiosità sulla Roma attuale: zero brasiliani in rosa. Un fatto abbastanza inedito vedendo la storia dell’ultimo ventennio giallorosso: “E uno dei miei obiettivi – dice Julio Sergio – è portare un brasiliano a Roma”. Anche se potrà arrivare Marcos Leonardo tra qualche mese: “Si è parlato di lui tante volte. È un giocatore che sa fare gol dentro l’area, è uno che capisce quello che deve fare e con il Santos sta facendo bene da due\tre anni. Ha delle qualità importanti”.
La crisi giallorossa e i sostituti di Rui
Un punto in tre giornate. Una falsa partenza quella della squadra di José Mourinho con Julio Sergio che la commenta così: “Un inizio così negativo mi ricordo che l’abbiamo passato nel 2009, poi all’ultima giornata ce la stavamo giocando per lo Scudetto”. Un momento no anche per Rui Patricio: “Fare il portiere a Roma è sempre difficile. Il portiere è quello che ti passa fiducia, sbaglia poco e magari ti fa portare punti preziosi a casa. Rui ha avuto un grande impatto in Conference, ha fatto una buona Europa League e speriamo si possa riprendere al più presto possibile”. 35 anni, ultimo anno di contratto e diverse valutazioni sul suo futuro che cominciano a farsi dentro Trigoria.
Ma se Julio Sergio dovesse aiutare Pinto ad acquistare un sostituto del portiere portoghese, chi suggerirebbe? “Eh, grande responsabilità. Ci sono portieri in brasile che secondo me potrebbero fare molto bene”. E via con la lista dei talenti: “Uno si chiama Bento Matheus Krepski, ventiquattrenne che gioca all’Atletico Paranaense ed è italo brasiliano, secondo me ha il potenziale giusto per giocare alla Roma. Sempre al Paranaense ce n’è un altro che si chiama Linck, mentre al Palmeiras c’è l’esperto Weverton. Insomma, ci sono portieri in Brasile che hanno buone prospettive e che possono secondo me avere un’opportunità in Italia, magari con la Roma”.
Tornando alla realtà dei fatti, questa squadra non merita un solo punto nelle prime tre giornate, e anche Julio Sergio è d’accordo. Calma, però, nel dare spazio a quei sogni proibiti: “Penso che dobbiamo capire cosa abbiamo fatto negli ultimi anni. Non vinciamo uno Scudetto da tanto tempo, non è perché abbiamo un allenatore forte e che è arrivato in due finali europee non possiamo dire che siamo in corsa per lo Scudetto. Io penso che fare la Champions con continuità, magari ti porta a costruire una squadra vincente. Per me l’obiettivo principale di questa stagione è arrivare in Champions, fare più punti possibili per poi continuare con il grande lavoro della società cercando di costruire una squadra importante”. Il futuro è tutto da scrivere, i tifosi sperano in qualcosa di grande, così come Julio Sergio.
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