Muzzi: "Scamacca è la punta ideale per Mourinho e la Roma"
Le parole: "Trigoria per Gianluca è casa, sarei contento di un suo ritorno. Ama i giallorossi e José lo può far crescere. All’Olimpico è tornato il tifo di un tempo"
Cresciuto nel vivaio della Roma, sia come calciatore che come allenatore, da un anno è tornato a Cagliari, la sua seconda casa. Roberto Muzzi si gode la fresca promozione dei sardi in Serie A, mentre da club manager dei rossoblù studia il calendario della stagione alle porte. «Con mister Ranieri l’occhio all’ottava giornata - quando la Roma volerà in Sardegna per affrontare proprio il Cagliari - c’è andato», confessa. «Lo scorso campionato - prosegue l’ex attaccante e tecnico del settore giovanile romanista nell’intervista rilasciata al nostro giornale -, con la rimonta e il playoff vinto all’ultimo respiro, è stato emozionante. Ora siamo pronti per una nuova avventura, siamo fiduciosi».
E invece come vede la Roma di Mourinho, al suo terzo anno nella Capitale?
«Sicuramente vedo un ambiente carico e fiducioso verso la squadra, la società e Mourinho. Questa è una grande cosa. Poi i risultati parlano da soli. Due anni di Mourinho e due finali europee raggiunte. Qualcuno sottolinea il percorso in campionato, dove magari si poteva fare qualcosa in più, ma è già molto così. In più c’è da considerare il clima che ha riportato a Roma, con lo stadio sempre pieno».
Sembra esser tornari all’Olimpico di tanti anni fa?
«Il clima mi ricorda molto quello degli anni in cui giocavo io (in prima squadra dal 1989 al 1993 e nel 1994, ndr). Merito di Mourinho, della società e della squadra. Ora il tifoso romanista è tornato allo stadio e si vede».
La Roma ha segnato gli inizi della sua carriera da calciatore, ma anche da tecnico, con diverse stagioni nelle giovanili. Lì ha avuto modo di allenare due come Frattesi e Scamacca, oggi protagonisti del mercato.
«Con Frattesi ho lavorato anche poi all’Empoli, nella sua stagione in prestito nel 2019. Davide è un giocatore forte, l’ho avuto poco nella mia squadra a Trigoria, ma già ai tempi del settore giovanili mostrava delle qualità importanti. La sua cessione mi lasciò perplesso, perché credevo potesse veramente imporsi anche nella prima squadra e crescere così nella Roma. È senza dubbio un calciatore importante. Un centrocampista moderno che ha gamba e capacità di inserimento. Quando leggevo di un suo possibile ritorno alla Roma ero contento, ma al tempo stesso le perplessità per la scelta di lasciarlo andare crescevano».
Ora però è ad un passo dall’Inter. Scelta giusta?
«Direi di sì, va in una grande squadra e nel frattempo cresce anche nell’Italia di Mancini. Questo per Davide può essere l’anno della consacrazione come uno dei centrocampisti più forti in circolazione».
Scamacca, invece, sembra essere un obiettivo per l’attacco della Roma...
«Gianluca lo sento spesso. Parliamo di un classe 1999, ma è già pronto per fare il titolare di una squadra importante. Caratterialmente è un ragazzo tosto, che ama la Roma, un dettaglio non da poco. Io sarei contentissimo qualora la trattativa andasse in porto, può essere un valore aggiunto per i giallorossi e fare molto bene».
Come vede l’eventuale rapporto con Mourinho?
«Scamacca è un ragazzo che ascolta moltissimo e si dà da fare. Con un tecnico come Mourinho, con l’esperienza dello Special One, credo possa veramente esplodere e fare il salto di qualità per diventare un grandissimo centravanti. Magari Cagliari-Roma sarà l’occasione per incontrarci di nuovo. Me lo auguro con tutto il cuore. Per lui e per la Roma».
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