Il presidente della Boreale Leonardi: "Al gol di Bove ho perso la voce"
Le dichiarazioni a Radio Romanista: "La famiglia è stata importantissima nella crescita di Edoardo. È molto legato a noi, si presta anche ai ragazzi più giovani"
Dopo il gol segnato da Edoardo Bove contro il Bayer Leverkusen, il presidente della Boreale DonOrione Leandro Leonardi è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista. Il numero 52 giallorosso è un ex giocatore della squadra che milita oggi in Eccellenza. Di seguito le dichiarazioni rilasciate da Leonardi.
Sul gol di Bove.
"Ho poca voce (ride, ndr.). Non urlo mai, ma al gol di Edoardo ho perso la voce".
Diciamo che il gol di Bove è stato quell'attimo che non torna più. Cosa ci racconta sulle emozioni che ha provato in quel momento?
"Dopo il tiro di Abrahan si sono tutti alzati in piedi davanti a me, io sono anziano e ci ho messo qualche secondo in più. Poi ho visto la palla che arrivava verso i suoi piedi e successivamente tutti hanno urlato il gol, quindi ho immaginato che avesse segnato. C'erano mio figlio e alcuni amici che erano accanto, mi hanno abbracciato, abbiamo strillato. Finché lo speaker non lo ha annunciato non avevo realizzato quello che fosse successo. Quando vuoi bene una persona guardi la partita, ma soprattutto quel ragazzo. So come si muove, quello che indossa, come porta i capelli, qualsiasi cosa, quindi lo sento".
È stata più grande la gioia che deriva dal gol o le parole di Mourinho, che ha valorizzato la formazione del ragazzo?
"Mourinho ha fatto una disamina perfetta del percorso del ragazzo, della voglia di arrivare a questo punto della sua carriera ma anche dei sacrifici che lui ha fatto, così come fanno tutti i ragazzi che sono là. Ognuno di noi vede la parte 'gossip' di questi atleti, ma tutti gli importanti sacrifici che fanno le famiglie e i ragazzi vengono trascurati. Crescere a Trigoria e andarci ogni giorno per una famiglia è un sacrificio importante. Fare 10-15 giorni in ritiro è un sacrificio che i ragazzi fanno con piacere: rispetto ai loro coetanei hanno tanto di più, anche se perdono qualcosa nella vita di tutti i giorni. Le parole di Mourinho rispecchiano completamente questi due anni di Edoardo ed è importante che un allenatore così esterni un giudizio in questo modo così preciso".
Abbiamo sentito dei giudizi anche in tv: Bove viene indicato come un ragazzo che può percorrere i passi di Pellegrini. Hai sempre parlato di lui come un ragazzo che non si accontenta di nulla, che sa cogliere il suo momento. Cosa ti aspetti da lui in futuro?
"Lui ha l'ambizione e l'umiltà. Se l'ambizione non è contemperata dall'umiltà rischia di portare un ragazzo fuori dagli schemi. Lui è un ragazzo molto umile, che si sacrifica continuamente e che non si accontenta e non crede ancora di essere un calciatore di Serie A, ma pensa di essere in una parte del suo percorso. Continuerà tutti i giorni ad allenarsi e a impegnarsi, a fare il meglio come professionista e uomo per diventare sempre più bravo. Non è possibile paragonare due atleti, è difficile, ci sono aspetti che li rendono diversi. Credo tanto in Bove, lo conosco da quando è nato e so qual è la sua voglia di emergere. Ha grandi potenzialità. Conosciamo tanti atleti che avevano potenzialità enormi e che hanno raccolto meno di ciò che le potenzialità hanno offerto loro, speriamo che Edoardo faccia il contrario e che raccolga di più rispetto a ciò che le doti che ha a disposizione gli consentono".
Quanto è importante la famiglia per un ragazzo così giovane?
"I suoi genitori sono carissimi amici. Dico una cosa, perché so che lui ci tiene: è legatissimo alla nonna e al nonno che non c'è più, ma che nella sua crescita è stato importantissimo. Il senso della famiglia e dell'appartenenza di Edoardo è fondamentale all'interno della sua crescita. I nonni, i genitori, gli zii hanno dato tanto a lui. Sembra banale, ma la famiglia è importantissima, è vero. Ogni cosa che la famiglia ci lascia è importantissima per la nostra crescita. E dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna, anche questo vale tanto per Edoardo".
Una curiosità: anche ieri la Boreale è stata citata, quanto orgoglio sentite?
"Per noi c'è un grandissimo orgoglio, ma quello che proviamo per lui è lo stesso. È molto legato a noi, viene a vedere le partite appena può, e presente con i ragazzi della prima squadra e si presta anche con quelli del settore giovanile. È legatissimo a noi e questo è un valore aggiunto. Quando per ogni ragazzo hai qualcuno che ce la può fare e che sta per realizzare un sogno comune, senti di star contribuendo in quel piccolo percorso, anche solo per un incoraggiamento. Ha dato una grandissima forza alla nostra prima squada, Bove è il nostro primo tifoso e questo ci rende stra-orgogliosi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA