Roma-Genoa, Mourinho: "Chi dà il massimo ha sempre il mio affetto"
L'allenatore portoghese dopo il passaggio del turno in Coppa Italia: "Non fischiate i giocatori, danno tutto quello che hanno. Dybala ha dato un sapore diverso"
José Mourinho ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Mediaset dopo la vittoria della Roma contro il Genoa in Coppa Italia. Ecco le sue parole.
Mourinho a Mediaset
La partita?
“La Roma dà sempre il massimo, per questo ho molto affetto per loro. Chi dà sempre il massimo ha sempre il mio affetto. L’unica cosa che mi è dispiaciuta sono stati qualche fischio a Zaniolo. Chiedo per favore di non fischiare i miei giocatori perché danno tutto quello che hanno".
Pellegrini come sta?
“Ha qualche problema, vedremo domani. Gilardino mi ha regalato una partita difficile e senza Pellegrini volevo fare di tutto per non andare ai supplementari. Potevo mettere giovani come Volpato, ma ho deciso di mettere Dybala. I tre dietro ci hanno dato tanta sicurezza, poi è entrato Paulo (Dybala, ndr) che ha dato un sapore diverso”.
Gli scontri tra romanisti e napoletani?
“Il mio lavoro è quello di allenare”.
Tiago Pinto ha detto che avete tutto per arrivare in Champions.
“Non sta a me commentare le sue parole, io faccio il mio lavoro”.
Mourinho in conferenza stampa
Quando entra Dybala, tutti sembrano dare qualcosa in più: è merito dell’argentino o dei compagni?
“La squadra dà sempre il massimo, quando giochi 40-50 partite in una stagione sembra che non diamo il massimo. La squadra e i giocatori sono intoccabili da questo punto di vista. Paulo è un giocatore che rende la squadra e l’allenatore più bravo, ci sono tecnici che hanno 4-5 giocatori come lui, chi ne ha 11, chi ne ha 20. Noi non ne abbiamo né 7 né 8, con Dybala la musica è diversa. La squadra stava creando molto, non dimentichiamoci che Gilardino ha messo bene in campo la squadra, sono riusciti a costruire dal basso e mi è piaciuto molto. Voglio dare credito alla squadra”.
Qual è il suo stato d’animo?
“Sono contento e do sempre il massimo, è questo quello che importa. Io do sempre il massimo per quello che faccio, se non parlo da due mesi è perché sono stato squalificato e non parlo mai quando lo sono. Oggi posso parlare con voi e dico una cosa che magari non vi interessa molto, però voglio ringraziare il presidente della Federazione portoghese, quello che mi ha detto mi ha reso molto orgoglioso. Dire che ero la sua unica scelta e che avrebbe fatto di tutto per portarmi a casa, mi ha fatto molto piacere. Non sono andato però, sono qua e do il massimo”.
Zaniolo?
“Mi dispiace aver sentito dei fischi al momento del cambio. Una delle cose che mi dà orgoglio sono i numeri dell’Olimpico che è sempre sold-out, mi fa molto piacere anche se non è opera mia. L’empatia si è creata da tanto tempo, come gruppo diamo sempre il massimo e mi dispiace aver sentito qualche fischio per Zaniolo, è un grande esempio di ragazzo che dà il massimo. Ho imparato da piccolino che, se dai il massimo, non puoi dare di più. Zaniolo dà tutto quello che ha, la mia storia della Roma è piccola ma la gente mi sente. Dico che possono fischiare la squadra, l’allenatore, il risultato ma non il giocatore singolo. Mi dispiace per Zaniolo, mi dispiace che il mio club non abbia la personalità di andare dritto. Invece che andare qua, puoi andare di qua e di là”.
Questa Roma può vincere la Coppa Italia?
“Prima di tutto dico che mi piacerebbe tanto vincerla, l’ho vinta una volta giocando contro la Roma, mi piacerebbe vincerla giocando con la Roma a Roma. Penso che sia la peggior coppa d’Europa, non protegge i più piccoli. Non dà animo a quello che è un show, parlo del Torino per esempio che vince sul campo del Milan campione d’Italia, poi deve giocare la prossima eliminatoria fuori casa, questa struttura della Coppa Italia non la capisco. Abbiamo giocato contro una squadra di Serie B con lo stadio pieno, se ci sono stadi vuoti devono capire perché noi siamo pieni e gli altri no. L’anno scorso siamo finiti sesti, quello prima settimi e io voglio investire sulla Coppa Italia, ma una squadra più bassa non vuole giocare, che motivazione ha questa gente? Il Torino ha vinto contro i campioni d’Italia, ha fatto la grande storia degli ottavi di finale e deve giocare fuori. Dov’è la bellezza della Coppa Italia? Sarebbe bello giocare in un campo di B o di C, dov’è questo? Perché la gente lo accetta. La prossima eliminatoria sarà o a Napoli o in casa nostra con la Cremonese, se perdiamo come l’anno scorso perdiamo ma cercheremo di vincere. Per una rosa come la nostra, giocare tre competizioni insieme è molto duro. C’è troppo accumulo per gente di più qualità, è un grande rischio far giocare 3-4 giocatori che non giocano sempre o mettere tanti bambini insieme, avrei potuto fare Bove-Tahirovic ma non l’ho fatto. Se vogliamo vincere la Coppa Italia non dico che vogliamo perché lo vogliono tutti, cercheremo di vincere la prossima partita della manifestazione”.
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