Interviste

Roma Club Bristol: "Nati il giorno di Tirana: un sogno realizzato"

Il presidente Giorgio Carrieri: "È molto emozionante incontrare tanti romanisti nel sud-ovest dell'Inghilterra. La notte della Conference è stata splendida"

Il Roma Club Bristol

Il Roma Club Bristol

PUBBLICATO DA Greta Rinaldi
14 Dicembre 2022 - 13:00

"Nella notte di Tirana il sogno della Conference non è stato l’unico a realizzarsi". In giro per il mondo, anche nei luoghi più insospettabili, è quasi inevitabile incontrare prima o poi un tifoso romanista e nel corso degli anni sono nate centinaia di club in tantissimi paesi di tifosi giallorossi che si riuniscono per condividere la pazza grande gioia di sostenere e amare la Roma. Tra questi, ce ne sono alcuni di storici e altri nati da poco come il Roma Club Bristol. A fondarlo è stato Giorgio Carrieri, romanista nativo di Taranto che vive da tempo nel Regno Unito e che ha sfruttato l’occasione storica della finale europea vinta contro il Feyenoord per dare corpo a un progetto che desiderava realizzare da tempo.

Quando hai deciso di fondare il Roma Club?
"L’idea ci è venuta il giorno della finale di Conference League! È nato da un’esigenza personale e dalla voglia di vedere la partita tutti insieme. Io e diversi altri romanisti abbiamo cercato di ottenere i biglietti per Tirana ma non ci siamo riusciti e nessuno di noi aveva intenzione di vedere la finale senza nessuno con cui esultare e sostenere la squadra. Vivendo all'estero non è sempre semplicissimo trovare dei tifosi giallorossi in giro e da quella situazione è nata l'intenzione di scoprire quanti romanisti ci fossero nel sud-ovest dell'Inghilterra. Abbiamo iniziato facendo girare la voce sfruttando i social, poi grazie al nostro vicepreside Pete abbiamo trovato l’Hall Pass Pub  e abbiamo inviato l'indirizzo a chiunque fosse interessato a raggiungerci prima del fischio d’inizio: così quella notte eravamo almeno una cinquantina. Dalla grande risposta si è deciso di proporre  l'idea di creare un Roma Club ufficiale, il Roma Club Bristol. Il nostro logo ufficiale è ispirato al Lupetto che era  sulle maglie degli Anni 80 e il nostro graphic lo ha realizzato il logo inserendo anche il Clifton Bridge, il monumento cardine di Bristol. Al momento abbiamo 25 membri, ma stiamo crescendo".

Cosa significa la Roma per te?
"Sono nato a Taranto ma la Roma è tutto per me. Quando vivevo in Italia andavo spesso in trasferta per seguire la squadra. Quando sono arrivato qui in Inghilterra ho continuato ma meno allo stadio, logicamente. Almeno fino a quando ho creato questo club, poter condividere questo amore e poter fare le trasferte tutti insieme per me è stato come realizzare un sogno".

Come pensate di espandere il club?
"Stiamo iniziando a farci pubblicità sui vari social media e questo ci sta facendo conoscere tra studenti romani di diverse età, ogni anno che ne sono diversi che vengono in Inghilterra e considerando che l'Università di Bristol sta guadagnando slancio il loro numero crescerà ancora. Prima della notte di Tirana non sapevamo ci fossero almeno altri 50 romanisti nel sud-ovest dell’Inghilterra e spesso tanti di loro quando gli racconto del nostro club rimangono sorpresi (ride ndr.)".

Avete una sede fissa?
"Sì, da quando il nostro pub di fiducia si è offerto di esserlo, dandoci modo di non dover girovagare alla ricerca di un posto. Quando ci riusciamo cerchiamo anche di organizzare le trasferte per andare a seguire la squadra, oltre a eventi e cene (la prossima a Natale)".

Tra meno di un mese ricomincia la stagione: cosa pensi di quanto visto fino allo stop per il Mondiale?
"Per quanto riguarda l'inizio del campionato, la posizione in classifica al momento è giusta in base a quello che si è visto. In Europa League dobbiamo giocarci le nostre carte considerando che in ogni partita contano tantissimo tutti i dettagli. In generale ha inciso tanto che giocatori importanti come Dybala e Wijnaldum siano stati fuori, certamente il ritorno di queste due pedine importanti può darci continuità e una mano a riprendere la scalata della classifica".

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