Muscat, allenatore Yokohama: "Che onore ospitare la Roma e Mourinho"
Il tecnico ha presentato la partita: "José è rispettato ovunque per quello che ha vinto. Vogliamo mostrare il nostro calcio e quanto valiamo"
Dopo l’amichevole contro il Nagoya, domani ci sarà il secondo e ultimo appuntamento giallorosso in terra giapponese. La Roma di Mourinho scenderà in campo contro i campioni del Giappone. Ebbene sì, perché magari i più distratti se lo saranno perso, ma lo Yokohama F-Marinos, una delle due squadre che affronterà i giallorossi durante la tournée fra Tokyo e Nagoya, ha vinto l’ultima J1 League. È servita l’ultima giornata di campionato, in cui la squadra di Kevin Muscat ha vinto 1-3 in casa del Vissel Kobe, per mettere il sigillo sul titolo, il quinto della storia del club. Rifondato il 1 aprile del 1992 (da quel giorno è un club professionistico, nel 1972 si chiamava Nissan Motor, ha cambiato nome in “Yokohama Marinos” come riferimento al ruolo centrale della città nell’economia marittima del paese), è una delle 10 squadre originarie della J1 League, ha la sede nella città di Yokohama, nella prefettura di Kanagawa. Come detto, quello conquistato nell’ultimo campionato, qualche settimana fa, è il quinto titolo: il club è stato nella massima serie per 30 anni ed è una delle due squadre a non essere mai retrocesse. Con i 5 titoli vinti è la seconda squadra più vincente della storia del calcio giapponese.
Il tecnico dello Yokohama è Kevin Muscat, australiano (seppur nato in Inghilterra, a Crawley), classe 1973, ex giocatore, difensore, che ha passato la maggior parte della propria carriera con la maglia del Wolverhampton (dal 1997 al 2002) e del Melbourne Victory (prima squadra allenata da lui dopo essersi ritirato, dal 2013 al 2019). Con la maglia della nazionale ha segnato 10 gol in 43 presenze totali, considerato da molti come “il calciatore più odiato nel mondo del calcio” per il suo modo di giocare aggressivo, in 19 anni di carriera professionale ha ricevuto 123 cartellini gialli e 12 rossi. La sua squadra, però, gioca in tutt’altro modo e lui ama il bel calcio, tanto che a titolo vinto ha detto: "Sono orgoglioso. Se c’è un sentimento più forte degli altri è l’orgoglio, non solo per il risultato, ma anche per il modo in cui abbiamo giocato. Abbiamo vinto in maniera fantastica e questo mi rende orgoglioso. C’è tanta emozione, per questo il calcio è così bello".
Abbiamo avuto l’occasione di intervistarlo in esclusiva e ci ha presentato la sfida che attende lui e la sua squadra lunedì 28, sul prato dello Stadio Nazionale di Tokyo:
Quando hai saputo della tournée giallorossa?
"Sono stato informato dai miei dirigenti dell’area sportiva e tutti quanti, squadra compresa, abbiamo subito pensato che fosse un’ottima idea per premiare i nostri tifosi quella di giocare contro avversari di così alto livello".
Segue la Serie A?
"Certamente, anche se a distanza. Molti miei compagni dei tempi della nazionale australiana hanno giocato nel campionato italiano, da Mark Bresciano a Vincenzo Grella".
Affronterai, anche se in una gara amichevole, una squadra di Mourinho…
"Tutto lo staff tecnico è su di giri all’idea di preparare strategicamente una partita contro un allenatore come Mourinho, rispettato ovunque e che ha vinto i trofei più importanti di questo sport".
Cosa significa per voi ospitare la Roma?
"Ospitare mister Mourinho e la sua Roma è un onore per noi, abbiamo tutta l’intenzione di mostrare quanto valiamo, mettere in campo il nostro calcio e mostrarci aggressivi".
Pensi che questa gara farà bene al calcio giapponese?
"Penso che sarà una cosa buona per i tifosi giapponesi assaggiare un po’ del calcio che si gioca in uno dei migliori campionati d’Europa. Come squadra vogliamo mostrare il nostro calcio, il calcio dei Marinos, alla Roma e a tutta Italia".
Le piacerebbe venire a Roma con la sua squadra?
"Ovviamente, lo Stadio Olimpico è uno stadio iconico, nel quale sono state giocate molte partite importanti in tutti questi anni".
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