Nagoya, Hasegawa: "Non vedo l'ora di giocare contro Mourinho"
Il tecnico della squadra giapponese presenta in esclusiva la sfida contro lo Special One: "Fremo dalla voglia di incontrare José, potremo imparare tanto da questa gara"
Sarà proprio il Nagoya Grampus di Kenta Hasegawa ad “accogliere” la Roma in Giappone per la tournée che durerà dal 22 al 29 novembre. Il 25 Mourinho e i suoi scenderanno in campo sul prato del Toyota Stadium (11:30 italiane, 19:30 locali, partita in diretta su DAZN) e gli avversari della prima gara saranno i giocatori di Hasegawa, arrivati ottavi in classifica nell’ultima stagione di J1 League, la massima serie di calcio giapponese. Abbiamo avuto l’opportunità di fare una chiacchierata esclusiva con il tecnico del Nagoya, 57 anni, ex attaccante di successo (73 gol in 307 presenze tra Nissan Motors e Simizu S-Pulse) della nazionale giapponese (4 gol in 27 partite), da calciatore ha vinto ben cinque titoli nazionali con la maglia del Nissan Motors: due Japan Soccer League e tre Japan Soccer League Cup. Hasegawa ha continuato a vincere anche una volta appesi gli scarpini al chiodo: ha fatto esperienze sulle panchine di Shimizu S-Pulse, Gamba Osaka (dove ha vinto cinque titoli di squadra e uno individuale, come tecnico dell’anno della J1 League) e Fc Tokyo, prima della sua squadra attuale.
Curiosità: oltre a essere un tecnico rispettato per il lavor svolto nelle diverse esperienze, è anche un personaggio molto noto in Giappone, tanto da esser stato inserito nel noto manga “Chibi Maruko-chan”, con il nome di Kenta-kun, nei panni di un bambino appassionato di calcio. Ecco cosa ci ha raccontato in esclusiva in vista della sfida contro i giallorossi:
Il 25 affronterà José Mourinho. Come ha preso questa notizia?
"Sono molto felice. Non vedo l'ora di vedere come si comporerà durante la gara un allenatore che ha vinto i campionati di ogni nazione in cui ha lavorato. Nei primi anni della J League c’erano molte partite contro squadre estere, negli ultimi tempi ci sono state poche occasioni del genere. E io non vedo l’ora di giocare contro una squadra europea per la prima volta dopo tanto tempo".
Che stagione è stata per la sua squadra?
"Dalla mia squadra ci si aspetta che possa vincere il campionato, ma nell’ultima stagione abbiamo chiuso il campionato all’ottavo posto. Non sono soddisfatto dei risultati, ma al mio primo anno qui sono stato in grado di porre le basi che guiderà la squadra fino alla prossima stagione e oltre".
Un suo titolare, Yuki Soma, è in Qatar per il Mondiale.
"Al mio giocatore dico che gli auguro tutto il meglio per la Coppa del Mondo".
Crede che gare come questa possano portare benefici anche alla sua squadra e in generale al movimento giapponese?
"Quella di affrontare giocatori che giocano in Serie A è un’opportunità rara. I miei ragazzi potranno sperimentare in campo l’intensità del campionato italiano e quindi anche le tecnologie all’avanguardia di cui possono beneficiare. Sarà un’ottima occasione di studio per la mia squadra".
Nella Roma di Mourinho ci sono giocatori che si prenderebbe al Nagoya?
"Mi porterei qui Bryan Cristante".
Se dovesse presentare la sua squadra?
"Giochiamo a un’intensità altissima e per noi è centrale il lavoro di squadra".
C’è un campionato che preferisce guardare?
"Guardo i campionati di ogni paese, principalmente seguo le gare di Champions League".
In Giappone è stato calciatore, ora è allenatore, quanto è cambiato il calcio da quando era un bambino?
"La partecipazione del Giappone ai Mondiali del 1998, quelli disputati in Francia, ha portato in dote grandi cambiamenti nel nostro calcio. Dopo quell’esperienza è aumentato anche il numero di giocatori giapponesi all’estero, li ha resi consapevoli degli standard di gioco europei. Non solo, è cresciuto anche il numero di allenatori europei che lavorano nella J1 League, portandosi dietro anche i trend di lavoro europei. Sono passati trent'anni dalla nascita della J1 League e sono in atto molti cambiamenti".
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