Roma-Torino, Mourinho: "Dei giocatori dovranno fare autocritica in questa sosta"
Il tecnico giallorosso nel post partita: "Solo una squadra unita riesce a recuperare e pareggiare dopo un rigore sbagliato e due pali al 92'"
Termina 1-1 il match tra Roma e Torino. I giallorossi pareggiano all'ultimo minuto grazie al tiro da fuori di Nemanja Matic e rispondendo al gol dei granta a firma Linetty. Al termine del match ai microfoni di DAZN, in conferenza stampa e ai microfoni del club ha parlato José Mourinho. Di seguito le sue parole.
Le parole di Mourinho a DAZN
Mourinho visibilmente arrabbiato, sull'espulsione: cos'è successo?
"Espulsione giusta, le mie parole all'arbitro meritano il cartellino rosso. Ho parlato con lui dopo la partita e mi sono scusato per le mie parole, ma del suo gioco, come arbitro, non voglio parlare, penso che ho avuto l'umiltà di scusarmi per quelle parole ma della sua performance, della sua ipotetica influenza sullo sviluppo della partita, lascio a voi".
Cosa non le è piaciuto?
"Ti ho detto che non ne voglio parlare, l'analisi la faccio per me, la partita che puoi vincere è la prossima e non quella che è finita. Ho parlato con lui, non mi piace parlare pubblicamente di questioni tecniche, quello che gli ho detto meritava il rosso, ma non commento la sua partita".
Un'analisi della partita?
"Oggi ci sono due partite, una fino al 70' e una dopo. Fino al 70' i tifosi della Roma volevano andare a casa, qualcuno fischiava, erano dispiaciuti, non giocavamo bene e non creavamo occasioni, poi abbiamo creato di più in 20' dei 70' prima e delle cinque partite prima, perché? Perché abbiamo determinate qualità e limiti e quando un giocatore come Paulo non gioca è molto diverso per noi. Non voglio fare l'Harry Potter, perché non è il mio, ma anche scherzando un po': quanti punti in più avremmo avuto con Dybala in campo nelle ultime 6? E nelle ultime due abbiamo giocato senza di lui e Pellegrini. La difficoltà di costruzione dipende da quello. La nostra luce è lì e senza loro si è visto. Si può parlare di altri però, ci sono giocatori il cui livello ora è bassissimo e la squadra ha bisogno di tutti. In questo periodo dovremo riposare un po', poi faremo un secondo ritiro prima del campionato, ma dal punto di vista individuale qualche giocatore, come farò io, dovrebbe fare autocritica, un'autoriflessione. Con tutti i problemi che abbiamo avuto solo una squadra con grande spirito, unita, fa quello che abbiamo fatto oggi. Poi fai due pali, sbagli un rigore al 92', spesso finisce lì e invece la squadra è andata fino alla fine. Io ho chiamato questi 20 minuti i 20' della speranza, di avere Paulo e Pellegrini tutti insieme, la speranza di un Tahirovic che dico da settimane che è quasi lì, oggi è entrato in un momento di pressione e so che non mi avrebbe deluso con personalità e qualità. Qualità di club, non ci sono milioni da spendere, lavoriamo tutti insieme. Complimenti a lui per il suo debutto".
Alla Roma manca la mentalità?
"La mentalità la fanno i giocatori, la maggioranza dei giocatori che può dominare la costruzione di questa qualità. Si parla tanto di cultura di club, città, tifoseria, si costruisce con la mentalità dei giocatori per me".
Chi è il rigorista?
"Non era Belotti, non dico chi era. Non dico niente di più. In queste situazioni, come dicevo dopo l'errore di Ibanez contro la Lazio, si può sbagliare, il problema non è sbagliare, ma dare meno di quello che puoi dare e per qualche motivo non lo dai. A volte è una fragilità emotiva intrinseca, altre volte per te il calcio non è fondamentale nella vita. Queste cose non le mangio e se le mangio divento indigesto. Belotti ha avuto il coraggio di prendere il rigore e di sbagliarlo".
Le parole di Mourinho in conferenza stampa
La Roma è Dybala-dipendente. La preoccupa?
"Ora che lui è recuperato non sono preoccupato, spero che possa tornare bene per la seconda parte della stagione. Questi ultimi 20' non sono una sorpresa, ma 20' di speranza. Tahirovic sarà un grande giocatore e per una squadra come la Roma la possibilità di avere uno come lui è una speranza e col tempo andrà a prendere il posto di alcuni di quelli che ora hanno più stabilità. Su Paulo, in 20' con lui abbimao avuto più emozioni, più palle gol e tutto. Sei partite di campionato di fila senza di lui e per noi pesa tanto. Senza lui e Pellegrini è qualcosa di assurdo per noi. Io esco da qui con la speranza e contento per l'atteggiamento degli ultimi 20' perché la squadra è andata fino alla fine a cercare di cambiare il risultato. Sono positivo per questa finestra di speranza vista nel finale".
Su Abraham
"Sono old-fashioned, ma penso che quando tu diventi un giocatore professionista in un universo di milioni e milioni di bambini che volevano esserlo, non ti serve l'appoggio di nessuno. Non ti serve una fonte esterna a te stesso per motivarti. Ma che è questo? Una fonte esterna. L'allenatore deve fare questo, lo psicologo deve aiutare. Ma che? Tu devi dare tutto il campo ogni giorno, ogni allenamento, ogni partita. Giochi bene, giochi male, sbagli. Se sbagli con me al massimo penso che sei scarso. Ma un'altra cosa è l'atteggiamento, la domanda riflette il mondo di oggi. Ma che appoggio psicologico? Corri, amico! Vai là, duelli individuali, sbaglia, crea problemi. Amico, sono milioni di bambini che vogliono arrivare, arrivano in pochi. Sono privilegiati. La fonte esterna è un plus, che ti dà qualcosa in più, sei un uomo. Volpato oggi non ha giocato bene. Di chi è la colpa? Mia. Perché Volpato non è un giocatore per giocare contro il Torino che gioca uomo contro uomo, che è tosto. La colpa è mia. L'ho cambiato per migliorare la squadra e per proteggere lui, è parte della sua formazione. Ci sono giocatori che devono avere un livello alto non dico di performance, sbagliare è parte del giocatore, ma di atteggiamento. Ti servono motivazioni per prendere lo stipendio? Dobbiamo tutti dare di più"
Perché la Roma ha tutte queste difficoltà senza Dybala?
"Difficile rispondere, ho la risposta per te ma se mi garantisci che te la tieni per te te la do in privato. Pensa bene se tra l'anno scorso è tutto uguale o se manca qualcosa di fondamentale, qualcuno che è anche qui ma non è lo stesso".
Su Karsdorp
"Una decisione mia non portarlo all'Olimpico e non devo spiegare tutto quello che decido. Lui sa perché, i compagni sanno perché ed è una decisione esclusivamente mia".
Le parole di Mourinho ai microfoni del club
"Non voglio parlare dell'arbitro, non voglio. Vedo questi ultimi 20 minuti come la conferma di due cose che già sapevo. Una è che con 20 minuti di Paulo c'è la luce. Gente che nel primo tempo era delusa e fischiava o voleva andare a casa era gente che pagherebbe di nuovo per vedere più calcio, perché questa Roma negli ultimi 20 minuti, anche con tutti i problemi che c'erano nel gioco è una Roma che piace, che ha segnato un gol e poteva farne di più. E questa è la conferma di quello che dicevo, erano 6 partite di campionato senza Dybala, 2 partite di campionato senza Dybala e Pellegrini insieme e questa una squadra come la nostra significa tanto. Poi possiamo parlare di un giocatore che non sta giocando bene, che come squadra non stiamo giocando bene. Però questi ultimi minuti non hanno bisogno di parole. Quando parlavo di speranza mi riferivo a gicoatori come Thairovic. Non siamo uno di quei club che comprano e spendono, ci sono altri club che costruiscono giocatori. Secondo me lui non è bravo, sarà moltor bravo".
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