Sampdoria, Lanna: "Stankovic è il nostro Mourinho, i Friedkin sono il top"
Il presidente blucerchiato, ex giocatore della Roma: "Nella Capitale c'è una pressione diversa, le radio fanno tendenza e non ci sono solo quelle"
Marco Lanna, ex calciatore giallorosso e ora presidente della Sampdoria, ha rilasciato una intervista al Messaggero per presentare la partita di questo pomeriggio alle 18.30 allo Stadio Marassi di Genova. Il dirigente ha parlato del suo passato nella Roma, dell'ingaggio di Mourinho e dei Friedkin. Di seguito le sue parole.
Ingaggio Mourinho: ha visto che Olimpico? Sempre pieno…
"Non potendo prendere José, abbiamo scelto il suo allievo, Stankovic".
La Roma vista da Genova?
"Mi parlano di una società top, sotto tutti i punti di vista, non solo per gli investimenti. I Friedkin dimostrano di avere gli attributi grandi così".
Tante proprietà straniere in Italia: un bene o un male?
"Il calcio ha bisogno di soldi e chi ne ha investe da noi. Qui si spende meno e si può guadagnare, soprattutto con gli stadi. In Inghilterra, si incassa tanto ed è vero, ma gli investimenti sono più alti".
Roma e Genova sono piazze simili?
"Le due tifoserie, per passione e attaccamento alla squadra, si somigliano. Ma a Roma c’è una pressione diversa. Le radio fanno tendenza, e non ci sono solo quelle, noi abbiamo due giornali, un paio di programmi televisivi e stop".
La Roma la ricorda come incubo o come bella esperienza?
"Di sicuro la seconda, al di là dell’episodio nel derby. A Roma sono stato bene, ho conosciuto grandi giocatori, un personaggio fantastico come Mazzone, ero uno dei protagonisti di una difesa molto forte e facevo parte di un gruppo che ha avviato la splendida carriera di Totti. Peccato non aver vinto, ma per fortuna Sensi poi ci è riuscito e lo ha meritato. Io prima di venire a Roma vivevo a Genova con i miei genitori, non avevo esperienze esterne. Poi è morta mia mamma e mi sono trovato a gestire da lontano mio papà che era da solo. Non ero sereno. Superato quel momento, sono stato bene".
Avete preso l’opposto di Giampaolo, Stankovic.
"L’allievo di Mou, appunto. Ecco, ci serviva uno così: comunicativo, grintoso, leader. Come il suo maestro José".
Villar che giocatore è?
"Credo molto in lui. Molto tecnico, non è un lottatore. Ecco, se migliora questo aspetto, ci potrà dare una grossa mano".
Lei a Roma ha vissuto il passaggio da Sensi-Mezzaroma a Sensi; ora gestisce la vendita della Samp. I giocatori come vivono queste situazioni?
"Al calciatore non deve mancare nulla per rendere al meglio. Non mancava niente e noi all’epoca della Roma, non manca nulla a questi ragazzi. Quindi, niente alibi. A Marassi contro i giallorossi ci saranno 20 mila persone: pensiamo a fare risultato.
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