Roma Femminile, Swaby: "Abbiamo un potenziale enorme. Vogliamo la Champions"
Parla il difensore della squadra di Elisabetta Bavagnoli: "Sono impressionata dalle nuove. Iniziare col Milan sarà un grande test: non vedo l’ora"
«Abbiamo grandi potenzialità e nulla da perdere». Allysson Swaby è in ritiro a Norcia, pronta a iniziare la sua seconda stagione con la Roma. Il centrale difensivo giamaicano è arrivata a novembre in giallorosso ed è reduce dal Mondiale di Francia con la sua Giamaica. Per la prima volta a disposizione di Bavagnoli dalla prima giornata, con tanta consapevolezza e ambizione.
Che differenza fa essere con la squadra dal giorno 1?
«Prepararsi tutte insieme è fondamentale.Possiamo costruire un percorso dalle radici ed è importante. L'anno scorso ho imparato e sono cresciuta tanto. Lavorando giorno per giorno ho acquisito maggiore confidenza in me stessa e lo stesso ha fatto la squadra. Ora sappiamo cosa ci manca per essere grandi».
Come va in ritiro?
«È impegnativo, ma siamo concentrate sull'obiettivo comune. Lavoriamo tanto e a volte la stanchezza si sente, ma riusciamo ad aiutarci a vicenda».
Ci sono tante nuove arrivate.
«Sì e da subito posso dire che hanno aumentato l'intesità degli allenamenti. Hanno alzato gli standard e le nostre aspettative come gruppo e mi aspetto che tutte contribuiranno in modo significativo a fare meglio dello scorso anno. È entusiasmante vedere facce nuove, contente di essere qui per migliorare insieme».
C'è qualcuna che ti ha colpito in maniera particolare?
«Sinceramente mi hanno impressionato tutte. Sono arrivate in forma e pronte a dare il meglio. Andressa e Hegerberg pr esempio, sono giocatrici che ti danno nuove soluzioni offensive. Tra quelle che c'erano e le nuove il livello è molto alto e allenarsicon compagne di questa qualità ti migliora in tutto».
Dove volete arrivare?
«Dobbiamo lottare per i primi due posti, per la Champions. In allenamento miglioriamo di giorno in giorno e più lavoriamo tutte insieme, più le cose andranno meglio. Vedo veramente un grande potenziale per la nostra squadra».
In campo si parla un po' italiano e un po' inglese. Chi traduce?
«Molto spesso Vanessa (Bernauer ndr) traduce dall'italiano all'inglese ed è anche quella che ascolto di più in campo. Poi anche la coach prova a dare le indicazioni in entrambe le lingue, se qualche dettaglio si perde è uno sforzo di squadra che facciamo per capire tutto al meglio».
Quanto conta Bavagnoli per questo gruppo?
«Lei è determinante. Ci dice subito cosa si aspetta da noi ed è sempre positiva. In questo momento poi, è convinta che saremo al meglio per l'inizio della stagione e questo messaggio ci arriva chiaramente. Mi ha aiutato molto anche a inserirmi lo scorso anno, quando magari non ero molto sicura delle mie capacità. Fa da leader e da collante del gruppo».
E in campo cosa vi chiede?
«Ora stiamo lavorando soprattutto sul rendimento individuale. Per un difensore è determinante sapere cosa fare non appena riceve il pallone e noi ci stiamo concentrando su questo».
In campionato un inizio tosto.
«Non vedo l'ora di cominciare e farlo contro una grande contro il Milan, sarà un test importante per vedere la nostra vera dimensione. Speriamo di partire bene».
Ti aspettavi che la società puntasse tanto su questa squadra?
«Ho sempre saputo che qui c'era un progetto ambizioso e a lungo termine. Stiamo raggiungendo un grande livello di talento e essere supportate così è importante».
Quanto contano i tifosi nella vostra crescita?
«I nostri tifosi sono fantastici. Ti spingono quando vinci e nei momenti di difficoltà ti aiutano a rialzarti in piedi e lottare. Dopo il Mondiale poi sono sicura che saranno ancora di più e sono impaziente di vederli al Tre Fontane».
Il Mondiale l'hai giocato anche tu, con la Giamaica.
«Un'esperienza fantastica. Io sono cresciuta in America ma è stata una chiamata dalla Giamaica all'ultimo anno di college che mi ha fatto capire di voler fare la calciatrice. Ci siamo qualificate con pochissime risorse e anche l'Italia ha fatto molto bene. Questo ha fatto vedere che anche noi possiamo giocare a un certo livello: ci ha insegnato tanto, al di là del risultato finale».
In chiusura, cos'è la Roma per te?
«La Roma per me è una sfida continua. Sono migliorata più nei primi sei mesi qui che nei quattro anni precedenti. All'inizio non sapevo come potesse andare ma ora sono molto contenta di esserci stata e ho tanta voglia di continuare. Mi stimola mettermi sempre alla prova e superare ogni volta le difficoltà. Noi ora dobbiamo dimostrare di poter salire ancora più in alto, possiamo sorprendere tanta gente e abbiamo intenzione di farlo da subito».
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