Italia Femminile, Bartoli: "Diventare calciatrice è strano. Faccio ciò che amo"
La giocatrice della Roma ai microfoni di Sky Sport: "I sacrifici e le soddisfazioni mi hanno aiutata ad andare avanti, così come le vittorie e le sconfitte"
Elisa Bartoli, calciatrice della Roma Femminile che dal 7 giugno prossimo sarà impegnata nel Mondiale con Nazionale italiana di Milena Bertolini, ha rilasciato alcune dicharazioni ai microfoni di Sky Sport. Di seguito un'anticipazione delle sue parole, rilasciate nel programma "Sorelle d'Italia un sogno mondiale".
"Ho iniziato a 5-6 anni nel cortile di mia nonna insieme a mio cugino. Ho capito subito che il pallone era la mia vita, a 9 anni ho cominciato a giocare coi maschi. Quando ero bambina cercavo un idolo maschile, perché il femminile non era sviluppato. Mi piacevano Cafu e Roberto Carlos, i terzini di fantasia. Pensavo sempre a loro. Diventare calciatrice è strano, quando ho iniziato io non pensavi di poterlo fare come lavoro o comunque avere tutto questo successo. In questi ultimi tre anni il movimento è cresciuto molto, ma ancora faccio fatica a sentirmi una calciatrice, mi sento ancora quella ragazza che ama giocare a calcio anche sotto il cortile della nonna. I sacrifici e le soddisfazioni mi hanno aiutata ad andare avanti, così come le vittorie e le sconfitte. Non mi interessa cosa dice la gente, ma dispiace che ci sia una mentalità ancora così piccola diciamo, ma non mi è mai importato nulla, sono sempre andata avanti per la mia strada facendo ciò che amo. La nazionale ha grinta, unione e senso di sacrificio: giocheremo l'una per l'altra".
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