Altra caduta pesante tra sbagli e poche idee: Roma Femminile ko con la Juve
Vincono le bianconere 2-1, le giallorosse si vedono solo nel finale. Approccio pessimo pagato col doppio vantaggio juventino, inutile il gol di Giacinti

(GETTY IMAGES)
Veramente poca Roma. Al Tre Fontane ha vinto la Juventus 2-1, a fronte di una prova romanista spenta, con tante assenze (Greggi e Viens le più pesanti), poche idee, poca carica e praticamente mai capace di rendersi davvero pericolosa con continuità se non nei caotici minuti di recupero della ripresa. Dall’altra parte invece le bianconere di Canzi, senza Bonansea ma con il piglio giusto per affrontare una gara simile e, alla fine, meritando in ogni aspetto il successo rispetto alle avversarie. Doveva essere una gara di riscatto e reazione, di risposta e prestazione, per le campionesse d’Italia non è stato così, sin dalle primissime battute.
L’approccio della Roma ha condizionato tutta la gara in negativo, perché se la Juve era aggressiva determinata e fisicamente presente, le romaniste erano lente, spesso in ritardo sulle seconde palle e hanno commesso una valanga di errori in ogni reparto. Dopo nemmeno 2’ Cantore ha trovato scoperta la difesa e Brighton non ha capitalizzato un’opportunità a tu per tu con Ceasar, ma solo 7’ dopo è arrivato il vantaggio juventino con un destro preciso di Godø che ha avuto però tutto il tempo di controllare e calciare, con la complicità di una Ceasar non reattivissima. La reazione di Giugliano (prestazione sorprendentemente negativa la sua) e compagne non è arrivata con l’impeto giusto, ci ha provato Haavi ma era praticamente l’unico sbocco offensivo mentre le altre parevano quasi tutte particolarmente appannate. Intorno alla mezz’ora, quando la Roma stava prendendo ritmo, Linari ha clamorosamente perso il pallone nella propria metà campo e ha liberato Cantore nell’uno contro uno con Ceasar: 2-0 e partita sostanzialmente in ghiaccio. Alla squadra di Spugna in difficoltà mancavano fisicità e idee, quando intorno all’ora di gioco il tecnico ha messo la squadra a tre inserendo Troelsgaard (col senno del poi, è davvero difficile capire perché non abbia iniziato dal 1’ contro una squadra strutturata come le bianconere) e Dragoni qualcosa è leggermente cambiato. La Juventus, comprensibilmente, si è chiusa dietro per limitare le minacce e il primo varco lo ha lasciato all’83’ quando proprio Troelsgaard ha dato una gran palla in verticale per Giacinti che col destro ha segnato il 50° gol in giallorosso per l’1-2 che ha riacceso quanto meno il caotico orgoglio romanista. In chiave di classifica il pareggio sarebbe servito comunque a poco (giusto a raggiungere temporaneamente l’Inter in classifica) ma dopo aver accorciato le distanze la Roma si è riversata in avanti.
Clamorosa l’opportunità sprecata da Glionna prima e Corelli poi al 95’: la numero 18 liberata nell’area piccola da Giacinti non ha calciato ma ha cercato il tacco per servire l’accorrente Corelli che ben posizionata ha sparato altissimo la sua conclusione e le residue speranze della Roma.
Alla fine la festa è stata solo bianconera, con la squadra di Canzi ormai a un passo dal riprendersi lo Scudetto, mentre le romaniste stanche e deluse hanno salutato gli oltre 2.000 presenti al Tre Fontane con la consapevolezza di non potersi permettere un approccio simile a sfide così importanti e così tanti errori individuali. Ora non resta che difendere il posto Champions e ritrovarsi per la finale di Coppa Italia del 17 maggio, ancora contro la Juve.
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