Il Vismara e il Milan fanno ancora male, la Roma sbaglia tantissimo e scivola ancora, sprecando un’ottima occasione. Eppure il primo tempo è iniziato nel miglior modo possibile ma proseguito con un sostanziale equilibrio e finito sull’1-1. La Roma è passata subito avanti con una bella azione sulla destra, Giugliano in avanti per Thøgersen, poi il cross, una deviazione di Piga e la zampata di Viens.
Nei primi 20’ le giallorosse hanno tenuto il pallino del gioco costruendo spesso sul lato destro, mancando però in incisività all’ultimo passaggio o impattando nella difesa avversaria col Milan concentrato a chiudere gli spazi per poi ripartire. Al 28’ è arrivato però il pareggio di Ijeh da distanza ravvicinata dopo un batti e ribatti nell’area giallorossa. La squadra di Bakker ha concesso solo un altro tiro in porta fino al 45’, anche aumentando il possesso del pallone. La Roma ha patito l’organizzazione avversaria e ha sbagliato tanto pur lottando a centrocampo e vincendo la maggior parte dei contrasti, ma al rientro dall’intervallo è parsa più determinata tanto da sfiorare il gol con Giugliano dopo il primo vero guizzo di Haavi sulla corsia mancina. Spugna all’ora di gioco ha tolto Troelsgaard per Kuhl e Corelli per Pilgrim, ma poco dopo ha scelto di aggiungere anche Giacinti per Dragoni cercando al contempo un po’ di qualità in costruzione di manovra e più pericolosità in attacco.
La mossa del tecnico in parte ha funzionato perché la sua squadra si è riversata più spesso in avanti con maggiori soluzioni e verticalità, ma nei pressi dell’area di rigore è sempre mancata l’idea o la soluzione decisiva. Le rossonere hanno saputo resistere alle fiammate per poi ribaltare rapidamente il fronte guidate dal gran lavoro di Ijeh e Dompig: quest’ultima ha messo la firma sull’improvviso 2-1, controllando un pallone al limite, per poi calciare dopo aver evitato Thøgersen (che per cercare di accompagnare in attacco perde lucidità in difesa) e fulminare una non incolpevole Kresche sul suo palo al 62’. Al 70’ la stessa Kresche ha dovuto lasciare il campo in lacrime per un forte dolore al bacino: la portiera austriaca si sottoporrà domani a degli accertamenti per capire l’entità del problema.
Gli ultimi 25’ non hanno fatto che confermare il copione fino a quel momento, con la Roma in avanti ma spenta e con poche idee e il Milan compatto e convinto. Nel finale è arrivato anche il terzo gol rossonero con un bel tiro da fuori di Arrigoni su cui Ceasar non avrebbe potuto nulla, mentre la difesa romanista poteva fare qualcosa in più per non concederle tutto il tempo che ha avuto per calciare. La pietra tombale su una prova decisamente negativa delle giallorosse, come è normale che sia quando per fare un tiro in porta ce ne vogliono quattro fuori e non si riesce mai a cambiare il ritmo del proprio gioco. Frenata pesante che impedisce di rosicchiare tre punti alla Juve e portarsi a -7 e ora rischia di veder scappare l’Inter (in campo a Firenze domani alle 12.30) al secondo posto. Un altro ko al Vismara dopo quello di gennaio e altrettanto duro da digerire: c’è l’assoluta necessità di trovare la forza di finire questo campionato con la dignità che merita.