Femminile, Di Guglielmo: "Vogliamo toglierci grandi soddisfazioni all'Europeo"
La calciatrice della Roma ai microfoni di Vivo Azzurro: "Soncin ha voluto costruire un gruppo solido. Lui e il suo staff ci hanno messo nelle migliori condizioni"
Lucia Di Guglielmo ha parlato ai microfoni di Vivo Azzurro della sua vita e della sua esperienza con la maglia della Nazionale italiana. Ecco le sue dichiarazioni.
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— Nazionale Femminile di Calcio (@AzzurreFIGC) January 14, 2025
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Sul momento che stai vivendo?
"Maturità è la parola che sceglierei per parlare di questo momento della mia carriera, mi rendo conto di quanto posso crescre ancora e di quanti spunti ci sono per migliorare come giocatrice. In questi anni portare avanti studio e calcio non è stato sempre semplice. In alcuni momenti il calcio andava meno bene e lo studio mi faceva andare avanti, dandomi lo stimolo, e viceversa. Trovavo motivazione nel calcio quando lo studio non andava bene. Sono due cose che mi hanno aiutato tanto. Una volta a finire la triennale ho deciso di continuare con la magistrale in Chimica Industriale. Sono molto orgogliosa di aver portato a termine gli studi, spero che sia un invito a tutte le ragazze di oggi per far loro capire che se vogliono è possibile".
Sul percorso di studi?
"Quando ho iniziato a studiare, il calcio non dava le possibilità di oggi. Quando ho iniziato, ho iniziato a pensare: 'Forse un giorno sceglierò lo studio'. Andando avanti non è stato così e ho capito che potevo portare avanti entrambe le cose. Voglio dire un grande grazie ai miei genitori, perché ho sempre chiesto loro: 'Come fate?'. Mia mamma perché mi ha aiutato a non mollare mai, mio padre per la fiducia che mi ha sempre dato. Sono stati i primi ad aiutarmi con la tesi, per me sono le persone che prendo da esempio".
Sul primo infortunio della carriera?
"Quello di maggio 2018 è stato il primo infortunio importante, si è rotto il legamento del crociato anteriore. Ho avuto tanta paura nel dover gestire la situazione, avevo tanti punti di domanda. Era il primo anno di Serie A con l'Empoli e c'era tanta aspettativa. C'erano state le prime convocazioni in Under 23. Percepivo che stesse finendo tutto, ma subito dopo ho detto: 'Ok, basta'. Alla prima convocazione ho chiamato i miei genitori, lavoriamo per questo; le emozioni sono state talmente tante... Le calciatrici della Nazionale erano gli idoli delle bambine di oggi, c'era l'opportunità di allenarmi e di stare con loro. Mi sono detto: 'Vediamo se posso starci!'".
Sull'emozione che si prova nell'indossare la maglia della Nazionale?
"Sono stata dall'altra parte. Ora sono qui: si sente di star rappresentando una Nazione quando si indossa la maglia dell'Italia. La prima cosa che Soncin ha voluto costruire è stata un gruppo solido, con giocatrici che avevano voglia di collaborare. Lui e lo staff hanno messo tutte nelle migliori condizioni, abbiamo lavorato per creare identità e prestazioni che poi hanno portato a risultati".
Sugli obiettivi del 2025?
"Iniziamo quest'anno con tanta consapevolezza. Il percorso è importante e ci fa capire che non dobbiamo avere limiti, spero che riusciremo approcciarci al 2025 con la voglia di crescere ancora. Il sogno è quello di provare a toglierci grandi soddisfazioni all'Europeo e di andare più avanti possibile".
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