Femminile, Lione-Roma 4-1: maledetti calci d’angolo, impresa solo assaporata
La squadra di Spugna fa la voce grossa e va avanti, ma poi crolla e subisce il poker
Un’impresa soltanto assaporata, costruita e sudata, ma buttata giù in un quarto d’ora di panico e con tre maledetti calci d’angolo. La Roma più compatta e matura della stagione ha perso 4-1 all’OL Park di Lione, un risultato decisamente troppo largo che non premia 75’ stoici delle romaniste, ma solo il rush finale delle francesi. Il pronostico è stato rispettato, ma in un modo inatteso e dopo una sfida in cui la squadra di Spugna ha fatto tutto quello che doveva e ha lottato sin dall’inizio. Però solo fino al minuto 77.
Solide e senza fretta
Un primo tempo di assoluta personalità, tra grande attenzione difensiva e soprattutto evitando la fretta vista al Tre Fontane a vantaggio di un possesso e una circolazione del pallone che davvero in poche squadre possono permettersi su uno dei campi più difficili d’Europa. Spugna ha disegnato un 4-4-1-1 aggiungendo quanta più fisicità possibile (Troelsgaard e non Greggi con Kumagai in mediana) e dando importanti compiti offensivi a Thøgersen, schierata da esterno di centrocampo ma capace di fare entrambe le fasi. Dall’altra parte, un Lione che per almeno i primi 30’ è sceso in campo con il freno a mano tirato, con poche soluzioni offensive se non dei lanci a scavalcare la linea difensiva romanista, le sgasate di Chawinga sulla sinistra e i calci piazzati.
Per il non buono approccio francese, largamente favorito dall’ordine delle romaniste, il ritmo non è stato forsennato, gli errori in fase di impostazione delle giallorosse sono diminuiti (non del tutto) e il primo vero pericolo, grazie anche a una prova esemplare di Di Guglielmo, il Lione lo ha creato dopo 25’ con un colpo di testa di Dumornay finito alto sopra la traversa. Con le avversarie sbilanciate in avanti, la Roma provava a ripartire quando possibile cercando Giacinti davanti a tutte, autrice di una prova di grandissimo sacrificio. Il primo tempo si è chiuso con un’altra occasione per la squadra di Montemurro, ma Linari e compagne hanno dato prova di dedizione, organizzazione ed estrema attenzione.
Effimera illusione
All’inizio della ripresa le francesi hanno alzato i giri del motore e migliorato il palleggio, riuscendo a schiacciare di più le romaniste nella loro area di rigore. Quando però le bi-campionesse d’Italia sembravano più in apnea hanno dato vita a un inaspettato gol del vantaggio. Da Linari a Giacinti, da Giacinti a Giugliano, largo a destra per Thøgersen e poi in mezzo per la subentrata Dragoni: controllo di destro e sinistro fulminante al 74’: 13 secondi in velocità per dare forma a un sogno in contropiede, un 1-0 che poi si è rivelato essere solo un’effimera illusione.
Perché poco dopo la stessa Dragoni ha perso un pallone sanguinoso a centrocampo che ha portato a un corner per il Lione, dalla bandierina le francesi avevano già colpito due volte al Tre Fontane e si sono inesorabilmente ripetute in casa loro. Due gol di Diani al 77’ e 79’ su due disattenzioni dalla bandierina hanno portato le francesi avanti e tagliato le gambe alla Roma. che poi è crollata del tutto. All’88’ Le Sommer si è inventata il terzo gol al primo pallone toccato e al 92’ Renard, ancora sugli sviluppi di un corner ha siglato il definitivo poker.
Passa tutto per la Germania
Un ko che fa male perché in campo si è vista una Roma concreta e matura, ma non ancora abbastanza da non ripetere gli errori del passato e tenere per 95’ contro una superpotenza. Fa un po’ più male anche perché il Wolfsburg nel pomeriggio ha battuto il Galatasaray, però, come prevedibile sin da prima del fischio d’inizio, lascia la Roma come totale padrona del proprio destino, da scrivere in gran parte in Germania l’11 dicembre. In questo momento le giallorosse occupano il secondo posto in classifica a 6 come le tedesche (Lione già ai quarti con 12 punti), perché in caso di parità contano prima gli scontri diretti, poi la differenza reti (quindi vale l’1-0 firmato Giugliano al Tre Fontane). Quindi se le giallorosse dovessero riuscire a evitare un ko in Germania e poi battere il Galatasaray al turno successivo, avanzerebbero entrando nelle migliori otto d’Europa. Un sogno che continua nonostante il ko di Lione: un’altra impresa per volare, oltre ogni corner ed effimera illusione.
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