La Roma Femminile vince il derby e la scalata continua
Lazio battuta 2-1: tre punti sofferti con un Tre Fontane emozionante. A segno prima Di Guglielmo di testa e poi Giacinti. Ora la Juve dista solo 5 punti
Per il morale, per la classifica, per la gente e perché era un derby: per tutti questi motivi la Roma ieri doveva vincere e lo ha fatto. Con la testa giusta, con il cuore delle campionesse e uno stadio da brividi che in questa stagione non era mai stato così pieno e che ha accolto le squadre in campo con una coreografia che ha coperto tutta la tribuna del Tre Fontane. “Figli della Lupa” c’era scritto tra gli stemmi romanisti e descriveva chi lottava in campo come chi era sugli spalti, che non ha mai smesso di sostenere la squadra in una gara portata avanti senza brillare, ma con la capacità di risolvere i problemi e trovare il modo di ottenere tre punti a dir poco pesanti. Alla luce dei sorprendenti pareggi di Juventus e Fiorentina, rispettivamente contro Sassuolo e Napoli (penultima e terzultima in classifica!) con questo successo la Roma si è portata a meno cinque dalla vetta, continuando la sua scalata e andando oltre le difficoltà.
Nel primo tempo la squadra di Spugna ha sofferto la solidità avversaria e soprattutto la fretta di mettere la gara in discesa, pagando con tanti errori in fase di impostazione e con qualche rischio in fase difensiva quando le biancocelesti ripartivano con rapidità e ordine. Tra i protagonisti dei primi 45’ il direttore di gara Burlando e i suoi assistenti che prima non hanno ravvisato un tocco di mano nell’area laziale e poi hanno fermato Le Bihan a tu per tu con Ceasar per un fuorigioco che non c’era. Approfittando di una Roma disordinata la squadra di Grassadonia si è fatta vedere molto in avanti anche grazie a una prova attenta in difesa e al grande lavoro di Simonetti a centrocampo, senza però mai impegnare significativamente la retroguardia giallorossa, priva di Linari per turn over.
Nel secondo tempo la musica è cambiata, con le giallorosse che hanno schiacciato la Lazio nella propria area di rigore e dopo un paio di opportunità interessanti, da un pallone recuperato da Greggi (autrice di una prova sontuosa) e arrivato a destra per Haavi (come sempre determinante) sul cross si è avventata Di Guglielmo per battere Cetinja per l’1-0 al 58’. Con i cambi dopo l’ora di gioco la Lazio ha un po’ rialzato la testa (Di Guglielmo decisiva anche in fase difensiva) ma al 73’ Giacinti (partita in posizione irregolare non ravvisata dal guardalinee) ha sfruttato un assist di Haavi per battere il portiere con un destro preciso. Raddoppio romanista, boato del Tre Fontane e gara che poi è scivolata verso il triplice fischio con due legni di marca giallorossa (traversa di Giugliano e palo di Corelli) e un autogol di Thøgersen sui confusi sviluppi di un corner che ha accorciato le distanze ma non ha messo in dubbio il risultato finale: 2-1.
Anche la gara di ieri ha detto che la Roma ha tanto da migliorare (come per esempio la difesa sui corner, costata tre degli ultimi quattro gol subiti tra Champions e Serie A) ma sta ritrovando delle caratteristiche che non deve più perdere: la lucidità necessaria a rialzare le sue partite, la capacità di vincere anche quando non si brilla. Proprio quella che ti fa cogliere le occasioni importanti e ti fa anche vincere i derby, quella voglia di Roma che ha guidato un emozionante Tre Fontane e fa proseguire la scalata alla classifica in un pomeriggio memorabile. Ora c’è di nuovo il Lione in Champions ma intanto sono arrivati tre punti e si è ribadito un concetto, nel remoto caso in cui dovesse ancora essere necessario: Roma è giallorossa.
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