Roma Femminile

Femminile, contro la Juventus un grosso passo indietro con tanto di fuorigioco

Le giallorosse regalano un tempo e la Juve vince 2-1: inutile il gol di Glionna. Le bianconere restano a punteggio pieno, ma la rete del momentaneo 2-0 è da annullare

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
14 Ottobre 2024 - 07:00

Doveva essere la conferma definitiva della crisi superata, una nuova prova di grandezza e il saluto alla vera Roma ritrovata. Così non è stato. Nel big match dell’Allianz Stadium con oltre 30.000 persone sugli spalti e centinaia di migliaia connesse in tv da tutto il mondo la Roma ha fatto un passo indietro, ha perso contro la Juventus che si è confermata la più in forma del campionato e ha patito per gli errori suoi e del suo tecnico, oltre che una grossolana distrazione del guardalinee Marchese sul raddoppio juventino.
Schierando lo stesso 11 dall’inizio che aveva già messo in campo contro Inter e Wolfsburg nell’arco di pochi giorni, Spugna ha praticamente vanificato il vantaggio del giorno in più post-Champions rispetto alla squadra di Canzi, che qualche cambio l’ha fatto ed è partita forte andando meritatamente avanti dopo 14’ quando Cascarino ha pescato Bonansea alle spalle della linea arretrata giallorossa in netto ritardo.

Le juventine erano più fresche e meglio messe in campo, ma quando la Roma stava in qualche modo riuscendo ad alzare il baricentro, pur mantenendo una significativa difficoltà nell’esprimere il proprio gioco in avanti, è arrivato il classico gol “taglia gambe”, con la collaborazione del collaboratore Marchese (che, con il massimo rispetto, se è nella Can C dell’Aia un motivo ci sarà). Su un cross dalla destra dell’attivissima ex romanista Thomas (tra le migliori delle sue), Girelli partendo in posizione irregolare ha girato verso la porta impegnando Ceasar in un mezzo miracolo e, dopo un batti e ribatti è arrivato il tap-in vincente di Cantore. Mette abbastanza imbarazzo che una partita di questa importanza sia stata decisa da un episodio del genere, anche perché tra il finale dei primi 45’ e soprattutto nella ripresa la reazione romanista c’è stata, soprattutto con i cambi. 

Kullberg ha negato il 2-1 alla Roma praticamente sulla linea prima a Giugliano e poi a Greggi e quando le squadre sono tornate dagli spogliatoi gli ingressi di Giacinti, Troelsgaard, Pilgrim e Glionna hanno ridato vitalità all’attacco romanista. La concretezza e la precisione è mancata sempre, complice anche una notevole compattezza juventina, fino a quando ci si è messa anche la sfortuna a negare il gol alle campionesse d’Italia. All’83’ Giugliano ha pennellato una punizione che si è stampata sul palo con Peyraud-Magnin immobile, mentre poco più tardi Linari ha sprecato una clamorosa occasione da dentro l’area piccola colpendo il portiere steso per terra invece che lo specchio della porta. Al 93’ Glionna ha finalmente accorciato le distanze, ma era tardi per evitare il ko. 
Quel fuorigioco non visto da Marchese fa tutta la differenza del mondo e la Serie A Femminile meriterebbe arbitri di altro calibro, ma ciò non toglie meriti alla Juventus né colpe alla Roma, rea di non aver gestito bene le forze, di aver regalato un tempo. La pena? 9 punti di distacco dalla vetta e certezze da ritrovare.

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