Contro Inter e arbitro, la Roma vola comunque
Vittoria per 2-1 in extremis senza splendere ma davvero pesante
Una prestazione poco brillante dal punto di vista collettivo e individuale, un avversario ostico e in gran forma e un arbitraggio indecoroso ai limiti dell’imbarazzante: non basta neanche questo a fermare la corsa della Roma Femminile verso il suo secondo Scudetto consecutivo. Ieri a Milano le giallorosse hanno battuto l’Inter per 2-1 e lo hanno fatto con il cuore e la cattiveria molto più che con una buona prova, ma tanto è bastato per prendersi tre punti chiave per il titolo e regolare le nerazzurre al netto della loro ottima prova.
Pronti via, la Roma ha messo subito la testa avanti e preso il controllo del ritmo del gioco. Al 6’ Giugliano ha scambiato con Bartoli sulla battuta di un angolo per poi disegnare uno splendido destro verso la porta che ha colpito la trasversa. Sul rimpallo è arrivato un tocco di mano di Cambiaghi in area di rigore e poi la deviazione decisiva di Kumagai per il vantaggio romanista. Col risultato già a favore le giallorosse hanno gestito al meglio la reazione nerazzurra, mentre l’Inter è riuscita a creare soltanto qualche ripartenza sfogando sulla destra dalla parte di Bonfantini. Col passare dei minuti è sempre stata chiara la maggior personalità romanista, con Giacinti e Giugliano si è sfiorato il raddoppio in un paio di occasioni e Viens è riuscita spesso a liberarsi bene sulla sinistra senza mai però trovare una compagna con i suoi cross. Dal primo guizzo sulla fascia mancina interista è nata la più grande opportunità per la squadra di Guarino con Cambiaghi che ha approfittato di una distrazione della difesa giallorossa per calciare col destro colpendo il palo al 41’. L’Inter ha chiuso bene i primi 45’ e cominciato altrettanto bene la ripresa, sfiorando il pari prima con una chance sventata da Minami e poi con un destro di Serturini respinto da Ceasar dopo una ripartenza rapida. Non un buon piglio delle romaniste che hanno accusato lo spostamento di Cambiaghi a sinistra e non sono riuscite a rialzare il ritmo, fino al pari nerazzurro: al 60’ proprio Cambiaghi si è involata a sinistra e dal limite dell’area ha appoggiato dentro per Bonfantini (partita nettamente in fuorigioco) che ha battuto Ceasar. Le giallorosse hanno accusato il colpo e rischiato anche di subire il 2-1 senza mai ribaltare in modo significativo l’inerzia della gara, riuscendoci solo poco alla volta con i cambi. Non bastasse un’Inter agguerrita, la squadra di Spugna ha dovuto lottare anche contro le decisioni arbitrali di Zanotti: oltre al fuorigioco non ravvisato sul pareggio, manca un rigore solare su Giugliano per fallo di Simonetti e un rosso per fallo da ultimo uomo del portiere interista su Giacinti. Più forti anche di questo, le romaniste nel finale hanno ritrovato grinta e determinazione, Pilgrim è entrata bene ma meglio di tutte ha fatto Troelsgaard: subentrata al 76’ per Greggi, a 1’ dal 90’ ha scagliato un sinistro dal limite dell’area che, deviato, si è spento in porta. 2-1 Roma e prima firma in giallorosso per la danese.
Sono tre punti contro tutto e tutti, anche quando l’avversario “ai punti” meritava qualcosa in più, ma soprattutto sono tre punti che costringono la Juventus a vincere oggi con la Fiorentina per evitare che il prossimo Roma-Juve del 15 aprile alle 18 sia il primo match point Scudetto per le romaniste. Ogni week-end è sempre più chiaro: non c’è da chiedersi se le giallorosse terranno il tricolore sul petto, ma solo quando questo sarà deciso definitivamente.
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