Roma Femminile, quei cambi da poker e il blackout da evitare
Al debutto in A una prova perentoria con tanti gol e segnali molto positivi. Decisiva la panchina di qualità. In ottica Europa però deve migliorare la gestione di gara
la forza delle certezze e della “panchina lunga”. La Roma Femminile he debuttato in Serie A con una grande vittoria contro il Milan nella quale ha avuto modo di mettere in mostra i progressi tra la stagione precedente conclusa con il trionfo in campionato e quella appena iniziata con dei rinforzi di qualità nei vari reparti e qualche necessario adattamento tattico.
L’addio di Andressa e l’aumento di interpreti a disposizione per un più “collettivo” 4-3-3 hanno fatto virare il gioco di Spugna verso un maggiore sfruttamento delle fasce e degli inserimenti dalle mezzali, piuttosto che affidarsi alla qualità in trequarti o alle iniziative individuali che caratterizzavano l’operato della brasiliana. Dopo il rodaggio estivo, già al Vismara il meccanismo è entrato bene in funzione mantenendo l’efficacia del possesso e aumentando la qualità delle verticalizzazioni. I primi risultati si sono visti dopo 10-15 minuti contro il Milan, come dimostra il sostanziale dominio messo in mostra per tutto il primo tempo e parte del secondo e per la tante occasioni create una volta che il risultato l’inerzia della gara era tornata sul versante giallorosso grazie all’impatto dei cambi. I cambi, appunto, sono l’altro grande segnale dal 4-2 alle rossonere: Greggi su tutte (gol e controllo assoluto del centrocampo), ma anche Glionna e Serturini (con la prima che ha siglato il poker su assist della seconda) hanno confermato l’aumento del livello della rosa e fatto capire quanto possa essere determinante avere delle soluzioni alternative dalla panchina che non facciano abbassare la qualità in campo.
Dubbio vice-Giacinti
I rinforzi del mercato hanno completato praticamente ogni reparto, tranne forse uno (quanto meno a livello numerico): dopo la partenza di Haug non c’è in rosa una centravanti pura che possa subentrare per Giacinti, eccezion fatta forse per Viens che però col Milan Spugna ha però impiegato come esterno d’attacco. Il club troverà una soluzione sul mercato di gennaio, ma intanto sarà necessario adattare Glionna, la stessa canadese o, come successo saltuariamente nella passata stagione, la giovane Kramzar. L’altro aspetto da migliorare, più in ottica europea che in Serie A dove il dominio sembra comunque certo, è la gestione della gara: l’inizio del secondo tempo in cui il Milan ha trovato il 2-2 ha evidenziato un momento di difficoltà che con avversari di caratura maggiore potrebbe rappresentare un problema ben più insidioso, ma il tempo per lavorare c’è e le qualità anche.
Intanto è iniziata la sosta per le nazionali: 18 romaniste della prima squadra convocate dalle rispettive selezioni, cui si aggiungono anche 13 ragazze del vivaio.
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