Femminile, Women's Champions League: resta tanto orgoglio
Un Barça superiore elimina le giallorosse. Le catalane ingiocabili vanno alle semifinali. Di Serturini l’unico gol romanista. Finisce il sogno
Uno schiaffo che sveglia da un sogno ma che non cancella l’orgoglio. È finita 5-1 per il Barcellona la gara di ritorno di quarti di finale di Champions League, la Roma è stata eliminata dalla formazione probabilmente più forte del mondo che non ha concesso un centimetro e capitalizzato la sua superiorità sotto tantissimi punti di vista.
Quel ko romanista per 1-0 allo Stadio Olimpico aveva lasciato l’illusione di poter credere in qualcosa di assolutamente magico, qualcosa che avrebbe dovuto annullare innumerevoli differenze: la squadra di Spugna non ci è riuscita e ha bruscamente salutato un primi percorso europeo che è comunque storico e, c’è da giurarci, sarà quanto meno eguagliato o migliorato nei prossimi anni, perché questa è la strada giusta.
Il verdetto del campo è stato spietato e il rischio di goleada è diventato palese quando già dopo 11’ è arrivata la prima rete catalana quando Rölfo ha scaricato una potentissima conclusione alle spalle di Ceasar dopo una deviazione sfortunata di Linari nel tentativo di mettere fuori un cross di Leòn. Le giallorosse hanno iniziato con Losada in campo (sostituita al 45’ per un problema al quadricipide) e sono riuscite ad avere più personalità nell’approccio ma la squadra di Giraldez è stata in grado di trovare occasioni in ogni modo, chiudere i pochi spazi salturiamente concessi, oltre che colpire con regolarità la porta avversaria. Al 33’ Leòn ha lasciato partire un tracciante con il sinistro dal limite dell’area, interrompendo improvvisamente la circolazione di palla e sorprendendo chiunque allo stadio, anche Ceasar, insaccando il pallone nell’angolino sul palo lontano.
Poi Rölfo ha trovato la doppietta personale per chiudere un primo tempo dominato in cui la Roma ha provato comunque a fare il suo gioco, peccando a volte di imprecisione dal punto di vista dell’ultimo passaggio o della marcatura decisiva, ma sono tutti aspetti che si spiegano facilmente facendo riferimento alla netta differenza di ritmo e tenuta che contraddistingue le due squadre. Il canovaccio della gara non è cambiato neanche nella ripresa e in 7’ sono arrivate le ultime due reti del Barcellona: il 4-0 porta la firma di Oshoala su assist di Bonmatì, mentre il pokerissimo lo ha segnato di testa Patri Guijarro, sull’errore più grave della difesa romanista su un calcio d’angolo. Sfruttando un contropiede preciso e un raro attimo di disattenzione avversaria, Serturini ha segnato il 5-1 al 58’ che non si godrà come avrebbe voluto perché inutile a raggiungere il risultato, ma che col tempo imparerà ad assimilare meglio e trasformare in importante esperienza.
Traumi per evolvere
Perché questo ko sarà determinante per la crescita della Roma, con oltre 50.000 persone a fare un rumorosissimo tifo contro, un avversario che esprime un’idea di calcio concettualmente simile alle giallorosse ma la applica meglio e a un altro livello. Dopo la batosta, resta tanto orgoglio per il cammino portato avanti, restano gli applausi alla squadra di Spugna dopo il triplice fischio e la consapevolezza che se la Roma che domina su tutti in Italia è caduta così male su questo campo, chissà quanto peggio sarebbe caduta qualsiasi altra avversaria.
Un colpo pesante sarà la spinta giusta per evolvere ancora più velocemente, con la testa giusta per tornare subito a pensare al campionato da vincere, la Coppa Italia da portare a casa e una storia giovane, già vincente e tutta da scrivere.
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