Roma Femminile in finale di Coppa Italia: Losada da impazzire!
Le giallorosse arrivano in finale per la terza volta consecutiva. Milan rimontato, la rete al 101’ suggella il trionfo per il delirio dei tifosi
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(MANCINI)
La Roma non sbaglia mai due partite di fila. La Roma, anche per questo, è per la terza volta consecutiva in finale di Coppa Italia. In una gara ricca di emozioni, palle gol e tifo romanista, le giallorosse hanno ribaltato le sorti delle semifinali e dopo il ko al Vismara per 0-1 di una settimana fa hanno vinto 3-1, per il delirio del Tre Fontane.
Certezze acquisite
A Milano Spugna aveva provato un 3-5-1-1 con Losada in campo dal 1’ senza troppo successo, pagando con un primo tempo pessimo e la sconfitta finale, ieri il tecnico si è affidato alle certezze del 4-2-3-1 con Serturini e Haavi sugli esterni e Andressa alle spalle di Giacinti in attacco. Soluzione tattica che è valsa molte delle vittorie stagionali, cui il Milan si è opposto in modo molto meno aggressivo di quanto visto domenica scorsa difendendo basso e cercando di ripartire. Mezz’ora di pressione giallorossa e alcune occasioni sprecate con Haavi, Giugliano e Serturini, poi da un possesso del Milan con la difesa romanista schierata al 31’ è arrivato il vantaggio segnato da Piemonte dopo un goffo batti e ribatti in area di rigore tra Linari e Wenninger. Il gol subito ha soltanto acceso di più la determinazione di Bartoli e compagne, oltre che quella dei rumorosi presenti allo stadio e il pareggio non si è fatto attendere più di 10’, quando Andressa ha gestito un pallone sullo stretto sulla trequarti del Milan, ha allargato su Serturini a sinistra e ha mandato in porta di testa il seguente cross della numero 15. 1-1 e fine primo tempo.
Nella ripresa la sfida è diventata più fisica e il ritmo è stato comunque gestito dalla Roma e dopo un’occasione per parte è arrivato l’episodio che ha rimesso in parità il discorso qualificazione in finale: al 63’ Guagni si è infortunata gravemente (poi costretta alla sostituzione) andando a intercettare un lancio di Giugliano per Haavi, quando l’ex viola è rimasta a terra la norvegese ha raccolto il pallone e crossato per l’appena subentrata Glionna e sulla ribattuta di Babb è arrivata Giacinti per il 2-1 romanista. «Speravo nel fair play», ha detto dopo la gara il tecnico milanista Ganz, poi espulso al 70’ per proteste. Da quel momento in poi è stato un assedio della Roma, che tra il 74’ e il 77’ è stata costretta a sostituire Bartoli (distorsione alla caviglia sinistra) e Giacinti (crampi) dando spazio al rientro di Di Guglielmo dopo quasi sei mesi di infortunio e inserendo Losada in regia in un 4-3-3 con Glionna spostata al centro dell’attacco. Le squadre sono arrivate al 90’ tra interruzioni per falli o infortuni e occasioni romaniste non concretizzate, una gara tanto spezzettata da portare l’arbitro ad assegnare 8’ di recupero, in cui si è iniziato a giocare altri 3’ più tardi per una botta presa da Babb. A forza di spingere e pressare, la Roma ha trovato il gol del 3-1, quindi della qualificazione alla finale senza i supplementari, con la prima firma in giallorosso di Vicky Losada, brava a mettere il piatto sinistro su un cross di Giugliano. La zampata di una campionessa per chiudere la rimonta, far impazzire di gioia il Tre Fontane e prendersi un meritato posto in finale contro la Juve.
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