Roma Femminile

Femminile, al Milan la prima semifinale: al ritorno serve la vera Roma

Decide un gol di testa dell’ex Piemonte nel finale del primo tempo. Al Vismara una prova opaca delle giallorosse: sabato al Tre Fontane obiettivo rimonta

Giacinti durante Milan-Roma di Coppa Italia Femminile

Giacinti durante Milan-Roma di Coppa Italia Femminile ((As Roma via Getty Images))

PUBBLICATO DA La Redazione
06 Marzo 2023 - 15:52

In chiave finale nulla è deciso ma è arrivato un ko che può servire da sveglia. La Roma Femminile è uscita sconfitta dal Vismara, il Milan ha vinto 1-0 nella semifinale d’andata di Coppa Italia sfruttando un colpo di testa dell’ex romanista Martina Piemonte arrivato nei minuti finali del primo tempo. Non è stata una bella prestazione quella della squadra di Spugna che ha faticato soprattutto nel primo tempo, complice anche un assetto ancora da rodare e un approccio molto concentrato e aggressivo delle rossonere che hanno ben nascosto diverse assenze importanti.

La squadra di Ganz ha iniziato la gara con un piglio molto offensivo, pressando alto e togliendo con discreta efficacia gli spazi di manovra al 3-5-1-1 giallorosso, che ancora deve trovare i propri equilibri se vuole sfruttare a pieno la presenza di Losada al centro del campo. Nel primo quarto d’ora c’è stato un batti e ribatti di occasioni da una parte e dall’altra: prima il Milan con Dubcova fermata prodigiosamente da una scivolata di Linari, poi le romaniste con Greggi (alla centesima presenza in A) che dopo una serie di batti e ribatti ha calciato dalla distanza vedendosi deviare in angolo la potente conclusione. Al 19’ Giacinti ha sprecato la migliore chance della sua gara a tu per tu con Babb e poi Haavi ha sfiorato il vantaggio con un pallonetto velenoso ma proprio quando la Roma stava continuando a crescere e sembrava nel suo miglior momento, il Milan ha colpito da calcio da fermo. È stata brava Piemonte a liberarsi sulla battuta di un angolo sfruttando una distrazione di Linari per superare Ohrstrom e portare in vantaggio la sua squadra. All’intervallo Spugna ha tolto Losada inserendo Wenninger per rimettere la Roma con la difesa a quattro, mossa che ha alzato il baricentro romanista, ma in quel momento è entrata in gioco la solidità difensiva del Milan e, dopo un’occasione fallita da Bergamaschi in contropiede, col passare dei minuti e l’ingresso di Serturini e Kramzar è diventato un assedio giallorosso. Con le rossonere chiuse nella propria area di rigore trovare degli spazi risultava davvero difficile e in più ha inciso anche la poca determinazione nelle poche reali opportunità create da Giacinti e compagne.

Il risultato finale premia la tenacia rossonera e punisce la Roma per una delle prestazioni più opache di tutta la sua stagione, vissuta da dominatrice in ogni competizione domestica. Un ko non arrivava dall’11 dicembre scorso (quello contro la Juventus in campionato) e bisogna arrivare fino allo scorso settembre per risalire a una gara in cui le giallorosse non hanno segnato almeno un gol (sempre in un ko contro le bianconere): sono numeri che certificano la bontà di quanto fatto finora e spiegano come la prova del Vismara sia inusuale rispetto a quello a cui la Roma ha abituato. La certezza ora è che il discorso per arrivare alla terza finale consecutiva è tutt’altro che chiuso ma che al contempo servirà una prova davvero importante per limitare ed eliminare un Milan che con ogni probabilità recupererà anche delle titolari assenti ieri. Una doppia sfida da risistemare per andare avanti in coppa e approcciarsi nel migliore dei modi al marzo decisivo tra le sfide nella Poule Scudetto e le gare di Champions.

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