Roma Femminile: Wolfsburg superiore ma la testa resta alta
Le giallorosse pagano il dislivello fisico e un blackout di 2’. Jonsdottir e Pajor dominanti ma le romaniste lottano fino all’ultimo
Sconfitte da una squadra più forte e di ritorno a casa con la testa altissima. Il Wolfsburg batte la Roma 4-2 nella 4ª giornata del girone B di Champions League, un risultato più ampio di quanto avrebbe dovuto essere, dopo una gara in cui le giallorosse hanno comunque saputo mettere in difficoltà una delle formazioni migliori d’Europa giocando a viso aperto e senza mai mollare fino al triplice fischio col solito grande cuore romanista.
La Roma ha iniziato il primo tempo con coraggio e facendo circolare bene il pallone: per tre volte Glionna ha spaventato la difesa avversaria con le sue discese sulla destra e dopo 7’ un’apertura panoramica e improvvisa di Giugliano sulla sinistra ha lanciato Haavi a tu per tu con Frohms ma la norvegese non ha trovato l’angolo giusto col sinistro e il portiere ha respinto. Al 12’ le tedesche sono state costrette a una sostituzione che ha cambiato le dinamiche della partita: Roord ha accusato un problema fisico e al suo posto è entrata Jonsdottir, un metro e 76 centimetri di puro atletismo e velocità che ha fatto subito valere la differenza fisica su Bartoli nelle percussioni sulla fascia sinistra. L’islandese ha dato ampiezza alla manovra della sua squadra aprendo maggiori spazi tra le linee giallorosse: al 19’ Bartoli ha salvato sulla linea un tiro di Pajor ma poco dopo è arrivato l’1-0 tedesco, quando proprio Jonsdottir si è allargata e ha appoggiato al centro per un facile colpo di testa della letale numero 9 del Wolfsburg. La Roma ha subito il colpo e abbassato il baricentro cercando di ripartire in contropiede ma senza trovare il pari e col passare dei minuti è venuta fuori la grande assente dell’andata Oberdorf, una capace di tagliare letteralmente a metà le difese avversarie con un solo passaggio. Lo ha fatto al 40’ con un filtrante di mezzo esterno per lanciare ancora Jonsdottir che è arrivata in porta e ha battuto Ceasar per il 2-0.
Al 42’ Andressa ha riaperto il risultato con un eurogol da oltre trenta metri che ha trovato impreparata Frohms, ma a inizio ripresa la squadra di Stroot ha chiuso i conti con un terribile 1-2 sfruttando un black-out della retroguardia romanista. I gol di Lattwein (52’) e ancora di Pajor (53’) hanno punito due errori di una difesa parsa un po’ stanca e dato una delle grandi lezioni della notte europea: contro certe squadre non si può mai abbassare la guardia. L’altro aspetto emerso dal secondo tempo è un tema ricorrente in casa giallorossa: in Europa è vietato sprecare le grandi opportunità, come accaduto a Haavi al 56’ e a Serturini al 72’, che hanno colpito il portiere nell’uno contro uno. Crescere significa riconoscere gli errori e lavorarci e proprio questo era l’obiettivo delle romaniste che certo non potevano pretendere i tre punti contro un Wolfsburg fisicamente e tecnicamente superiore.
Comunque in controllo
Al di là delle chance sprecate, le giallorosse hanno chiuso la sfida in attacco, rinforzate dagli ingressi di Serturini e Haug che hanno confezionato il meritato gol del 4-2: gran cross della numero 15 da sinistra per il tap-in volante della norvegese al primo gol in Champions. Personalità, coraggio e capacità di reazione: è un ko quasi indolore in una notte che non compromette la corsa per un posto ai quarti. In virtù del’1-1 tra St.Polten e Slavia Praga, il Wolfsburg ha staccato il biglietto per il turno successivo ma vincendo con le austriache alla prossima in casa la Roma potrebbe raggiungerlo e realizzare l’ennesima impresa.
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