Roma Femminile: quello col Wolsfburg è un pari che sa di gloria
Le giallorosse fermano le tedesche è 1-1 al Francioni. Segna Giacinti dopo 3’, risponde Pajor mezz’ora dopo. Gara di cuore e personalità, con la spinta di 3.400 tifosi
Contro ogni pronostico e alla pari con una gigante d’Europa. In uno stadio Francioni di Latina colorato da 3.350 romanisti la Roma pareggia 1-1 contro il Wolfbsurg nella terza giornata del girone di Champions League, rimanendo attaccata alle tedesche in vetta al raggruppamento.
È stata una Roma determinata e aggressiva sin dall’inizio: le avversarie non hanno avuto neanche il tempo di cominciare a far girare il pallone che la squadra di Spugna era già proiettata in avanti, senza paura. Con la prima sgasata della sua serata Haavi si è portata al limite dell’area avversaria e ha lasciato partire un sinistro che è schizzato sul piede di Giacinti: la numero 9 non ci ha pensato un attimo e girato in porta un mancino preciso per il vantaggio romanista dopo neanche 3’. Le giallorosse hanno continuato a spingere con un’ispirata Giugliano che al 13’ ha trovato Glionna in profondità, fermata solo dal fuorigioco. Al 24’ bella imbucata di Andressa per Giacinti che è stata anticipata un attimo prima del tap in, ma nella prima mezz’ora il trend della gara è stato chiaro: quando le giallorosse riuscivano a saltare la prima marcatuera e giocare tra le linee la difesa tedesca andava in grossa difficoltà, mentre in fase offensiva erano lente nel portarsi dalle parti di Lind. Risistemandosi a centrocampo il Wolfsburg è riuscito ad alzare il baricentro e a trovare il pari al 33’ a firma di Pajor (praticamente inarrestabile) che ha saltato nettamente Linari per poi batter Lind con il destro.
Più passava il tempo e più cresceva l’equilibrio, perché la Roma in questo suo percorso europeo ha imparato anche a soffrire senza soccombere cercando delle ripartenze efficaci quando non c’è spazio per la manvora più qualitativa. Mentre il Wolfsburg si portava in avanti cambiando spesso il fronte di gioco, Spugna ha incitato costantemente le sue a mantenere la calma, conscio del fatto che la fretta avrebbe soltanto aiutato le avversarie. Al 42’ Andressa ha aperto a memoria sulla sinistra per Haavi che ha crossato verso Giacinti che per pochi centimetri non ha raggiunto il pallone. Il Wolfsburg ha iniziato più forte la ripresa vedendosi annullare un gol per fuorigioco e arrivando spesso nell’area romanista: oltre alla fisicità, pesava tanto la velocità d’esecuzione delle tedesche, maggiore di qualsiasi avversario che la Roma abbia mai incontrato da quando esiste. Gli ingressi di Serturini e Haug hanno ridato un po’ di brio all’attacco romanista e , se è vero che Linari è andata spesso in difficoltà nel marcare Pajor, lo è altrettanto che Linari e Wenninger si sono prodigati in tante chiusure in extremis che hanno tenuto il risultato sul pareggio. Al 75’, dopo tanta sofferenza, Giugliano ha sfiorato il 2-1 dalla distanza, negato da un grande intervento di Frohms. Due mancati interventi dell’arbitro (uno clamoroso su Bartoli) non hanno fatto che risvegliare ancora di più la Roma che ha preso coraggio e ha continuato a spingere con il cuore in mano, un cuore enorme che è valso un pareggio d’oro.
Spinta continua
Una grossa mano l’ha data la spinta dei quasi 3.400 del Francioni in una serata a che era fredda solo per chi non ha il cuore giallorosso. Canti incessanti, difesa delle giocatrici nei momenti di difficoltà e la voglia di esser parte integrante di un qualcosa di storico. Straordinari.
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