Femminile, Serturini: "La Roma si è presa un pezzo importante della mia vita"
La giallorossa: "Da descrivere è difficile, solo chi vive di questa città può capire cosa significa giocare con questa maglia. Bisogna sempre ringraziare i tifosi"
Annamaria Serturini, attaccante della Roma Femminile, è stata protagonista del Podcast del club "Fino a qui". Queste le sue parole
Il calcio femminile è diventato più equilibrato rispetto a prima."Il primo anno che sono arrivata alla Roma c'erano ancora dei risultati come 8-0 o 7-0. Ora le partite sono molto in bilico fino all'ultimo. Sono cambiate le strutture, le giocatrici e questo è fondamentale per la crescita di una bambina".
Anche in Europa state dimostrando di potervela giocare.
"Si, è cambiato tanto. Prima solo la parola Europa faceva paura: era molto più complicato. Adesso è bello perché vai ad affrontare a viso aperto ogni squadra. La cosa importante è giocare come sempre facciamo in campionato, essendo noi stessi. Dobbiamo essere orgogliosi dei passi in avanti che abbiamo fatto".
7 settembre 2018, presentazione della prima squadra femminile. Cosa ricordi?
"Mi vengono i brividi ancora adesso. Ricordo quando sono stata chiamata a scendere tutti gli scalini il primo pensiero era quello di non cascare. Poi ho visto quanta gente ci fosse, ho capito che per Roma significava tanto. Ho ancora l'immagine di quel giorno".
Sei scesa mano nella mano con Coric, è stato gentile?
"Sì sì, lo è stato".
Cosa è diventata la Roma per te?
"Si è presa un pezzo importante della mia vita. Sono contenta di aver scritto un pezzo importante per questa società e spero di scriverne altri. Da descrivere è difficile, solo chi vive di questa città può capire cosa significa giocare per la Roma".
I tifosi?
"In questi anni sono aumentanti tantissimo, adesso le partite sono sempre piene: è un motivo d'orgoglio. Bisogna sempre ringraziarli, ti danno maggiore energia quando sei stanca. Sono il nostro dodicesimo uomo in campo, con alcuni si è creato un bel rapporto dopo le partite. Le foto sono una tappa fissa ormai. In ogni campo dove andiamo sembra che noi giochiamo in casa, anche in Europa. Spero di vederlo per tanti altri anni. Significa che i risultati stanno arrivando".
Nell'ultima stagione sembrate avere una consapevolezza diversa, la squadra è molto più matura. Questa è una percezione che avete anche all'interno o un flusso naturale?
"Sicuramente è normale perché il livello si sta alzando. Abbiamo preso ottime giocatrici che ci stanno aiutando molto. Prima magari cambiava qualcosa, adesso siamo una squadra completa. Sono cambiate tante cose".
Si può dire che Betty Bavagnoli abbia costruito la Roma e che Spugna stia continuando questo percorso?
"Betty ha creato qualcosa di importante. Ha dato le basi fondamentali e poi le ha passate a Spugna. Betty ci ha lasciato con la vittoria della Coppa Italia e quest'anno abbiamo già dato un'impronta importante a livello Europeo e in Italia".
Il successo in Supercoppa con la Juve?
"I dati davano a loro favore. In cinque anni avevamo solo quasi sempre perso o pareggiato. Le finali sono finali, siamo state bravissime a non mollare di un centimetro nonostante la stanchezza della partita di Champions. Sarebbe stato sciocco buttare qualcosa di così importante. Vincere a Roma ha un altro sapore e spero di vincere altri trofei qui, penso che ricorderanno di noi per tanti anni".
Il tuo rapporti con Bartoli?
"Sono stata fortunata ad avere una persona come lei. Mi ha cresciuto, mi ha sgridato e mi ha aiutato. Per me è come una sorella maggiore. Abbiamo un bellissimo rapporto anche fuori dal campo. Vedo in lei il romanismo: è un punto di riferimento per me".
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