Roma Femminile

Roma Femminile, 13 giorni da grande e ora la Supercoppa

Dall’1-0 al 92’ a Sassuolo alla vittoria a Milano sull’Inter. 5 partite ravvicinate, che le giallorosse hanno vinto al netto di stanchezza, viaggi e infortuni

Bartoli e compagne

Bartoli e compagne (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
31 Ottobre 2022 - 15:00

Sassuolo, Slavia Praga, Como, Sankt Polten e Inter: cinque partite in tredici giorni senza fare altro che vincere. Da quando il 16 ottobre la Roma Femminile ha affrontato e battuto le neroverdi in trasferta grazie a una rete di Bartoli al 92’, le giallorosse hanno affrontato il periodo più intenso della loro giovane storia uscendone con la chiara prova di aver fatto un grande salto di qualità a livello di mentalità, con la leadership solitaria in campionato e col primo posto nel girone di Champions dopo le prime due giornate. Dopo la vittoria con l’Inter i primi due giorni liberi delle ultime due intensissime settimane, prima di tornare a lavoro in vista della Supercoppa del 5 novembre a Parma contro la Juventus di Montemurro per il primo trofeo della stagione.

Proprio un confronto con il rendimento delle bianconere nello stesso periodo può essere utile a far capire l’importanza dell’impresa della Roma, anche se vanno presi in considerazione alcuni fattori. Il 16 ottobre la Juve ha vinto 4-0 in casa della Samp, ha battuto lo Zurigo fuori casa in Champions League, perso in un rocambolesco 4-3 contro il Milan, pareggiato col super Lione in Europa e poi vinto contro la Fiorentina ieri: il calendario, soprattutto quello europeo, ha messo le bianconere di fronte a sfide più complesse rispetto a quelle della Roma, ma è innegabile che a disposizione del club torinese ci sia una rosa più ampia e abituata a gestirsi tra due competizioni e nonostante questo non sono riuscite nel percorso netto portato a termine dalle romaniste. Il gruppo di Spugna però ha sostanzialmente ignorato il fatto di non aver mai sostenuto tante gare ravvicinate, andando oltre la stanchezza, i viaggi e una serie di assenze che gli hanno impedito di effettuare a pieno le classiche “rotazioni” che sono necessarie in momenti del genere. Cinque vittorie, tutte di misura, in cui la squadra è mancata in cinismo e ha pian piano accusato la stanchezza, ma ha tirato fuori carattere, solidità difensiva e una maturità di livello internazionale.

Ha iniziato al 92’ a Sassuolo, abbattendo il muro costruito da Piovani che sembrava destinato a resistere fin quando capitan Bartoli non ha messo a segno il suo primo gol stagionale. Poi c’è stata la notte del 20 ottobre al Francioni di Latina, in cui la Roma ha saputo adattarsi tatticamente a un campo difficile e un’avversaria molto fisica, soffrendo nel primo tempo ma cambiando modulo e ritmo nella ripresa. Quella sera il gol vittoria l’ha segnato Valentina Giacinti dopo una grande azione di Haavi e la numero 9 si è ripetuta anche tre giorni dopo al Tre Fontane contro il Como: è lei la miglior marcatrice di questo periodo e della stagione romanista, quel riferimento offensivo che è sempre mancato alla Roma. Anche la norvegese ha brillato in questo intenso periodo certificando di essere una risorsa indispensabile per qualità e continuità, nella rocambolesca vittoria per 4-3 in Austria contro il St.Polten (45’ di dominio, poi svantaggio di due gol e rimonta in 15’ per poi chiudere sul 4-3 coi gol di Linari, Giacinti, Giugliano e Lazaro), non c’è il suo nome tra le marcatrici ma la sua spinta su entrambe le fasce ha sfiancato la difesa avversaria. Haavi ha segnato il gol partita nel 2-1 sull’Inter dopo il vantaggio di Serturini (prima firma in stagione per lei) sfruttando uno splendido assist di Greggi, che è uno degli emblemi della crescita di questa Roma:  presente, continua, instancabile e sempre vincente.

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