Roma Femminile, una vittoria rocambolesca negli ultimi 15 minuti
Senza Bartoli e Glionna romaniste sotto di 2 gol col St.Polten. Poi, dal 75', Linari, Giacinti, Giugliano e Lazaro firmano la meritatissima rimonta
«La forza di questa squadra è la capacità di lottare fino all’ultimo secondo»: più che delle dichiarazioni pre-partita, queste parole di Linari sono state qualcosa di simile a una profezia. La Roma ha vinto 4-3 in Austria contro il St.Polten una partita incredibile, rocambolesca ed emozionante, aggiudicandosi il secondo successo consecutivo nella sua prima esperienza ai gironi di Champions League. Lo ha fatto affrontando i forfait improvvisi di Bartoli e Glionna, soffrendo, pagando la sempre presente mancanza di cinismo con un doppio svantaggio immeritato e qualche errore arbitrale (manca un rigore su Serturini nel primo tempo) ma anche ribaltando in 5’ una gara che sembrava ormai persa con coraggio, un po’ di fortuna e una voglia di vincere fuori dal comune.
Quel vizio dei gol sbagliati
Nel primo tempo le giallorosse sono partite forte, riuscendo spesso a rendersi molto pericolose soprattutto grazie ai guizzi di Serturini e Haavi sulle fasce. Creavano molto ma sbagliavano le scelte al momento di finalizzare e raramente le conclusioni trovavano lo specchio della porta: prima del vantaggio del St.Polten alla mezz’ora la Roma aveva provato 13 conclusioni senza mai sbloccare il risultato. La concretezza è sempre stata ed è ancora il male più grande di questa squadra che, pur dominando, è andata sotto quando Eder ha trasformato il rigore causato da Minami. La Champions non è la Serie A e anche un avversario meno quotato come il St.Polten in un modo o nell’altro punisce tanta imprecisione. È stata imprecisa anche la direttrice di gara svedese Olofsson quando al 35’ non ha concesso un calcio di rigore per un contatto su Serturini nell’area avversaria: la numero 15 non ha fatto nulla per rimanere in piedi, ma il contatto è stato netto, tanto quanto la svista arbitrale. A inizio ripresa la Roma ha subito il contraccolpo psicologico di aver chiuso la prima frazione in svantaggio, le austriache sono rientrate meglio in campo e hanno trovato persino il raddoppio sfruttando una disattenzione collettiva della difesa, resa fatale da Minami che si è colpevolmente fatta anticipare da Schumacher dentro l’area di rigore. È stata certamente la peggior prova della giapponese da quando veste giallorosso e il secondo gol subito ha fatto perdere un po’ di determinazione alle romaniste che hanno iniziato a commettere errori inusuali in fase di impostazione, con Greggi che (come sempre) è stata l’unica in grado di garantire continuità di rendimento e concentrazione.
Passato il peggio la squadra di Spugna ha ripreso a spingere e l’ingresso di Lazaro per Haug ha dato nuova linfa alla manovra offensiva dando più soluzioni rispetto alla numero 22 che agiva per lo più come riferimento offensivo. Una sponda della spagnola dentro l’area piccola ha favorito Linari che ha calciato violentemente trovando lo specchio, abbattendo la tenace difesa austriaca e segnando la rete che ha riaperto il risultato al 72’. Da lì è cambiato tutto, o meglio, è sempre state la Roma a dominare la gara, ma le sue conclusioni hanno cominciato a trovare lo specchio e la fortuna si è vestita un po’ di giallorosso. Su un cross teso di Haavi è arrivata una deviazione di mano che ha mandato dal dischetto Andressa: sul tiro della brasiliana, ancora un po’ carente dal punto di vista qualitativo, ha messo le mani Schluter mandando la palla sul palo, ma sulla ribattuta si è avventata Giacinti per il 2-2.
La numero 9 è corsa a centrocampo facendo capire di non avere la minima intenzione di accontentarsi. Detto, fatto: a 10’ dal 90’ Giugliano ha fatto partire un gran destro dalla distanza e il portiere avversario fin lì praticamente perfetto non ha saputo trattenerlo ed evitare il 2-3. A completare l’impresa è arrivato il poker di Lazaro, ancora dalla distanza e su imprecisione di Schluter: è valso 3 punti, perché nel finale il St.Polten ha fatto 3-4 con Mikolajova. La Roma ha sbagliato, sofferto, avuto paura ma poi ha lottato, vinto e fatto un grande passo verso il sogno quarti di finale.
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