Femminile, Roma-Slavia Praga: tre punti di cuore e fatica
Una rete di Giacinti nella ripresa vale la prima sofferta vittoria nella fase a gironi di Champions. Prova di carattere e un Francioni tanto romanista
"Grazie di averci fatto vivere questa serata!". La partita non era ancora iniziata ma i romanisti lo hanno urlato a Betty Bavagnoli quando si è avvicinata alla tribuna durante il riscaldamento della squadra. Forse sapevano già come sarebbe finita, in ogni caso alla fine hanno avuto ragione: la Roma ha sofferto, resistito e poi vinto contro lo Slavia Praga 1-0 all’esordio assoluto nella fase a gironi di Champions League. Prima della sfida Bavagnoli passeggiava nervosamente da una parte all’altra del campo: sa bene quanta fatica si sia fatta per giocarsi queste partite e quanto conta esserci arrivate e mentre la squadra rientrava negli spogliatoi dopo il riscaldamento è partito il primo boato dei quasi 2.500 spettatori paganti accorsi al Francioni. Non è il Tre Fontane, non è casa, ma è la Roma, è la Champions e mancare era impossibile. Poi l’inno, con la musica che si è fermata e i romanisti che hanno continuato a cantare, tutti in piedi, a creare un’atmosfera davvero speciale.
La partita
In campo la Roma ha cominciato subito forte cercando di sviluppare il gioco sulle fasce e nei primi 5’ ha guadagnato il primo calcio d’angolo e si è avvicinata un paio di volte alla porta avversaria con Bartoli schierata da esterno a tutta fascia. Dopo 8’ si è fatto vedere in avanti anche lo Slavia che ha ottenuto una punizione sul versante destro dell’area romanista: conclusione diretta in porta, bloccata facilmente da Ceasar. Nonostante l’intervento del club romanista degli scorsi giorni, il campo del Francioni era in condizioni pessime, cosa che ha decisamente complicato il classico gioco palla a terra delle giallorosse. La soluzione più frequente allora era quella di cercare le sponde di Haug per Giacinti che cercava di buttarsi alle spalle della linea. Salivano tanto anche le centrali di difesa, come quando Wenninger ha recuperato un pallone sulla trequarti avversaria e scaricato su Bartoli dentro l’area di rigore: la numero 13 ha calciato bene da posizione interessante costringendo il portiere avversario Lukasova ha deviare in tuffo di poco sopra la traversa. C’è stato un momento in cui le ceche sembravano aver preso il controllo del gioco ma le giallorosse dalla mezz’ora in poi hanno rialzato il baricentro lo Slavia ha cominciato ad alzare il livello di fisicità, spesso ben oltre il limite consentito (hanno chiuso la gara con cinque ammonite e avrebbero potuto anche essere di più). Al 44’ grande occasione per le ceche: dalla fascia destra dello Slavia è arrivato un cross che è filtrato pericolosamente tra Minami e Wenninger in area ma sul successivo colpo in scivolata di Szewieczkova Ceasar ha fatto il primo grande intervento della sua partita. Il primo tempo si è chiuso con la sensazione che servisse una svolta per sbloccare una situazione che col passare dei minuti poteva farsi decisamente più complicata, nonostante la maggiore pericolosità romanista.
Spugna a inizio ripresa ha abbassato Bartoli su una linea a 4 di difesa, spostato Giacinti sull’esterno andando a creare un tridente offensivo e sperando di ottenere anche un maggiore impatto da Haavi, quella che di più aveva faticato a entrare in gara nel primo tempo. È stata la svolta decisiva. Al 54’ una grande girata di Haug ha liberato proprio la numero 11 che era entrata in area palla al piede ma è stata fermata dalla guardalinee per un fuorigioco inesistente. La mossa di aumentare la densità in attacco ha presto dato i suoi frutti, con lo Slavia che faticava a tenere ordinata la linea difensiva: al 62’ Giugliano ha trovato Haavi che si è lanciata palla al piede a gran velocità nell’area avversaria, tocco sotto col destro a scavalcare Lukasova e tap in vincente di Valentina Giacinti, alla prima rete europea in giallorosso. Da lì è stata una continua offensiva romanista con diverse occasioni sprecate per pochissimo, altri due fuorigioco ingiustamente segnalati e un’unica occasione per lo Slavia: da un batti e ribatti nell’area romanista la subentrata Wafula si è vista fermare dalla traversa con Ceasar immobile.
Non è da escludere che quel pallone l’abbia spinto l’urlo del Francioni che per tutta la gara ha accompagnato la Roma nella sua prima vittoria ai gironi, di certo i cori partivano da una tribuna all’altra e diventavano sempre più forti hanno aiutato a resistere nel finale e portare a casa i tre preziosissimi punti. Poi la festa in campo e sugli spalti, la ritrovata serenità Bavagnoli (oltre a quella dei diversi membri della società tra cui il Ceo Berardi) e l’esplosione di gioia, meritata e dal meraviglioso sapore europeo.
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