Roma Femminile

Roma Femminile, leadership e grinta: è Bartoli l'emblema della squadra

Quando una partita è bloccata o tanto importante e quando serve uno sforzo, una corsa o un urlo in più: è lei la prima a rispondere sempre presente

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
18 Ottobre 2022 - 13:03

Finchè c’è Bartoli c’è speranza. Quando la Roma non riesce a brillare o è in situazioni difficili, quando una partita è bloccata o tanto importante e quando serve uno sforzo, una corsa o un urlo in più: è lei la prima a rispondere sempre presente. Da quando ha scelto di sposare il progetto delle giallorosse ha caricato sulle sue spalle la responsabilità di portare la fascia di capitana sul braccio, oltre a dover  far capire a chi scendeva in campo con lei che cosa significasse indossare quei colori. E basta guardare l’unità del gruppo di Spugna e la velocità di adattamento di ogni nuova arrivata (anche di quelle con esperienza internazionale) per capire che questo ruolo Bartoli lo sa svolgere bene. Col tempo però la numero 13 sta dimostrando che per parlare di lei non basta la romantica e giustificata dialettica di romanismo, ma c’è anche molto di più.

Da terzino a centrale

Oltre alla grinta inesauribile e la capacità di trascinare le compagne nella lotta fino all’ultimo secondo, non si può per esempio non parlare di come abbia saputo adattarsi alle necessità tattiche sue e della squadra, quando lo scorso anno Spugna ha iniziato a schierarla da centrale della difesa a tre dopo anni da terzino in una linea a quattro: sono compiti diversi, un modo del tutto diverso di giocare e un passaggio che a 31 anni non è scontato per nessuno. Forse rischia ancora qualcosa di troppo quando si spinge troppo in proiezione offensiva, ma se la copertura è garantita nel modo giusto dalle compagne lei sa lasciare il segno, soprattutto quando le altre davanti non riescono a incidere. Lo ha fatto lo scorso settembre in casa dello Sparta Praga trovando il pareggio nel play-off di Champions dopo una valanga di occasioni mancate dalla Roma e un gol regalato, e si è ripetuta al 92’ due giorni fa contro il Sassuolo abbattendo il muro neroverde di quel Piovani che qualche mese fa l’aveva definita “ex giocatrice”.

E poi ci sono anche i recuperi in difesa o i salvataggi sulla linea (il più recente quello decisivo contro la Fiorentina al Tre Fontane) che la rendono praticamente imprescindibile per il reparto arretrato di Spugna. In una delle stagioni più importanti della storia della squadra che è cresciuta anche grazie a lei, Bartoli sta vivendo una seconda giovinezza e dimostrando ogni volta di più che quella fascia intorno al braccio non è solo retorica, ma un ruolo, una responsabilità dentro e fuori dal campo che nessuno come lei potrebbe  portare addosso. Giovedì per la Roma c’è l’esordio nei gironi di Champions contro lo Slavia Praga a Latina e la squadra svolgerà allenamenti mattutini fino al giorno della gara. Un altro passo storico in cui si potrà fare affidamento sulla solita certezza: capitan Elisa Bartoli.

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