Roma Femminile

Juventus-Roma Femminile, il dominio e la beffa

A Ferrara le giallorosse vanno in vantaggio con Andressa e si dimostrano più forti. Poi un rosso discutibile indirizza il trofeo verso Torino. L’annata resta super

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
23 Maggio 2022 - 11:00

Pressione, qualità, sacrificio, ma non è bastato. La Roma non è riuscita a vincere la seconda Coppa Italia consecutiva, nella finale di Ferrara ha vinto 2-1 la Juventus. Nel caldissimo pomeriggio del "Paolo Mazza" le giallorosse hanno dimostrato nuovamente di saper mettere sotto le campionesse d'Italia, lo hanno fatto per 80', vedendo sfumare la coppa dopo l'espulsione di Di Guglielmo e il conseguente rigore dell'1-1, primo tiro nello specchio della porta della Juve in tutta la partita.

Prima c'è stata solo la Roma. Spugna ha recuperato Haavi in extremis e, eccezion fatta per Lind al posto di Ceasar tra i pali, ha schierato lo stesso 11 che aveva pareggiato (meritando ancora di vincere) contro la squadra di Montemurro lo scorso marzo a Vinovo. La difesa alta, il pressing costante e la qualità romanista hanno schiacciato le bianconere, ma lo spreco di due ottime chance iniziali con Serturini e Lazaro si è poi rivelato pesantissimo e ha evidenziato ancora una volta la vera differenza tra le due squadre più forti d'Italia in campo ieri: il cinismo sotto porta.

Al di là degli errori, al 23' il vantaggio giallorosso è arrivato grazie al rigore procurato da Haavi, simbolo della grande stagione della squadra e garanzia di scelte giuste al momento giusto, anche quando al rientro da un lungo stop come ieri. Una sua finta ha ingannato Lundorf, Andressa è andata sul dischetto e non ha sbagliato. La Juve era scarica e non trovava spazi, mentre le giallorosse continuavano in totale controllo della gara, creando anche chance per il raddoppio fino all'intervallo.

Al rientro dagli spogliatoi il ritmo era più basso, come le linee della Roma, più attenta dietro ma comunque pronta a rendersi pericolosa. Un lancio di Bartoli al 65' ha mandato Haavi in profondità, ma il suo sinistro è terminato largo di poco. Quando Montemurro ha mandato in campo Bonfantini la squadra bianconera ha alzato un po' il baricentro e la Roma ha pagato il non aver chiuso il risultato quando a dieci minuti dal 90' c'è stato l'episodio che ha deciso la sfida: proprio Bonfantini è scappata sulla destra ed è entrata in area, Di Guglielmo l'ha messa giù e la direttrice di gara non ha esitato: rigore e rosso diretto. Ha valutato, molto frettolosamente, come "chiara occasione da gol" quella per la 22 bianconera e buttato fuori la romanista, mentre la circostanza era estremamente simile a quella del penalty concesso alla Roma in cui non aveva nemmeno ammonito Lundorf. Sarebbe stato giusto un giallo a entrambe.

Non è stata la rete subita dopo una (quasi) intera partita in controllo, ma il colpo psicologico dell'inferiorità numerica subito da Bartoli e compagne a portare al fortunato raddoppio juventino: dopo una fase confusa in area di rigore, Gama ha calciato col destro e una sventurata deviazione di Greggi ha battuto Lind. 2-1 e coppa a Torino. È mancato un po' di cinismo (c'è anche una gigantesca opportunità fallita al 94' da Romàn di testa) e forse l'impatto delle subentrate (di solito determinanti in positivo) ma per la Roma è stata veramente una beffa. Le lacrime del post partita si asciugheranno presto, questa finale è solo un doloroso sgarbo in una stagione comunque storica.

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