Juventus-Roma Femminile, una finale per scrivere la storia
A Ferrara L’ultimo passo verso la difesa del titolo dopo una stagione record. Ancora la sfida all’eterna rivale bianconera. In forte dubbio Haavi e Glionna
Per una conferma, per il trofeo, per la storia. Dopo aver chiuso con un 3-0 nel derby il miglior campionato dalla nascita della squadra, la Roma Femminile è chiamata a difendere la Coppa Italia nella finale contro la Juventus. Quella Juventus che era il parametro del "gap da colmare" in tutte le dichiarazioni e interviste di squadra e staff romanista, un gap che il tempo e la crescita giallorossa hanno ridotto fino ai cinque punti di distacco dell'ultima Serie A. Dalle 14.15 allo stadio "Paolo Mazza" di Ferrara Bartoli e compagne vorranno dimostrare che quella distanza è ancora più breve e che ribadire il successo dell'anno scorso non è un'impresa impossibile. Solo l'Empoli è riuscita a battere le bianconere nella stagione appena conclusa, ma non va dimenticato il pareggio proprio nello scontro diretto contro la Roma a Vinovo del 6 marzo scorso: lì le giallorosse hanno pagato lo sfortunato autogol di Soffia nei primi minuti, al netto di una prestazione superiore rispetto alla cinica Juventus di Montemurro. Una partita da prendere come esempio per la squadra di Spugna e tenere la coccarda tricolore sul petto anche il prossimo anno.
Scontro tra titani
Le squadre in campo oggi sono senza alcun dubbio le più forti del nostro calcio, come conferma la classifica e come certificato dai costanti miglioramenti ottenuti nell'arco della stagione fino all'appuntamento di oggi. La Roma ha maturato il salto di qualità valso un posto in Europa, appreso mentalità e approccio nettamente superiori alle passate stagioni e fatto sembrare una formalità l'approdo alla seconda finale consecutiva. Le giallorosse hanno dominato il girone con Pomigliano e Tavagnacco, eliminato il Como ai quarti e superato l'Empoli in semifinale: soltanto vittorie e due gol subiti, mentre in campionato si stabilivano il record di punti e di vittorie in una singola stagione. La Juve punta il decimo titolo della sua storia dopo un'annata resa più dura dall'impegno europeo in Champions, durato per la prima volta fino ai quarti di finale e terminato dal Lione che ieri ha alzato il trofeo a Torino. Nonostante l'Europa, le bianconere hanno dosato le forze portando a casa il quinto Scudetto consecutivo e guadagnandosi un posto a Ferrara. Tabellone meno semplice per le torinesi che ai quarti hanno rischiato di uscire contro l'Inter, mentre hanno travolto il Milan all'andata delle semifinali con un clamoroso 6-1.
Problema esterni
A fronte della grande soddisfazione per il campionato appena concluso, Spugna si trascina qualche problema a livello di infortuni anche all'ultimo appuntamento stagionale. I dubbi sono tutti sugli esterni: Haavi (andata ko per una lesione muscolare prima della gara con l'Empoli del 30 aprile) e Glionna (ferma dall'ultima pausa per la Nazionale a inizio aprile) sono state convocate ma difficilmente saranno a disposizione, di certo sarebbe sorprendente vederle in campo dal 1'. L'allenatore romanista potrebbe affidarsi a Serturini come "tutta fascia" a centrocampo. Il resto dell'undici sarà quello "tipo": Ceasar tra i pali, con davanti Kollmats, Linari e capitan Bartoli nella linea difensiva e Di Guglielmo (impiegata anche come terzo centrale con Soffia sull'esterno) più larga sulla destra. Le chiavi del centrocampo andranno a Giugliano e Greggi, con Andressa (eletta dalla Figc miglior centrocampista del campionato) ad aggiungere qualità, mentre davanti ci sarà Lazaro (top scorer stagionale) accostata a una tra Haug o Pirone. L'alternativa romanista è un 4-3-3 più offensivo ma al tempo stesso più propenso al rapido possesso palla che contraddistingue le giallorosse. Nella Juventus va verso la panchina l'ex della gara Bonfantini, Montemurro che dovrebbe optare per il collaudato 4-3-3, col tridente offensivo composto da Bonansea, Girelli e Hurtig.
Al Paolo Mazza sono attesi oltre 4.000 spettatori per quella che è una vera e propria resa dei conti al vertice del calcio italiano: la Roma vuole vincere per una conferma, per tenersi il trofeo, per la storia.
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