Roma Femminile

Femminile, Roma-Juventus: il ritorno dei tifosi per un'impresa non impossibile

Alle 14.30 le giallorosse in campo al Tre Fontane, aperto al pubblico 584 giorni dopo l’ultima volta (con capienza al 50%). Out Giugliano e Ciccotti

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
02 Ottobre 2021 - 10:33

Sono passati 584 giorni dall'ultima volta in cui il Tre Fontane ha aperto le porte ai tifosi e, dopo tanto tempo non poteva esserci occasione migliore. Oggi alle 14.30 si gioca Roma-Juventus (in diretta tv su Timvision e in chiaro su La7 e La7d), gara valida per la quinta giornata di Serie A e per capire se finalmente le giallorosse saranno in grado di fermare la cavalcata del club torinese in campionato. Lo scorso anno, con Bavagnoli sulla panchina romanista e Guarino su quella juventina, le giallorosse sono state l'unica squadra capace di battere le bianconere e addirittura di eliminarle dalla Coppa Italia (poi vinta) nel doppio confronto in semifinale. Ora è cambiato tutto o quasi, a cominciare dalle panchine: c'è Spugna su quella della Roma (che a Torino c'è nato ed è scuola Vinovo come tecnico) e Montemurro a guidare la Juve, simbolo della svolta internazionale intrapresa nel post-Guarino con l'obiettivo di crescere anche in Europa. Di diverso rispetto a quel 2-1 casalingo del 13 marzo 2021 ci sarà anche la presenza dei romanisti, pronti a spingere la squadra verso un'impresa che saprebbe di consacrazione e renderebbe ancora più importante l'inizio di stagione delle giallorosse. Il Tre Fontane sarà aperto al 50% della sua capienza (700-750 posti) e il suggerimento è quello di recarsi allo stadio con un anticipo sufficiente: i cancelli saranno aperti dalle 13 e lo rimarranno fino all'esaurimento dei posti stabiliti. Per accedere servirà un documento d'identità e il green pass da esibire all'ingresso. E poi il cuore e la voce per tifare la Roma.

Una parte dei 900 presenti al Roma-Juventus al Tre Fontane del 28 ottobre 2018 @Mancini

La partita

Le due squadre arrivano alla gara a punteggio pieno, ma in condizioni diverse. Le giallorosse sono più riposate non avendo giocato la settimana scorsa contro l'Inter a causa di alcune positività al Covid nel gruppo squadra nerazzurro e vogliono portare a quattro la striscia di vittorie consecutive in Serie A. Ci sarà da fare i conti con l'assenza di Giugliano (probabilmente out anche contro il Milan domenica prossima) e quella di Ciccotti, fermata da un risentimento muscolare. Significa "panchina corta" in mediana e scelte quasi del tutto obbligate per Spugna. Il 4-2-3-1 sarà composto da Ceasar tra i pali e Di Guglielmo, Swaby, Linari e Bartoli in difesa. La coppia mediana dovrebbe essere Thaisa-Bernauer, con Greggi come primo (e quasi unico) rinforzo dalla panchina. Trequarti e attacco collaudati: Glionna (ex della gara), Andressa e Serturini alle spalle di Pirone.

Anche la Juve le ha vinte tutte, ma non ha brillato o dominato come era abituata a fare: è l'effetto del passaggio di consegne in panchina, con Montemurro che fa un calcio tatticamente più dinamico e variabile al quale le sue giocatrici, anche le più esperte, si stanno ancora abituando. È convocata, ma in forte dubbio, la capitana Sara Gama, unica assente significativa oltre alla lungodegente Sembrant. Dovrebbe partire invece dalla panchina Bonfantini, che era tanto amata al Tre Fontane ma che ancora stenta a trovare la sua dimensione bianconera. Tutte queste caratteristiche non significano certo che sarà una sfida facile, anzi, la Juventus è ancora sicuramente la squadra da battere, ma prima o poi qualcuno dovrà pur riuscirci.

Se si vuole capire chi possa esserne capace chiedere a Swaby: «Più le affrontiamo, più ci abituiamo al loro livello - ha detto al sito del club romanista - e ora che siamo cresciute e maturate possiamo imporre il nostro gioco». Non ha dubbi la nazionale giamaicana, forte anche di quelle convinzioni che proprio dal successo contro le bianconere in coppa hanno iniziato a prendere forma. «Eliminandole abbiamo capito che possiamo battere tutti. Vogliamo riprovare quelle sensazioni». Roma-Juve non è mai una partita qualunque, col ritorno dei tifosi poi, è ancora più speciale: «È passato troppo tempo, non vediamo l'ora di ritrovare la nostra gente e il suo supporto».

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