Il Romanista fra voi - Caos Capannelle, cavalli sfrattati e associazioni k.o.
Niente proroga della concessione pubblica. La Hippogroup, dopo trent’ anni di gestione dovrà riconsegnare l’impianto entro il 19 maggio
Solo una cosa sembra certa nella vicenda amministrativa che circonda Capannelle: gli unici che potrebbero uscire sconfitti in questa partita sono gli appassionati di ippica. La stagione 2018 è infatti a serio rischio. A poco sono valse, finora, le rassicurazioni del Comune di Roma che dopo aver "sfrattato" la Hippogroup, società che dal 1981 gestisce l'ippodromo della Capitale, ha spiegato di aver concordato con il MIPAAF (Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali) il proseguimento delle corse anche per l'anno che verrà. A oggi «non abbiamo certezze sulla possibilità di vederci assegnate le corse»; Elio Patuasso, presidente Federippodromi e Direttore Generale di Hippogroup, ci ha ricevuti nella sala riunioni della sede della società, in via Appia Nuova. Dalla palazzina alle stalle dei cavalli ci sono pochi passi da fare. Le piste a meno di duecento metri. All'ingresso del complesso, sorvegliato dai vigilantes, un gran via vai di allevatori e operai. «Ad assegnare le corse ai vari ippodromi è il Ministero. Senza titolo di possesso dell'impianto, niente gare. E senza gare - spiega Patuasso - possiamo chiudere anche subito».
Canone d'affitto inadeguato
La bolla è scoppiata lo scorso 20 novembre quando (con determina dirigenziale n.623331) il Comune ha rigettato l'istanza di proroga della concessione presentata da Hippogroup. Il motivo addotto dall'assessore allo Sport, Daniele Frongia, è un suo cavallo di battaglia che risale a quando era consigliere comunale d'opposizione: «Colpa delle precedenti amministrazioni che hanno regalato Capannelle dietro pagamento di un canone inferiore a 70mila euro l'anno». Giusto o sbagliato questo canone sarà la magistratura a deciderlo, chiamata a stabilire se ci siano state responsabilità penali da parte dell'ex Giunta guidata da Gianni Alemanno. La guerra in corso sembra solo una questione di soldi: da un lato la Giunta a 5 Stelle che reputa scandaloso un affitto così basso; dall'altro la società che ritiene quel canone commisurato con gli investimenti fatti - in primis la costruzione di una pista per il trotto dopo la chiusura di Tor Di Valle su espressa richiesta della precedente amministrazione capitolina - e con la difficile situazione in cui versa ormai da anni l'ippica italiana. Un braccio di ferro aperto e che, come detto, rischia di finire con una sconfitta per gli amanti dei cavalli. «Noi dovremmo riconsegnare l'impianto il prossimo 19 maggio - ci spiega Elio Patuasso - e il 20 ci sarebbe in programma il derby italiano di Galoppo, una delle gare più importanti della stagione, che richiama almeno 10mila spettatori da tutta Italia». Basta questo per spiegare la gravità della situazione. «La nostra richiesta, al momento, è semplice» ci confida Elio Patuasso: «Chiediamo solo di poter incontrare il Comune di Roma. Di metterci a tavolino e analizzare la situazione. Perché qui, in ballo, ci sono centinaia di posti di lavoro, un intero indotto. A rischio c'è il futuro dell'ippica romana». I tempi di un bando di gara «non ci sono» e «oggi l'amministrazione deve pensare a non perdere Capannelle. Sarebbe la fine per l'intero sistema». Un sistema peraltro già in ginocchio. «Di più, praticamente morto. Un cadavere sul quale, però, si continua a infierire»: è infatti di pochi giorni fa la notizia che il MIPAAF, per il mese in corso, ha tagliato gli stanziamenti – tra giornate soppresse e calo dei montepremi – del 38% (quasi 2,5 milioni di euro). Il tutto in uno scenario di crisi ormai strutturale: oggi in Italia si corrono circa 1.500 corse a fronte delle circa 2.500 del 2009. Allora il montepremi era di 218 milioni di euro. Oggi è stimato in appena 97.
Riceviamo e pubblichiamo una precisazione del Comune di Roma
"In riferimento all'articolo pubblicato dal "Il Romanista" in data 10/12/2017, dal titolo "Caos Capannelle cavalli sfrattati associazioni ko", a firma di Daniele Nalbone, si precisa quanto segue: La questione relativa alla titolarità della concessione dell'Ippodromo di Capannelle non deriva dal valore del canone concessorio stabilito con Delibera della Giunta Capitolina n. 199/2013 ed ammontante ad €.66.000,00 annui, ma dal fatto che detta concessione è scaduta in data 31/12/2016. A seguito di ciò, il Dipartimento Sport e Politiche Giovanili ha proceduto ai sensi di legge ad attivare l'iter amministrativo per la ripresa in consegna dell'impianto".
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