Francesco tutti: l'ultimo saluto al giovane Valdiserri
Testaccio in lacrime ai funerali del ragazzo travolto da un’auto fuori controllo. C’erano Pinto, Scala, Pruzzo, Rocca, la neopremier Meloni, La Russa e Letta
Piange tutta Roma, stretta dentro Santa Maria Liberatrice gremita all’inverosimile, con tanta gente commossa e silenziosa anche fuori dalla Chiesa, sparsa sulla piazza più conosciuta di Testaccio, il quartiere dove Francesco viveva con la sorella Daria e i genitori, i colleghi del Corriere della Sera Luca Valdiserri e Paola Di Caro, e dove ieri mattina si sono radunate centinaia di persone per salutarlo per l’ultima volta. Volti noti e meno noti, tutti stravolti per osmosi da un dolore acuto e indicibile, il più intenso che un genitore possa (provare a) sopportare. C’erano la neopremier Giorgia Meloni, con il neopresidente del Senato La Russa, i neoministri Bernini, Tajani e Lollobrigida, tutti alla prima uscita ufficiale pochi minuti dopo il giuramento al Quirinale, e poi il segretario uscente del Pd Letta, l’ex ministra Carfagna, l’assessora alle Attività Produttive del comune di Roma Monica Lucarelli e l’assessore alla Mobilità Patanè. C’era ovviamente la Roma, con l’ufficio stampa quasi al completo, con il general manager Tiago Pinto e il club manager Vito Scala. C’erano ovviamente i colori della Roma, negli striscioni affissi fuori dalla Chiesa («Ciao Francesco»), nelle bandiere appese e in quelle sventolanti, nella maglia Garbatella Indipendente. E c’era un bel pezzo di vecchia Roma con Francesco Rocca (bello caldo il suo abbraccio con Luca Valdiserri), Roberto Pruzzo e Paolo Alberto Faccini.
«Non guidate quando avete bevuto - l’appello di Luca dall’altare rivolto alle decine di amici di Francesco accorsi alla funzione - almeno non avrete il rimorso che vi inseguirà per tutta la vita se dovesse succedere qualcosa di brutto». Esattamente l’incubo da cui non uscirà Chiara Silvestri, la giovane che ha travolto Francesco e che è ora agli arresti domiciliari in attesa di un destino che in qualche modo ha spezzato anche la sua giovane vita. «Siate felici, questo è ciò che vorrebbe Francesco» ha detto invece Paola provando ad articolare parole di senso compiuto tra un singhiozzo e l’altro. In prima fila sui banchi familiari c’era anche il fratello Andrea, vicedirettore della Gazzetta dello Sport e tra i fondatori del nostro quotidiano: «Ricordo ancora Francesco a due anni fra i tavoli della redazione del Romanista», ricordava. Impossibile dimenticarlo, né attenuare questo dolore infinito.
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