Fonseca: "In Italia gli arbitri non hanno lo stesso metro di giudizio"
Il tecnico portoghese alla vigilia di Roma-Bologna: "Serve equilibrio nella sconfitta. Società, calciatori e allenatore stanno tutti dalla stessa parte"
Paulo Fonseca ha incontrato i giornalisti a Trigoria per la conferenza stampa di presentazione di Roma-Bologna, gara in programma domani alle 20.45 allo stadio Olimpico. Ecco le sue dichiarazioni:
Cosa è successo con il Sassuolo?
"Come allenatore devo sempre analizzare quello che succede. L'ho fatto, come ho fatto sempre. Per me è facile capire cosa è successo"
Come stanno Pastore e Mkhitaryan?
"Si sono allenati. Mkhitaryan sta un po' meglio ma entrambi saranno della partita".
Con il Sassuolo ci sono stati tanti errori e il ripetersi di certi comportamenti che si sono già visti in questi anni. A Roma spesso dopo buone prestazioni arriva il calo, cosa fa un allenatore per fare il salto di qualità?
"Stiamo lavorando per cambiare questa mentalità. Ma devo dire che non è stato solo un problema di mentalità. Abbiamo sbagliato tatticamente, io ho sbagliato tatticamente e i giocatori hanno sbagliato tecnicamente. È stato soprattuto un problema di come abbiamo iniziato la partita. Quando si sbaglia come abbiamo sbagliato noi, la squadra perde equilibrio e solo all'intervallo abbiamo recuperato. Io penso che l'equilibrio sia molto importante. Abbiamo fatto una buona partita con la Lazio e una prima parte col Sassuolo molto diversa, i principali problemi sono stati di natura tattica e tecnica. Sulla mentalità stiamo lavorando tutti i giorni con i giocatori su questo. In questa stagione ho sentito più volte parlare di una squadra ambiziosa, ci sono state solo 3-4 partite in cui non abbiamo avuto mentalità. Abbiamo avuto mentalità anche in alcune sconfitte, invece con il Sassuolo abbiamo fatto totalmente il contrario".
Giocatori di carismati come Kolarov possono essere utili in questo momento?
"Vediamo domani. Devo dire che ho uno o due dubbi per la partita. Per questo non voglio parlare di chi giocherà, ma Kolarov è un giocatore di grande mentalità, è un leader. Può essere un'opzione".
Tempo fa in un'intervista ha dichiarato che lei è abituato a gestire lo spogliatoio da solo, cosa è successo a Reggio Emilia? Ritiene utili eventuali interventi dei dirigenti?
"Io sono abituato a gestire lo spogliatoio da solo. Io non voglio parlare di quello che succede nello spogliatoio, ma devo dire che in tutti i momenti parlo io con i calciatori. In questo momento che abbiamo perso sembra sempre un grande dramma. Ma è fondamentale essere equilibrati. Hanno parlato molto di questo momento ma devo dire che siamo tutti insieme: società, allenatore e giocatori".
Pastore può giocare dall'inizio?
"È difficile. Abbiamo altre soluzioni: ci sono Kluivert, Mkhitaryan o Perotti che possono fare quel ruolo. Pastore non è in condizione di iniziare la partita".
Contro il Sassuolo ha visto accanimento dell'arbitro nei confronti dei calciatori della Roma?
"Non abbiamo perso per quello che ha fatto l'arbitro, abbiamo perso perché non abbiamo giocato bene. Non mi piace parlare dell'arbitro ma per me è difficile capire perché una squadra come la Roma ha così tanti ammoniti. Qui in Italia la linea di arbitraggio non è la stessa per tutte le squadre. Sento che non siamo una squadra così cattiva da giustificare così tanti gialli. La mia insoddisfazione per la partite è questa".
Villar e Perez possono avere spazio domani?
"Si tratta di due giovani e hanno bisogno di adattarsi. Qui il calcio e totalmente diverso rispetto alla Spagna e hanno bisogno di tempo per adattarsi e capire com'è il calcio qui. Se giocheranno domani? Vediamo".
Accantonata l'idea di riportare Mancini in mediana e senza Diawara come si ritrova l'equilibrio in mezzo al campo?
"Con un buon posizionamento. Diawara è un giocatore che tatticamente lavora in maniera quasi perfetta ma penso che Cristante può avere la stessa capacità. Per me in questo momento non ha senso cambiare Mancini e metterlo in quella posizione".
Vuole chiarire meglio il suo colloquio con Dzeko a fine partita?
"Penso che in questi mesi in cui abbiamo lavorato qui penso sia chiaro che io non mento. Quando io non voglio parlare di qualcosa, dico che non voglio parlare. Io non dico bugie, mai. La verità è che Dzeko mi ha detto di non parlare con l'arbitro perché non sarebbe servito a cambiare quello che era stato fatto. Solo questo. Per me è difficile capire perché dopo che io ho chiarito si sollevi di nuovo questa questione. Io non ho bisogno di mentire. Io dopo la partita ho parlato di questo e ho detto la verità".
Tra le varie soluzioni sta pensando anche di proporre Kalinic dall'inizio spostando Dzeko nel ruolo di trequartista?
"Io ci ho pensato, ma non è facile cambiare il comportamento che abbiamo perché con Dzeko e Kalinic cambierebbe molto. Potrebbe succedere durante la partita ma non dall'inizio".
Affrontate un'altra squadra molto aggressiva, secondo lei perché questo tipo di gioco ha tanto successo in Italia?
"L'altro giorno quando Perez è arrivato gli ho detto: "Quante squadre in Spagna marcano uomo su uomo". E lui mi ha risposto: "Nessuna". Gli ho detto: "Preparati perché qui tanti giocano così". Qui molti sono aggressivi. Abbiamo giocato col Verona che è aggressivo e abbiamo fatto una buona partita. È con movimenti e contromovimenti che si può combattere questo tipo di gioco. Ma non è mai facile affrontare una squadra così".
Dzeko dopo il Sassuolo ha detto che manca qualità e che i giovani non si devono accontentare di un paio di partite buone. Lei è d'accordo? Secondo lei perché la squadra non riesce a dare di più?
"Dzeko ha detto che siamo tutti responsabili, non solo i più giovani. A me non sembra una critica verso i più giovani, potrebbe essere anche un consiglio. Dzeko in questo momento è il leader dello spogliatoio, io non ho visto queste parole con tono critico. Sulla mancanza di qualità, quando c'è una sconfitta come quella di Sassuolo è chiaro che si dica che non abbiamo avuto qualità".
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