Ranieri: "Verona squadra pericolosa in contropiede, ma noi vogliamo i tre punti"
Il tecnico giallorosso risponde alle domande dei giornalisti in vista della sfida contro il Verona, prevista domani sera alle 20.45 allo stadio Olimpico

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Il tecnico giallorosso Claudio Ranieri interviene in conferenza stampa in vista della sfida contro il Verona, prevista domani sera alle 20.45 allo stadio Olimpico.
Queste le sue dichiarazioni:
Che significato ha la partita di domani? Come stanno Dovbyk ed El Shaarawy?
"Hanno fatto oggi allenamento differenziato, stanno tutti e due bene quindi sceglierò come al solito tra stasera e domattina. La partita con il Verona è difficilissima, perché si sono quadrati alla grandissima, è una squadra che chiude tutti gli spazi e riparte a mille all'ora. Il terzo gol che hanno fatto alla Roma all'andata, lo riproporranno tante altre volte, quindi dovremo stare attenti a non infilarci nella loro ragnatela e far sì che non ripartano sempre in contropiede. Sarà una partita difficilissima e importantissima, perché vogliamo i tre punti".
Questa è stata una stagione pesantissima per la squadra dal punto di vista mentale. Come stanno i giocatori mentalmente? Stanno accusando le fatiche della rincorsa in campionato? Una cura può essere qualche cambio?
"Sono sincero, quello che hanno fatto i ragazzi è qualcosa di prodigioso, una rincorsa meravigliosa. Fisicamente stanno bene, ma lo stato di forma non è ottimale: vedevate che prima giocavamo a due tocchi massimo, si trovavano, cambiavano gioco, entravano e facevano tutto con naturalezza. Adesso non lo stiamo facendo: merito della controparte, perché Lazio e Juve non sono avversarie semplici, però questa squadra sta facendo il massimo, sta cercando di tirare fuori il meglio che può in questo momento importantissimo per la Roma. Cambiare qualcosa? Si può fare, ma serve il bilancino del farmacista".
Svilar quest'anno ha portato tanti punti. A gennaio disse che bisognava chiudere in fretta per il rinnovo: c'è la preoccupazione per non aver ancora chiuso?
"No, perché il ragazzo vuole stare qui, naturalmente il procuratore sta facendo il suo lavoro e noi il nostro, ma io sono convinto che alla fine si concluderà con una soddisfazione reciproca".
Qualche settimana fa ha detto: "Dovbyk deve credere di più in noi". Lo sta facendo? Si è dato una spiegazione alla sua partita contro la Lazio? Gli è mancato qualcosa o è stata colpa della squadra?
"Non ci sono le colpe in una squadra, è sempre un 50-50. Lui dovrebbe farsi vedere di più, la squadra dovrebbe servirlo quando si muove... Quello che gli dico sempre è questo: va bene il gol, ma oltre al gol devi dare la prestazione, andare a lottare, pressare, farsi vedere. Ci sta lavorando, io ancora non sono soddisfatto e credo neanche lui: mi deve dare di più".
Un anno fa circa De Rossi qua parlava di giocatori di gamba, della necessità di migliorare la squadra per arrivare tra le prime. Lei pure ha parlato di gap dopo la Juve: dopo cinque mesi qui, quale è per lei la direzione da seguire? Sembra a volte manchi ancora un po' di gamba.
"Intanto pensiamo a quest'anno, noi cerchiamo di risolvere le questioni di quest'anno. Quello che ha detto Daniele un anno fa è vero, quello che abbiamo fatto da quando sono arrivato è stato il massimo di quello che potevamo fare, abbiamo giocatori giovani che possono e devono crescere. Naturalmente il gap con quelle 4-5 squadre lassù c'è, è notevole, e questo lo vede anche chi non sa di calcio".
Contro la Lazio in più situazioni su calci piazzati i giocatori della Roma hanno subito i blocchi della Lazio: al di là del fatto che non sappiamo se cambierà con il Verona, lei si è arrabbiato con la squadra per questo?
"Mi sono molto arrabbiato ed ero molto deluso, e dobbiamo lavorare di più. Solo con il lavoro si può fare. Alcune volte ci manca proprio la scaltrezza, la furbizia, l'essere determinati a non fare entrare l'avversario in area: è tutta una questione di carattere, allenamento e voglia di non farsi sopraffare. Dobbiamo ricompattarci perché ho visto che sono nove-dieci i gol presi su angolo o punizione, è una squadra che vuole fare bene non lo deve permettere".
Dal suo rinnovo Pisilli ha giocato 21 minuti nelle ultime 6 partite, finendo dietro a Gourna-Douath nelle rotazioni: come mai?
"Lui ha fatto bene da quando sono venuto. Nel periodo precedente alle ultime due giornate era sceso molto di condizione, ma è normale. Adesso si sta riprendendo, ha le stesse possibilità dei compagni. Non si è di certo sentito sazio per il contratto, parliamo di un ragazzo che dà sempre tutto, però un allenatore si accorge se le cose gli vengono naturalmente: un attimo e tornerà il Pisilli che conosciamo".
Ieri in un podcast Hummels ha ribadito che lui aveva già deciso di smettere, cosa che ha ripetuto più volte. Avendolo lei definito sempre un pilastro, secondo lei è stato sottovalutato qualche aspetto psicologico del giocatore?
"No, per niente. Mats è una colonna, un gran giocatore, e se e quando lo metterà farà la sua prestazione".
Ci ha parlato dello stato mentale della rosa: i giocatori credono nella qualificazione in Champions League? L'eventuale quarto posto sposterebbe qualche valutazione nella scelta tecnica della prossima stagione?
"Lei scommetterebbe un euro sulla qualificazione in Champions? Lo vuole perdere? Siamo onesti, se andiamo in Champions è perché le altre sbragano e noi facciamo un capolavoro. Non è possibile, siamo seri con i nostri tifosi. Io ho sempre detto: "Diamo il massimo e vedremo". Il massimo lo abbiamo dato, e la squadra ha avuto una ripresa incredibile per tutto ciò che è successo, e non mi vogliono prendere i meriti, ma teniamoci stretti questi ragazzi che stanno lottando. Chiedo ai tifosi l'aiuto in questo rush finale, perché tutto quello che riusciremo a fare in queste partite, non dico che dipenderà da loro, ma è importante che capiscano la situazione che stiamo vivendo".
Cosa meritano i tifosi della Roma?
"Il massimo. Meritano quello che la società vuole raggiungere: una squadra che stia stabilmente nelle prime, che possa lottare per vincere uno o più campionati. Come dico sempre Roma non è stata fatta in una notte, perciò aspettiamo che il mercato per noi possa essere più libero, e poi vedremo che pesce abbiamo preso, se un pesce sughero o una spigola. Salmone? Non fate i furbi".
Qual è il giocatore che è cresciuto di più con lei? I calciatori si sono arresi o le chiedono ancora di restare?
"Hanno capito e rispettano la mia decisione. Soulé sta andando bene, quando non giocava vi dissi che sarà il futuro della Roma. Ha una qualità immensa, è un diamante grezzo e noi dobbiamo sgrezzarlo. Io ci sto provando, chi arriverà dovrà fare meglio di me".
Prima parlava di furbizia mancata contro il derby. Questa è una qualità che può essere a volte innata nei calciatori: sarà un parametro di valutazione sul mercato?
"Non solo nel derby. Sicuramente, quando si va a scegliere un calciatore si vede l'uomo, che è la cosa più importante. Prima vediamo l'uomo, poi cerchiamo determinate caratteristiche. A parità di valutazione tra due giocatori, quello più tenace sicuramente verrà preferito".
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