Conferenze Stampa

Mancini "Ho recuperato. Questo è gruppo è famiglia, non ci siamo mai sciolti"

Il difensore al fianco di Ranieri in conferenza stampa alla vigilia del match contro la squadra di Anselmi: "Non mi piace pensare al futuro, ma sto molto bene qui"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
19 Febbraio 2025 - 13:06

Domani la Roma è attesa da quella che, per il momento, può essere definita la sfida più importante della stagione. Contro il Porto allo Stadio Olimpico (calcio d'inizio alle 18.45) ci si gioca il passaggio del turno in Europa League. Con gli ottavi di finale nel mirino Claudio Ranieri ha presentato in conferenza stampa il match di domani contro la squadra di Anselmi e al suo fianco c'era Gianluca Mancini.

 

Queste le parole del centrale giallorosso:

Al Tardini eri uscito dopo 45 minuti, hai recuperato?

"Ho recuperato, era una botte forte. Parlando con lo staff il Mister ha deciso di togliermi, ma ho recuperato". 

Ormai nella difesa a 3 giochi come braccetto di destra, ultimamente con Hummels fuori hai giocato centrale. Cosa cambia tra i due ruoli?

"Cambia, da difensore di destra, sennò il mister si arrabbia (ride, ndr), ti permette di spingere di più, ti permette di giocare pensando. Da difensore centrale sei il guardiano che controlla tutto insieme al portiere, in cui parli e cerchi di leggere delle situazioni. Se dovessi sbagliare io si spalancherebbe la strada verso la porta all'avversario. Cerco di dare il massimo al meglio delle mie possibilità". 

In un periodo in cui i senatori del gruppo non se la stanno passando benissimo, tu sei il punto fermo anche per i tifosi. In prospettiva, tu ti vedi tutta la carriera nella Roma?

"Io ti parlo di me, i miei compagni li vedo bene, sereni e fanno il bene del gruppo. Si allenano al 100%, danno sempre il massimo. Per il gruppo è importante vedere gente così, siamo una famiglia vera e questo gruppo non si è mai scelto. Sono qui da tanti anni e io amo questa città, questa società, questo posto e i tifosi mi amano. Questo mi riempie di orgoglio. Non mi piace pensare troppo al futuro, ma non ho problemi a dire che mi piace molto stare qui". 

Agli ottavi, in caso di qualificazione, c'è un'altra probabilità di derby. Questo è indifferente o dà una spinta maggiore?

"Dentro lo spogliatoio pensiamo alla partita di domani, poi quello che verrà verrà, che sia il Bilbao o la Lazio. La cosa più importante è domani". 

Ritieni questa partita diversa a quelle giocate negli ultimi anni?

"La giusta tensione ci deve stare sempre, ma negli ultimi anni la Roma ne ha giocate tante di queste partite. Si tratta di una partita dentro fuori, c'è carica da parte di tutti per affrontare una grande partita contro una grande squadra per passare il turno". 

All'andata hai fatto un duello con Omorodion, ti preoccupa qualche altro aspetto?

"L'ho studiato, il Porto è una squadra forte. Davanti hanno giocatori bravi: Pepe, Moura. L'altra settimana avevo Omorodion e domani in base alle scelte del Mister vedremo chi affronterò. Abbiamo dei video per visionare tutti i giocatori che incontriamo". 

Ho l'impressione che tu abbia lavorato molto su te stesso. Dal punto di vista disciplinare, prendi molti meno cartellini. Hai qualche step sul quale stai lavorando in particolare?

"Sull'aspetto dei cartellini e delle eccessive proteste, se uno è intelligente si riguarda le partite e a fine anno sono abituato a tirare le somme. Mi sono detto che non potevo saltare 3-4 partite per proteste eccessive. Il Mister mi ha aiutato nel dirmi di non protestare, perché un giallo per un difensore ti condiziona. Ho 28 anni e devo imparare ancora tanto. Sto cercando di migliorare nelle letture, nella rapidità, nel pressare alto se trovo avversari veloci. In alcune situazioni, se vedo un compagno in difficoltà pensavo che urlando potessi aiutarli invece ogni compagno ha bisogno di qualcosa. Totti imparava a 41 anni, lo stesso Maldini. Cerco di imparare ogni volta che vengo a Trigoria". 

Si parla tanto di transizione difensive e la Roma è meno pericolosa sui calci piazzati. Perché?

"Ad Oporto prima di prendere gol c'è stato il colpo di testa di Cristante. Sono momenti, lo scorso anno in due calci d'angolo ho fatto io due gol. Noi ci lavoriamo, ogni volta che c'è un calcio d'angolo andiamo dentro con la voglia di metterla dentro. Nelle ultime partite abbiamo preso qualche ripartenza e cerchiamo di limitarle ancora di più". 

Sei cresciuto anche mentalmente, diventando anche più saggio. Cosa ha portato Ranieri rispetto all'inizio drammatico di stagione?

"Come detto tante volte, quando il Mister ha aperto la porta dentro di me è come se il mio corpo si fosse rilassato perché il Mister porta con sé questa cosa. Ognuno di noi è cresciuto con lui che ha allenato grandi squadre, ha lavorato con il concetto di squadra, ha rimesso a posto tante cose dal punto di vista tattico. Ha riportato il sorriso perché prima del suo arrivo non c'era più. Prima di tutto deve esserci la felicità di venire al campo e se non sei sereno te lo porti dietro e si vede nei risultati. Non abbiamo fatto ancora niente ma qualcosa abbiamo fatto vedere". 

 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI