Conferenze Stampa

Ranieri: "Abbiamo recuperato Dovbyk e Celik. Pellegrini sta ritrovando serenità"

Il tecnico giallorosso in conferenza stampa in vista della gara contro il Braga: "In ogni gara dobbiamo dare il massimo. Cristante non sarà a disposizione"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
11 Dicembre 2024 - 13:04

Claudio Ranieri ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Braga di Europa League, prevista domani alle 18.45 allo stadio Olimpico. Di seguito le sue dichiarazioni.

Poco fa è finita la rifinitura, ha recuperato tutti tranne Cristante? Qual è la sua valutazione sulle condizioni di Soulé? Che momento sta vivendo?

"Abbiamo tutti tranne Cristante. Dovbyk e Celik sono a disposizione. Soulé è il futuro; dopo un anno meraviglioso è arrivato alla Roma e magari pensava di fare le stesse cose. Il cambio di squadra ha pesato ma credo in lui e cercheremo di tirare fuori il meglio di lui".

La sua valutazione di questo momento gestionale tra campionato e coppe qual è? C'è percezione che le due coppe siano un territorio in cui raccogliere più soddisfazioni?

"Ogni partita deve farci riflettere e farci dare il massimo. Solo così si crea uno spirito positivo. Dobbiamo fare bene: in Europa League, Coppa Italia e campionato. Vogliamo dare il massimo sempre. Poi vedremo quello che riusciremo a fare durante tutto l'arco della stagione".

Qual è la sua valutazione su Dovbyk? Come si può rilanciare e come lo si può togliere dalla morsa dei difensori centrali? Aveva detto che bisognava servirlo meglio. È ipotizzabile affiancargli una seconda punta di ruolo a gennaio?

"Più che chiedere a Dovbyk, lui deve tornare in una buona condizione fisica. Gli infortuni e le influenze lo hanno debilitato. Poi dobbiamo capire come va servito. L'ho fatto vedere e anche lui deve mettersi a disposizione. Ora deve tornare al 100%, perché un giocatore della sua stazza che non è al massimo non rende al meglio. Dopodiché, conoscendolo meglio, trarrà vantaggio dall'innalzamento dell'autostima da parte della squadra". 

Su Pellegrini? Ha parlato con lui anche in relazione al futuro, magari per dei consigli?

"Ci ho parlato sotto l'aspetto 'privato'. Non so che cosa vuole fare in futuro, è un ragazzo che merita e lo vedo più sereno in allenamento. Questo è l'importante. Si sta allenando bene, comincia a prendere la porta e in allenamento si vede se ritrova autostima".

Una domanda su Dybala. La sua gestione è delicata, sembra stare bene ma ci sono due partite ravvicinate. Come sta?

"La sera tiro le conclusioni sugli allenamenti svolti e sulla gara precedente. Poi devo parlare con alcuni giocatori per capire bene le condizioni. È importante anche il Como. Vedrò che cosa fare".

La Roma ha un'energia diversa. Che cos'è la cosa che ha dato maggiormente alla squadra? L'aspetto psicologico? O sta cambiando qualcosa dal punto di vista atletico? Poi una curiosità: quanto la sta occupando il futuro ruolo nella scelta del nuovo allenatore?

"Io mi sto impegnando cinquanta e cinquanta. Ho giocatori che mi permettono di pensare anche al futuro. Stiamo pensando a tutto con la proprietà. Abbiamo spolverato la questione allenatore; non è la priorità, ma ci stiamo pensando. Senza entrare nelle specificità di chi o come. Alla squadra credo di aver dato il mio modo di essere: io cerco empatia in loro. Se mi trovo bene con loro, loro capiscono le mie necessità. Ogni allenatore ha il suo modo di impostare la partita, di preparare la squadra; ma se la squadra ha corso col Napoli, magari male, è perché era già preparata prima. Un allenatore non può arrivare e far correre subito i suoi giocatori. Loro erano stati preparati bene dagli altri allenatori e ho usufruito della preparazione. I giocatori sono diventati spugne: alcuni allenatori giocano con un sistema fisso, altri con sistemi diversi, e i ragazzi sono diventati talmente bravi da capire subito come adattarsi. Questo mi avvantaggia molto".

Domani c'è da aspettarsi qualche cambio in difesa?

"Tiro le somme questa sera, domani mattina parlo coi ragazzi. Poi deciderò. C'è qualcuno che non ha i 90 minuti e devo valutare se mettere un determinato giocatore a gara in corsa o dall'inizio. Sono tutte cose che valuterò domani mattina".

L'altra sera ha detto: 'E se fossi io l'allenatore del prossimo anno?'...

"Era una battuta! Niente di che...".

Al di là del nome, ci sono paletti da seguire per scegliere il nuovo allenatore?

"Stiamo cercando un allenatore bravo. Basta. Poi speriamo di non sbagliarlo! (ride, ndr)".

Uno dei giocatori più utilizzati è Angeliño. Non le chiedo se gioca, ma chi è il calciatore che può sostituirlo?

"Qui c'è Alexis. Poi ci sono Zalewski, El Shaarawy... Ho giocatori a disposizione e non mi sto creando il problema. Posso anche giocare a quattro".

La Roma è favorita?

"Credo che quando si gioca non ci sia il fattore campo. Il pubblico della Roma è molto caldo e spinge la squadra. Ma mi aspetto un Braga bravo a giocare a calcio, con un'influenza europea; che gioca in verticale, sa tenere palla, pressare. Ha buoni giocatori, conosco Moutinho. Mi aspetto una gran bella partita, con due squadre che vorranno vincere".

Ranieri a Sky Sport

Lei è venuto per gestire la crisi. Che valore ha l'Europa?

"Ha un valore aggiunto. Vogliamo far bene e andare avanti, proprio come il Braga. Le due squadre giocheranno per vincere".

Quali sono i punti di forza del Braga?

"Il Braga è una squadra che gioca molto bene la palla e che agisce anche in verticale. Sa giocare a quattro o a tre dietro. E se gicoa a tre ha un quinto che è più un'ala che un difensore. Voglio ripetere la prova vista col Lecce".

Ha ridato una logica a questa squadra. Come ha fatto?

"Non lo so, io cerco di entrare in sintonia con i giocatori. Credo che parlando con loro, loro riescano a capire che cosa vuole l'allenatore. Io devo conoscere ventisei teste e impiego del tempo, perché devo capire anche il loro stato di forma. Sono quello che può sbagliare di più e chiedo loro di farmi sbagliare il meno possibile".

Il percorso da allenatore può essere propedeutico per capire cosa va e cosa non va nella Roma?

"Sicuramente. Avendo a disposizione tutto, non solo la parte tecnica, riesco a capire tutto quello di cui ha bisogno la Roma".

Questa è stata la cosa più complicata da fare nella sua carriera?

"Non penso che sia la cosa più complicata, perché mi è capitato in carriera, anche alla Roma, dove sono arrivato tre volte in corsa. Ho trovato gicoatori disponibilissimi e questo è stato un gran vantaggio".

Si può risalire in classifica, ci sono le possibilità.

"Anche io sono sempre molto fiducioso, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno".

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