Ranieri: "Alla Roma non serve un mago. Non voglio perdere Dybala per un mese"
Il tecnico in conferenza a due giorni dalla gara col Napoli: "Ho visto Paulo per 20 minuti, parlerò con lui. Cristante al centro della difesa? Se c'è Hummels non serve"
Tempo di conferenza stampa in casa Roma. A due giorni dalla sfida di campionato contro il Napoli, in programma domenica sera alle 18 allo Stadio Maradona, Claudio Ranieri ha parlato al Centro Sportivo Fulvio Bernardini. Di seguito le dichiarazioni del tecnico giallorosso.
Quali sono le condizioni di Hummels e Dybala?
"Dybala l'ho visto oggi per 20 minuti iniziali. Lasciatemi parlare con lui e i fisioterapisti. Non so come è abituato. Hummels si era già allenato con me, è stato male e oggi ha svolto tutta la seduta. Con lui posso decidere quello che voglio".
Come si affronta il Napoli di Conte?
"Io lo avevo detto: arriverà primo o secondo. La squadra sta facendo bene e ci sarà una bella partita, difficile per noi. Ma sono convinto che sarà difficile anche per loro".
Che impressioni ha dato la squadra?
"Ora come ora è difficile dire se questa squadra ha mentalità. I giocatori sono validi. Quando si perde, si entra in una spirale negativa; ho dovuto riportarli ad avere fiducia in loro stessi. Poi contano le partite. Fare risultati accresce autostima, fiducia in se stessi e nei compagni. La qualità c'è, questa è una buona squadra e i ragazzi vanno supportati da me e dai tifosi. I sostenitori sono l'anima di una squadra. L'allenatore può essere bravo o meno bravo, ma i tifosi sono la benzina. E noi dobbiamo trascinarli con buone prestazioni e voglia di far vedere chi siamo".
Su Dybala: che sensazioni ha nel vedere un ragazzo che fa fatica a tornare? Il problema è mentale?
"Dobbiamo aiutare il ragazzo, questo fastidio va risolto. Se poi tutto evidenzia che non c'è niente, bisogna cercare di capire il motivo per cui avverte dolore. Stiamo facendo il massimo affinché sia disponibile e lui è propositivo. Ma io non voglio rischiare: preferisco perdere un giocatore per una partita piuttosto che per un mese. Voglio parlare con lui e capire quello che può dare".
Lei ha portato entusiasmo, ma la Roma è in difficoltà. Questa figura da 'Harry Potter' che le è stata data le piace? Le mette pressione?
"Innanzitutto ringrazio i tifosi per la fiducia, per l'affetto. Ho sempre avuto pressione. Se non avessi avuto la pressione, non avrei scelto di tornare. La squadra ha bisogno di tutti: ora ha bisogno di tornare a fare quello che sa fare. Non serve un mago. Serve una persona normale che dia fiducia alla squadra. Se la squadra è malata, piano piano si risolvono i problemi. Ovunque ho cercato di tirar fuori il bambino che c'è nei giocatori. Questo è un mestiere meraviglioso, ma siamo adulti e abbiamo responsabilità davanti a chi ci paga e ai tifosi. Poi si può giocare bene o male, ma dobbiamo dare tutto. Tutto qui. Il discorso è semplice. Un malato non guarisce dall'oggi al domani. Abbiamo step da fare e siamo pronti a farli. Compatti, uniti. E sono convinto che anche il pubblico ci darà una mano".
Dovbyk l'ha appena incontrato: come sta? Che centravanti può essere e diventare? E su Pellegrini: che cosa gli ha consigliato?
"Dovbyk è bravo in profondità, l'ho detto alla squadra. Sta bene. Pellegrini, da capitano, deve saper reagire. Quando si cade, la cosa più bella è vedere come ci si rialza. Lui è introverso, si tiene tutto dentro, per essere romano. Deve saper reagire alle avversità e sono convinto che lo farà".
Juric disse di aver trovato uno spogliatoio triste. Lei?
"Se lui l'ha trovato triste, immaginate io... Proprio per questo ho ricordato loro del bambino che c'è in loro. Se faccio questo mestiere è perché ho quel sogno che avevo da bambino. Gliel'ho detto. Ci sono difficoltà? Benissimo. Solo chi cade può rialzarsi".
Ci ha promesso che Angelino non farà più il braccetto...
"Gli allenatori sono tutti bugiardi (ride, ndr)!".
Se la Roma dovesse giocare a tre, potrebbe giocare Cristante in difesa?
"Può farlo, ma se ho Hummels perché deve giocare Cristante in difesa? Evidentemente, prima Mats non stava bene. L'allenatore sa che cosa chiedere ai giocatori. Il calcio cambia da un giorno all'altro e noi allenatori dobbiamo essere sul pezzo. Voi ora volete sapere se gioco a quattro, a cinque, a tre... Ma le squadre cambiano. Come gioca il Napoli? Guardatelo bene...!".
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