Juric: "Non ho risolto ancora i problemi della Roma, ma non ho mai pensato ad un passo indietro"
Alla vigilia di Roma-Bologna, il tecnico ha presentato la partita di domani: "Paulo ha avuto un fastidio a Bruxelles. Devo ancora decidere se Pellegrini giocherà"
Tra conferme e smentite sull'arrivo di Dan e Ryan Friedkin nella Capitale, Ivan Juric rimane per ora al comando della Roma e domani guiderà la squadra nel match contro il Bologna, in programma alle 15 all'Olimpico. Alla vigilia della partita, il tecnico croato ha presentato in conferenza stampa la gara contro la squadra di Italiano. Queste le sue parole:
Lei è stato chiamato in una situazione d'emergenza della Roma, è troppo severo dire che fino ad ora non ha trovato la soluzione?
"Non è severo. Ci sono tratti o segnali positivi, che poi però si trasformano in cose che non mi piacciono. Sono d'accordo con te".
In un momento difficile anche psicologicamente, quali ritiene essere i punti di forza e le debolezze del Bologna?
"Innanzitutto hanno un allenatore top secondo me, dà loro un gioco, molto aggressivo e anche rischioso. Accettano situazioni pericolose, e a me questo piace molto: contro Italiano sono sempre state grandi sfide. Ha trasmesso questa cosa al Bologna, accettano gli 1 contro 1 senza problemi e hanno un gioco che mi piace tanto".
Alla vigilia della partita contro l'Union Saint-Gilloise ha detto: "Inutile girarci intorno, la mia permanenza dipende dai risultati". Al di là dei sorrisi e dalle parole post-gara, lei sente che tutta la squadra è con lei? Lei sta passando alla storia come l'allenatore che pur di non far giocare un difensore come Hummels, gli preferisce un centrocampista: ha sempre parlato di una scelta tecnica, può spiegarcela meglio?
"Sulla squadra, con tutta sincerità ci sono momenti in cui sento che la squadra è mia: non fingevo quando ho detto di essere soddisfatto dopo Verona, perché vedevo la squadra, tantissime cose buone, momenti negativi come il passaggio di Zalewski o il gol con fllo su Ndicka, ma ero sinceramente soddisfatto. Contro l'Union non ho visto differenze rispetto a Firenze: ho visto assenza di concentrazione in certi momenti, contropiedi in inferiorità numerica in cui non sei sul pezzo. Momenti in cui la squadra, non uno o due elementi, non era la mia squadra, non aveva le caratteristiche delle suqadre che ho allenato in tutta la mia vita. Cercherò sempre di essere molto sincero su ogni prestazione: contro l'Union ho visto la squadra molto distratta, in momenti della partita, ci siamo messi in difficoltà da soli con passaggi o scelte sbagliate. Vedevo la squadra non sul pezzo, e faccio fatica ad accettarlo dopo Firenze: con tutto quello che era successo, le belle partite contro Torino e Verona in cui si vedeva che la sqaudra aveva capito, fare una partita come quella di giovedì è stato veramente sconcertante e non me lo spiego. Su Hummels, non ci sono mai stati litigi, ma solo grande rispetto: è un gran professionista. Non mi rifugio dietro a dichiarazioni di facciata quando parlo di scelte tecniche: per giocare bene devi fare questo, questo e quest'altro, secondo me, e per giocare titolare scelgo chi queste cose le ha fatte meglio, come Cristante, che in Belgio è stato bravo, molto semplice. Non c'è stato nessun litigio, è come mettere a giocare Pisilli al posto di Pellegrini perché fa certe cose: so che è pesante, e anche io mi aspettavo di avere di più appena arrivato, ma fino ad adesso devo essere onesto verso il mio lavoro, senza nascondermi dietro a dei problemi. Come è sempre stato, ho delle richieste, e allo stesso modo se Pisilli fa meglio di Pellegrini gioca lui anche se è un ragazzino e Lorenzo è il nostro capitano. Per cui c'è onestà professionale totale".
Lei ha parlato spesso di cose positive che ha visto, anche se nei numeri tra gol segnati, gol subiti e risultati, non ci sono stati passi in avanti: in cosa vede la squadra migliorata? Cosa le fa capire nella singola partita che sta migliorando?
"Mi fa strano che tu mi faccia questa domanda: per me la partita contro il Torino è una partita di qualità, di serenità, di organizzazione, dove la squadra avversaria, che quest'anno ha fatto tanti gol, ha fatto 4 tiri, è una partita positiva. La partita di Verona secondo me è stata anche meglio in tutti i sensi, a livello di gioco, di occasioni: abbiamo preso tre gol senza subire mai niente, e sono cose positive perché ho visto la aquadra muoversi bene, creare tante occasioni, e ci sono particolari da migliorare. Però la sensazione è positiva, altamente negativa magari in certi casi a livello individuali: qua per esempio la squadra ha fatto male, qua ha sbagliato l'arbitro, e speriamo non risucceda. In Belgio non cerco scuse: ho visto corsa, ma non ho visto né anima né organizzazione. La partita in Belgio è stata come quella di Firenze, lo sarebbe stata anche se avessimo vinto".
Riguardo le partite di Firenze e di Bruxelles, qualche settimana fa aveva detto che alla squadra mancava la mentalità vincente: questa alternanza nelle prestazioni deriva da questo? La partita di domani va vinta ad ogni costo, una di quelle in cui i giocatori di maggior personalità, come Dybala e Pellegrini, devono prendere la squadra per mano.
"Dybala non ci sarà, perché ha sentito un fastidio nel riscaldamento, ieri voleva allenarsi ma rimane questo problema. Devo ancora decidere se Pellegrini giocherà o meno. Sulla mentalità vincente, sono una seri di frasi che collegano lo stesso discorso: possiamo chiamarla mentalità vincente, o "anima" se qualcuno si offende: la sensazione è che in certi momenti non siamo attaccati alla prestazione e al risultato. Possiamo chiamarla come ci pare, ma per quanto la tattica sia importante, se manca questa non sei competitivo. In questo momento ci sono partite in cui non siamo competitivi, c'è solo la base per giocare a calcio".
Quando si è fatto male Dybala?
"Secondo me è un fastidio che aveva già avuto in passato e che è ritornato. L'ho già vissuto con tanti giocatori, che avendo avuto tanti fastidi in passato non possono stare tranquilli. Lo ha avvertito un po' in Belgio, poi voleva provare ad allenarsi ieri ma ha sentito questo fastidio".
Lei prima ha detto che non è severo dire che non ha trovato la soluzione ai problemi della Roma: cosa si rimprovera in questi mesi?
"Al momento mi sembra di no, penso che abbiamo provato a fare tutto. Quello che mi dà fastidio da uomo è che io vedo che ci sono partite in cui si può fare di più, poi è normale che ci siano gare in cui giochi male, ma questa mancanza di continuità mi ha dato fastidio".
Come sta Ndicka? Lo vede nella formazione di domani? Lei qui ha dimostrato di essere un uomo molto onesto: visto quanto successo a Firenze con il successivo chiarimento che l'aveva tranquillizzata, partite successive come quella di giovedì le hanno mai fatto pensare "Mi dispiace, non fa per me", facendole pensare quindi di andare dal presidente e dire "Non sono io la soluzione"?
"Ndicka ha avuto un virus che hanno avuto anche tanti collaboratori, adesso ha recuperato e diciamo che in un certo senso si è anche riposato dopo tutte queste partite. Secondo me abbiamo ripulito l'aria dopo Firenze, abbiamo tirato fuori tutto. Non ho mai pensato ad un passo indietro, magari gli altri: io ho la coscienza pulita, se poi qualcuno non si sente siano altri a fare passi indietro, non io. Non è facile, a volte ho la sensazione di avere la soluzione e poi sparisce, e non so di cosa si tratta, però questa è la realtà. Ho visto molti miglioramenti in certe partite, ma ho visto anche il buio in altre".
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