Juric: "L'obiettivo è il quarto posto. Mancini ha recuperato dalla febbre, ci sarà"
Il tecnico ha presentato la partita contro la Fiorentina: "Ndicka diventerà un top player al centro della difesa. Hummels out finora per scelta tecnica"
Dopo la sconfitta interna contro l'Inter, la terza partita senza vittoria dopo l'Elfsborg e il Monza, la Roma è tornata a vincere, imponendosi nell'ultimo turno di Europa League contro la Dinamo Kiev. I giallorossi adesso cercheranno di ottenere un successo che in campionato manca da Roma-Venezia 2-1 del 29 settembre: domani alle 20.45 Pellegrini & compagni saranno di scena al Franchi di Firenze, dove affronteranno la Fiorentina.
Alla vigilia del match, il tecnico romanista Ivan Juric ha presentato la partita contro la formazione viola. Queste le sue parole:
Come sta la squadra dopo la partita di giovedì? Mancini ha recuperato? Come valuta la condizione di Pellegrini e Dybala? Fino ad ora in due solo Dybala ha segnato un gol...
"Stanno bene, Pellegrini è stato molto sfortunato perché ha colpito parecchi pali, gli manca di sbloccarsi, però il livello è molto alto, sono protagonisti di molte belle azioni, poi è chiaro che molto del gioco dipende da loro, che sono vicini alla porta. Speriamo tornino a fare gol. Mancini ieri si è allenato, è ok. Oggi vediamo Soulé, che ha avuto anche lui la febbre".
Palladino è stato un suo compagno, poi lo ha allenato. Lo conosce molto bene, quali sono le maggiori insidie della sua squadra?
"La Fiorentina è una squadra che ha ottimi elementi, li aveva già ma ha fatto degli acquisti notevoli, nelle ultime tre-quattro partite hanno preso una buona strada, sta facendo molto bene. Hanno organizzazione, talento, tante soluzioni: è sicuramente una squadra di grande valore".
Questa squadra ha segnato molto poco: come si può migliorare di più davanti? Cosa manca per fare più gol?
"Chiaramente se una squadra ha tutto questo possesso, è prima in classifica se non sbaglio per tiri in porta, vuol dire che ci sono atri fattori: tanti pali, tante situazioni chiare... secondo me la tecnica c'è, la qualità d'esecuzione pure, bisogna crederci magari un po' più, non c'è una cura ma ci lavoriamo e speriamo che si sblocchino un po' tutti".
Questa partita è decisiva per capire le ambizioni di questa squadra? Domani si aspetta una risposta anche alle sue parole sulla mentalità vincente dalla squadra?
"Io penso che la squadra abbia preso la strada giusta su tante cose, anche l'altra sera ho visto tantissime cose positive. Sicuramente per vincere le partite bisogna essere più cattivi davanti alla porta, segnare molto di più e non concedere nessun tipo di calo d'attenzione. Ogni partita è già molto importante, perché siamo indietro: ovviamente in un certo senso è uno scontro diretto, e allora ha un valore specifico. Poi per noi è specifico però perché vogliamo veramente prendere una direzione positiva".
Capitolo Hummels: lei ha detto che al momento vuole cambiare poco e Ndicka le sta dando garanzie, ma dal suo arrivo Ndicka ha spesso giocato, nei tre dietro, a sinistra, perché c'era Smalling in mezzo, e ci si potrebbe dunque aspettare una difesa con Ndicka, Hummels e Mancini: cosa ha al momento il tedesco di meno? Può spiegarci il suo mancato debutto a questo punto della stagione?
"L'ho già spiegato l'ultima volta, è molto semplice: arrivo all'allenamento, guardo la situazione dei vari giocatori e scelgo in base a questo. Un allenatore non sceglie in base ad età o al curriculum, ma in base a chi dà più sicurezza. Potrei fare pure così, ma poi mi chiedereste perché Hermoso non gioca. Sul ruolo di Ndicka, penso che il suo futuro sia quello là, può diventare un top player in mezzo alla difesa: ha doti fisiche e tecniche, e domani avrà una prova difficilissima con Kean. Si tratta proprio di una scelta tecnica".
Come stanno El Shaarawy e Saelemaekers? Cosa chiede ai suoi esterni? Zalewski come sta vivendo questo momento?
"Saelemaekers sta andando bene, io spero di non correre troppo ma dopo questo ciclo di partite ravvicinate potrebbe tornare con noi. Stephan invece continua a lavorare, vedremo per la prossima o sennò per quella dopo, procede bene. Complimenti a Zalewski per la partita contro la Dinamo Kiev, a destra, è stato top soprattutto mentalmente, perché è stato sul pezzo, tutti avevamo un po' di paura nel vedere la reazione di un giovane ragazzo che si trova in questa situazione, e mi dispiace perché è un ragazzo veramente a posto. Ha fatto un'ottima gara, sono molto contento per lui perché mi ha dimsostrato che non è un bambino. Dagli esterni vorrei quello che fa lui: dribbling, creare superiorità numerica, in partite molto chiuse, i giocatori che con i dribbling ti possono fare la differenza sugli esterni sono fondamentali. Lui fa queste cose, poi c'è El Shaarawy, c'è Saelemaekers, e gli altri sono un altro tipo di giocatori che magari danno altre cose, ma meno nell'uno contro uno".
A che punto è la Roma di Juric? Lei crede che questa rosa sia attrezzata per arrivare nelle prime quattro?
"Io penso che su tante cose siamo andati oltre, su tante cose di cui avevo paura siamo andati molto bene. C'è da ricostruire un po' di fiducia e morale, vincere aiuta: non mi riferisco magari alla gara contro l'Inter, ma alle partite contro Monza ed Elfsborg. Il mio lavoro è sempre stato quello di migliorare i giocatori e rendere così più forte la squadra: a disposizione ho tanti giocatori su cui lavorare, giocatori interessanti. Anche quelli più grandi per me possono veramente migliorare, sia fisicamente sia come concezione del gioco. Arrivare in Champions League è sicuramente l'obiettivo, dobbiamo provarci".
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