Conferenze Stampa

Hermoso: "Sto migliorando fisicamente. Dobbiamo alzare l'asticella"

Alla vigilia della partita contro l'Athletic Bilbao, il difensore giallorosso è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande sul match

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
25 Settembre 2024 - 14:33

Domani alle 21 la Roma inizierà il proprio cammino europeo contro l'Atheltic Bilbao. Insieme a mister Juric, interviene in conferenza stampa Mario Hermoso, che risponde alle domande dei giornalisti. 

 Se dovessi valutare la tua condizione, a che punto ti senti? Ti senti pronto per giocare dal primo minuto?

"Il mio è un processo graduale di conoscenza del gruppo e di miglioramento della condizione fisica. Condizione che serve in una competizione del genere. Tutto procede come da programma, mi sto adattando al meglio al gruppo, vado acquisendo sempre di più la fiducia necessaria che serve per affrontare una competizione del genere". 

Come hai vissuto queste settimane? Sei arrivato convinto dal progetto di De Rossi. Come hai vissuto il cambio di allenatore?

"Come hai detto, una cosa che mi ha portato qui è stato il progetto e giocare con molti giocatori forti, un'ottima campagna acquisti. Dobbiamo porci un livello di esigenza molto alto, dobbiamo lottare e crescere di mentalità. Io sono qui per aiutare i miei compagni. Quando si inizia a vincere, aumenta lo status della squadra. Il nostro obiettivo deve essere quello di lottare su tutte le competizioni ad alto livello. Come ha detto il Mister, dobbiamo crescere di livello. Sono arrivato grazie a De Rossi, è stata la persona che mi ha teso la mano e che ringrazierò sempre. Sono felice di essere qui, in questa città fantastica con una tifoseria fantastica, simile a quella dell'Atletico Madrid, con gente di cuore che vive per la squadra. Sono sicuro che sarà un bel cammino con tanti momenti da condividere". 

Hai affrontato tante volte l'Athletic Bilbao, l'ultima volta lo scorso anno in Coppa di Spagna. Mister Juric ti ha chiesto qualche consiglio?

"Ho giocato tante volte contro l'Athletic Bilbao, anche quando giocavo con l'Espanyol. E' una squadra forte, lineare che della lotta e della dedizione fa le sue armi migliori. Non fanno tante rotazioni, i giocatori sono sempre quelli, motivo per cui filosofia e concetti sono gli stessi indipendentemente dall'allenatore. Hanno giocatori veloci, forti. Ho potuto condividere tanto con staff e compagni su quelle che sono le vulnerabilità. Dovremo pareggiare il livello di determinazione con loro e sfruttare la nostra forza a centrocampo e in attacco". 

Sei sempre stato abituato a lottare per grandi obiettivi, per la tua esperienza questa Roma può essere già considerata da Champions League?

"Credo che questa squadra abbia un potenziale enorme, sono stati presi dei giocatori forti. Sarà necessario un periodo di adattamento all'idea di giocare ogni tre giorni, a competere a un livello alto. Dovremo essere esigenti con noi stessi e abituarci a giocare ogni tre giorni. Con l'Atletico ho giocato tanti anni la Champions League e ci si rende conto di determinate situazioni, di certe notti, che la gente aspetta con ansia. Dobbiamo quindi alzare l'asticella e abbiamo una rosa in grado di competere a quel livello". 

Viste le interpretazioni che sono uscite negli scorsi giorni, qualcuno della dirigenza ha mai chiesto un parere su De Rossi? Se si, cosa avete risposto?

"Sono arrivato qui da poco. Non conosco ancora bene la struttura e tutte le persone che non fanno parte della nostra quotidianità. Non sono stato contattato da nessuno e non sono la persona giusta essendo appena arrivato, sono i capitani che fanno da portavoce del gruppo e che sono qui da più tempo". 

Quali sono le prime differenze che hai trovato tra Liga e Serie A?

"La Serie A mi sembra a un livello fisico più alto, fatta più di duelli individuali. Il calcio spagnolo ha una filosofia diversa, che ha preso piede grazie ai successi della Nazionale spagnola. Squadre ampie, che si basano molto sulla circolazione della palla, dove non si rompono le linee spesso, non si concentra molta gente in mezzo al campo. Il calcio italiano richiede un livello di concentrazione superiore a livello di posizionamento in campo". 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI