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VIDEO - De Rossi: "Contento del mercato. Cristante? Solo una discussione"

Alla vigilia del match che si giocherà a Torino alle 20.45 contro i bianconeri guidati da Thiago Motta, queste le parole del tecnico giallorosso

PUBBLICATO DA La Redazione
31 Agosto 2024 - 13:18

Daniele De Rossi ha tenuto la consueta conferenza pre-partita, alla vigilia del match tra Juventus e Roma, che si giocherà domani alle 20.45 all'Allianz Stadium di Torino. Queste le parole del tecnico giallorosso in vista della sfida: 

Un bilancio sul mercato chiuso? Che giudizio da a Saelemaekers e Koné? Ci saranno contro la Juventus?
"Sì, salvo problemi sono tutti convocati, vengono tutti con noi. Ovviamente valuteremo i minutaggi recenti delle loro preparazioni. Sono contento del mercato, siamo inciampati in qualcosa che non potevamo prevedere per completare la difesa, ma ci metteremo mano. Abbiamo alzato secondo me il livello della qualità di questa squadra, sono arrivati giocatori importanti. Sono contento, riguardo Koné e Saelemaekers sono contentissimo, mi piacciono entrambi, penso che proprio a livello di caratteristiche un giocatore come Koné era proprio quello che ci mancava, mettere un po' di "ciccia" lì in mezzo al campo è quello che avevo chiesto più e più volte. Penso sia proprio un acquisto mirato, ma penso lo stesso di Saelemaekers e degli altri arrivati. Abbiamo perso qualcosina solo in difesa ma per qualcosa di difficile di prevedere: anche quella sarebbe stata un'operazione che mi avrebbe reso felice".   

TThiago Motta ha espresso più volte la stima nei suoi confronti, domani si affrontano due allenatori giovani di cui si parla bene. Che Juventus si aspetta?
"Thiago è un amico, non di quelli che senti quotidianamente ma di quelli che quando vedi ti fa sempre piacere, è uno di quegli ex compagni che quando raggiungono determinati risultati, tranne lo scorso anno che è stato a discapito nostro, sei felice per lui perché è un ragazzo che se lo merita ed è un bravo allenatore, non solo dal punto di vista del gioco o dei risultati ma ha proprio il tocco magico, mette in campo giocatori mai sentiti prima e fanno grandi prestazioni e gol. Ci sono allenatori che hanno qualcosa di speciale e lui dopo anni di gavetta, di esperienze difficili dopo le quali si è rialzato si sta godendo i frutti di anni di lavoro in una big costruita per vincere. Hanno fatto un mercato importantissimo ma stanno ottenendo risultati con ragazzi giovanissimi, da Thiago non sai mai cosa puoi aspettarti. Stiamo preparando la partita a livello della Juve che ci aspettiamo, non in base ad un singolo. Hanno grande entusiasmo, sono partiti bene ma sappiamo che possiamo fare una grande prestazione a Torino".   

La Roma è più forte dell'anno scorso? Che impressione le ha fatto Abdulhamid?       
"Penso sia difficile fare un confronto con la Roma di maggio, perché lì c'erano mesi di preparazione alle spalle. Io penso che stiamo andando in una direzione che era quella che volevo io, sono stato supportato in quello che avevo chiesto, per me paradossalmente abbiamo fatto un mercato migliore di quello dell'Inter, che però è più forte di noi. questo perché parte da una base migliore, però secondo me la direzione di questa squadra è quella che ci porterà a fare il mercato dell'Inter in un paio di sessioni: senza prendere tanti giocatori, ma aggiungendo pochi tasselli perché saremo già fortissimi. Loro hanno una squadra che andava già bene, hanno preso pochi giocatori e ieri hanno fatto paura. Per me la direzione è quella: in poco tempo così non sarà difficile lottare per lo scudetto e fare mercato sarà sempre più facile. Quest'anno si è dovuto cambiare tanto: il portiere non è andato bene e andava cambiato, così l'attaccante. I patti iniziali sono stati rispettati, nel mentre è sempre difficile gestire il mercato ma c'è stata collaborazione. Saud l'ho visto poco perché dopo due allenamenti è tornato in Arabia per il visto, ieri gli abbiamo fatto fare 10 minuti per non affaticarlo. Ha caratteristiche che a me piacciono, è un giocatore che conoscevo poco ma ho parlato tanto con mister Mancini e i collaboratori: loro vedono un futuro campione in lui. Dobbiamo lavorare tanto dal punto di vista tattico e tecnico ma ha qualcosa di speciale. Va veramente veloce, ancora non l'ha dimostrato ma va a duemila, dobbiamo solo metterci dentro qualche nozione tattica; è un ragazzo positivo, sempre sorridente, ma che se lo inseriamo coi tempi giusti andrà a migliroare una squadra che è già forte. L'ho sempre detto da quando sono arrivato, andava migliroata un po' dal punto di vista fisico ed è stato fatto".

In questi giorni abbiamo saputo che è stata provata la difesa a 3, questa alternativa è stata pensata esclusivamente per un giocatore come Danso o va bene anche per quelli che ha adesso e può essere utilizzata già da Torino? La rosa è stata ringiovanita, come si incastra soprattutto dopo le dichiarazioni su Frattesi e Calafiori la partenza di Bove?
"Come lo avete saputo? Quante cose avete saputo in questi giorni che non erano come le avete sapute? Noi costruiamo sempre a tre. Avevo pensato la difesa a tre per Kevin Danso, ne avevo parlato con lui. Costurire a tre con un terzino che si alza o con i tre centrali che rimangono fermi non cambia molto, variamo spesso. Per quanto riguarda la difesa spesso lo scorso anno abbiamo abbassato un esterno e difeso a tre senza che ve ne accorgeste, altre volte abbiamo giocato a tre e avete pensato che questo fosse il problema. Si può fare, lo abbiamo visto fare ad altri. Non ci siamo inventati niente, l'ho visto fare a Mancini ad Euro2021. Se tante squadre attaccano con 5 giocatori offensivi o sei molto bravo a 4 o devi portare uno in più, che tu lo faccia partire dal basso o che lo porti in corsa come fa Motta con Thuram o Locatelli. Potrebbe essere una difesa a 5 più statica, una a 4, una a 3 che diventa a 5, non cambia moltissimo. Sembra una supercazzola ma dipende dagli interpreti e da come potrebbero giocare a 4. Un allenatore secondo me deve gestire il mercato in base alle sue idee tattiche e modificare queste in base agli eventi. Per quanto riguarda Edoardo, a parte che mi dispiace sia andato via, ma anche lui non l'ho bloccato. Sono stato chiaro con lui come con tutti i centrocampisti che ne avrei voluto mettere dentro un paio con altre caratterstiche. Avrebbe avuto meno spazio, e già lo spazio che aveva avuto lo scorso anno lui con me non era stato sufficiente per lui e ha ragione perché ha giocato meno di quanto giocava con Mourinho. Ha avuto bisogo di dirmi che aveva bisogno di giocare, e io non potevo garantirgli più spazio quindi si è andati a cercare un'altra sistemazione. Dispiace perché è un giocatore forte, un ragazzo positivo, educato, legato a questo ambiente e a questa squadra, dispiace sempre. Però poi io devo fare delle scelte e io non posso farle in base a quanto mi sta simpatico un giocatore o per la paura che un giocatore possa diventare forte come Frattesi e Calafiori. Devo prendermi le mie responsabilità, e in questo caso spero quasi di aver sbagliato perché Edoardo si merita di diventare un titolare della Nazionale come sono ora Frattesi e Calafiori. Credo sia in prestito, quindi nulla è definitivo, rimango con l'abbraccio che ci siamo dati e spero che ci sia sempre l'affetto che c'è tra di noi, come pensavo lo stesso per Dybala qualche giorno fa. So che la gente non approva, se avessi voluto rimanere l'idolo intoccabile a vita qua a Roma non sarei tornato e non mi sarei rimesso in discussione, magari avrei fatto scelte più populiste. Invece devo guardare al campo e a ciò che mi dicono i giocatori, perché quando dico a loro che voglio una mezzala titolare qualcuno mi può dire "va benissimo, rimango qui" e qualcuno mi può dire che ha bisogno di giocare. Io questo l'ho dovuto rispettare, così come ho dovuto rispettare che ragazzo meraviglioso è Edoardo, che meritava di spiccare il volo".

Quanto è stato difficile per lei il mese di agosto. Diverse situazioni, come Danso e Dybala, sono sfumate all'ultimo. Quanto hanno influito eventualmente queste difficoltà sui risultati a suo dire deludenti di questo inizio di stagione?
"Penso sia stato complicato. Ho sentito ieri l'intervista di Di Francesco in cui diceva la stessa cosa, o quella di Gasperini, in cui diceva che il loro campionato inizia dopo la sosta: non la penso così esattamente, noi avremmo dovuto fare meglio io avrei dovuto fare meglio, vincendo queste prime due partite, e penso che il campionato è sporcato da questo mercato, ma lo è per noi come lo è per l'Empoli o il Torino, che ha perso Bellanova e ha fatto due vittorie di fila. Penso questo, ma penso anche ad onor del vero, che anche se non lo dite noi abbiamo preso 5 pali in due partite, con un rigore non dato. Gestire in corsa è stato complicato ma non sono cose che succedono solo a me, a volte organizzi delle cose e poi qualcosa salta, e devi pensare a far entrare nel progetto di calcio che hai in mente quelli che pensavi sarebbero andati via e invece sono rimasti, o quelli su cui contavi ma che sono andati via, o quelli che avresti voluto ma non sono arrivati: ci sono cose che non puoi controllare, ma l'allenatore sta qui per questo".

Si è parlato di un litigio con Soloukou, di un diverbio con Cristante e Mancini: quanto c'è di vero?
"C'è di vero solo la discussione con Bryan Cristante. Abbiamo discusso in campo per 10 secondi, senza usare parole grosse, e invece è diventata che ci siamo messi le mani addosso, ed è una cosa grave, proprio perché era vera. Vuol dire che qualcuno che sapeva ha voluto dare una sfumatura diversa ed è gravissimo, vuol dire che proprio come faccio da anni a questa parte devo querelare, perché se ti inventi che ho messo le mani addosso a un giocatore, non va bene e non ve lo permetto. Si è scritto che prima e dopo l'Empoli ho litigato con Lina, io neanche l'ho vista... si è detto che ho litigato con Mancini e non c'è stato neanche un abbozzo, magari ti hanno dato la notizia falsa, però potevi verificare, perché un conto è Cristante con cui ho dicusso ed è stata trasformata in qualcosa di più grande, ma quella di Mancini neanche l'avevo letta, me l'ha detta lui quando sono arrivato a Trigoria. Non c'è difesa, quando parlo di difesa è perché dite che ho messo le mani addosso ma già parlare di discussioni non va bene, perché capisco il trovare scoop ma inventarli no, perché io non ho difesa e perché chi gli legge ci crede parecchio, è un danno per la squadra. Se c'è qualcosa è giusto che per il vostro mestiere voi la scriviate, ma l'unica con una parvenza di verità è quella di Bryan, che è durata 10 secondi con noi due a venti metri di distanza. Ne ho viste a centinaia di peggiori, il giorno dopo ci siamo abbracciati senza il bisogno di dirci nulla, e l'avete fatto diventare una rissa tra giocatore e allenatore: per me se ci pensatee è tanto, tanto, tanto grave".

Quanto è stato difficile in questa settimana preparare la partita con la Juve?
"Molto difficile, ma non sono abituato a trovare scuse per cose che succedono anche agli altri allenatori. Prima e dopo della partita con l'Empoli ho parlato con D'Aversa: sono nella stessa condizione, ma sono venuti qua e hanno vinto, perciò non è l'ideale, ma dura se Dio vuole un'altra partita e poi tornerò a fare quello che più mi piace e più sp fare: l'allenatore".

La Juventus, dice lei, è stata costruita per vincere: la Roma per cosa è stata costruita?
"Per migliorare i risultati dello scorso anno, e secondo me la direzione presa è stata rispettata, che non vuol dire che per forza dobbiamo arrivare quarti perché fare meglio dell'anno scorso significherebbe fare meglio di Inter, Juve, Milan, Atalanta, Napoli anche se viene da un decimo posto, Bologna che resta una buona squadra, la Lazio che si è rinforzata, la Fiorentina. Arrivare sopra tutte queste secondo me non è un obbligo di questa squadra, un obbligo di questa squadra per me è andare in una direzione in cui credo profondamente. Ci riempiamo la bocca con squadre come l?Atalante, ma dell'Atalanta vediamo solo la punta dell'iceberg, hanno inziato 8 anni fa con bambini come Mancini, Cristante, Gagliardini, Kessié, buttandoli dentro, e se arrivavano sesti ricostruivano alla stessa maniere, arrivando quarti: il loro lavoro li ha portati dove sono ora. Noi una decina di anni fa eravamo così: avevamo una base che ci permetteva sempre di lottare per quelle posizioni, alle quali noi dobbiamo arrivare. Ovviamente vogliamo arrivarci subito, ma per me già il fatto che fra un paio di anni saremo fissi là è il passo più importante".

Se ci fossero stati dentro una stanza litigi con il Ceo o con un giocatore, lei verrebbe qui a dire: "Ho litigato con un giocatore perché non ci sopportiamo"? Glielo chiedo perché il suo ruolo davanti al microfono è molto importante: come lei ha parlato dieci giorni fa di subumani, le sue parole o la storia Instagram di un calciatore diventano poi verità perché lo dite voi, e poi diventa pesante per l'altra parte. Lei si può permettere di andare dietro un microfono e parlare di "subumani", e tutti le verrano dietro. Io non sono nessuno, rimango questo, però diventa difficile, quindi le chiedo se in caso di un litigio tra lei e il Ceo, o tra lei e un calciatore, senza nessuno intorno, neanche gli altri membri della squadre, lei sarebbe venuto a dircelo?
"Se permetti ti faccio una prima premessa, quando ho parlato di subumani parlavo di gente che mi ha augurato la morte o cose peggiori. La gente poi è venuta a prendersela con te magari, ma io non mi sono mai permesso di dirti che è un subumano. Io ammetto di aver litigato con Cristante, ma non gli ho menato. Quando io parlo di subumani, faccio senza fare nomi una battuta su un discorso più ampio, ed è una cosa che penso, che non sia umano, soprattutto per una cosa di calcio, che si auguri un tumore a mio figlio. Il calciatore viene a rispondere a te perché hai fatto dei nomi, ma quella cosa non è vera. Se avessi litigato con Mancini avrei minimizzato, ma non abbiamo mai discusso io e lui. Lo scorso anno è successo, ma non l'ho mai detto qui. Poi ci siamo chiariti. Però dopo aver scritto una cosa non vera non si può pensare di non ricevere una risposta. Pensa se dicessi: 'Ieri io e Lina eravamo in disaccordo sull'acquisto di questo telefono'. La situazione diventerebbe un problema. Se viene detto che ci sono state divergenze sul mercato è un conto; se si parla di una lite è un altro conto. Io prima di Roma-Empoli non ho visto Lina. In questo caso dico che i fatti riportati non sono veri. Non si può pensare, in questi casi, che nessuno risponda. E' stata scritta una cosa non vera. Io non uso Instagram, ho tolto le notifiche. Quel mondo è vero fino a un certo punto. La gente per strada mi sorride e chi mi odia lo tiene per sé. Io parlo qui perché ho la conferenza stampa, Mancio scrive sulle storie ma non gliel'ho chiesto io. La questione di Bryan è stata ingigantita. Poi andiamo in conferenza e non diciamo tutta la verità, ma non vengo a confermare una cosa che non è vera. Questo è quanto".

Dopo Roma-Empoli ha detto che ha tanto bisogno di inserire gente di gamba? Dopo il mercato quanti giocatori così ha a disposizione?
"Paeìrecchi, con Danso sarebbero stati di più ma non è colpa di nessuno, Abbiamo messo tutta gente che è più dinamica. Non vuol dire che chi non ha questa gamba vada messo alla porta: si parla tanto del Leverkusen, ma il loro acquisto più importante è stato Xhaka, che va piano. Ma se intorno a lui metti gente che va forte e dà sprint alla squadra, Xhaka diventa un giocatore meraviglioso. Serve essere complementari, funzionali. Se una squadra ha solo giocatori di gamba si crea confusione; se ci sono tanti giocatori di qualità si diventa prevedibili. Fare un giusto mix aiuta. Abbiamo messo giocatori di gamba e qualità. Ma un giocatore con grande fisicità può pensare di più con la palla; altri non possono imparare ad andare velocissimo nel breve. E' tutto lì".

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