Roma-Bologna, De Rossi: "Lukaku non ci sarà. Lotito? Stavolta ha sbagliato"
Il tecnico giallorosso ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dello scontro diretto con Thiago Motta: "Giocherà uno tra Abraham e Azmoun, forse anche entrambi"
Alle 18.30 di domani lo stadio Olimpico ospiterà la sfida tra Roma e Bologna, scontro diretto che potrebbe dire molto sulla corsa Champions. Come di consueto, Daniele De Rossi è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti. Di seguito le sue dichiarazioni.
Partita dura con il Milan, anche dal punto di vista fisico. Hanno recuperato tutti? Ci sono aggiornamenti sull'infortunio di Lukaku?
"Romelu non sarà convocato, ha avuto un problema muscolare di lieve entità. Siamo fiduciosi che non sia niente di grave. Giocherà uno tra Azmoun e Tammy, capiremo bene dopo l'allenamento di oggi ma non escludo che possano giocare entrambi. E' stata una partita complessa perché poi si è messa in una maniera per cui la squadra necessitava un grande sforzo fisico e mentale per restare saldi. Ma i ragazzi hanno fatto uno sforzo incredibile e siamo pronti per la partita di domani".
Qual è la particolarità del Bologna di Motta e da dove potrebbero arrivare i pericoli maggiori?
"L'ho detto tante volte: è la squadra più affascinante ed entusiasmante del campionato. Tante squadre giocano bene, ma il Bologna è stato costruito per fare il solito campionato di metà classifica e invece sta facendo un capolavoro. Faccio i miei complimenti sinceri all'allenatore e alla società. Tatticamente è una squadra molto fluida, c'è grande fluidità di movimenti e di posizionamenti. E' affascinante vederli, difficile studiarli e sarà altrettanto complicato affrontarli in una partita così importante. Ho molta stima per Thiago e i suoi giocatori. Sarà un vantaggio per noi l'assenza di Ferguson, ma voglio mandargli un abbraccio visto che perderà l'Europeo e so che per un calciatore è devastante".
Per quanto riguarda la partita con l'Udinese posticipata al 25 aprile. Abbiamo visto in Ligue 1 come invece sono state rinviate le partite di Marsiglia e PSG per favorirle in vista delle partite europee. C'è stato il comunicato della Roma e vorrei sapere lei cosa ne pensa. C'è una mancanza di tutela delle istituzioni calcistiche italiane verso la Roma, che ha favorito il quinto posto del ranking?
"Mi trovo totalmente in linea con la posizione della società. Tu hai parlato della Ligue 1 e della Bundeslinga, ma la stessa Serie A ci ha sempre aiutati per preparare queste partite nel migliore dei modi. Qui si è creato un precedente particolare, perché è la prima volta, a mia memoria, in cui non viene accordata la tempistica migliore per preparare una partita così importante. Mi dispiace che il presidente Casini non abbia ascoltato le nostre richieste, che secondo me erano legittime e sacrosante. Mi dispiace soprattutto che il capo delle competizioni Butti, un uomo di calcio che ha partecipato anche alla cavalcata dell'Inter verso il triplete, non ci abbia aiutati, visto che sa benissimo quanto un giorno in più o uno in meno possano essere determinanti per una squadra. Detto ciò, punto. Il mio prof., Venturati, mi parlava sempre dell'effetto Florida, per cui certe parole ripetute in testa poi ti fanno veramente sentire stanco, come se non hai recuperato, debole. Può essere devastante se continuiamo a ripetere che siamo stanchi, che non ci hanno aiutato, che non ci hanno fatto recuperare, che non ci hanno tutelato. E' quello che è successo, ma io da allenatore, stando a contatto tutti i giorni con i ragazzi, di questa cosa non ne parlerò più e quindi la gestiremo in altre sedi".
Come cambia il modo di attaccare con Abraham o con Lukaku? Perché possono sembrare simili, ma hanno caratteristiche diverse. E poi, nel tuo modo di pensare calcio c'è la possibilità di un Dybala falso 9?
"Alla prima domanda non so risponderti. Tammy l'ho visto poco e lo voglio scoprire, perché è una forza della natura con un entusiasmo contagioso, che dobbiamo incanalare verso le cose di calcio. A volte perde energia verso l'arbitro, i tifosi, la palla, lo scarpino... se noi riusciamo a incanalare tutte quella energia, data dalla sua fisicità e dalla sua forza nonché dalla rabbia repressa per un infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per 9 mesi, avremo un giocatore molto forte. Lo voglio studiare meglio, lo voglio vedere in campo. Lui sta già capendo cosa voglio dagli attaccanti, secondo me ha un potenziale enorme. Non è molto diverso da Romelu, anche se c'è una differenza di età e di esperienza. Lavorandoci potrebbe diventare come Romelu. Per quanto riguarda Dybala, mi piacerebbe e ci ho pensato qualche volta. Per giocare con un falso nueve come Paulo, devi avere giocatore di grande gamba sulle fasce. Per caratteristiche lui viene spesso in contro, quindi devi avere giocatori esplosivi sulle fasce e mezzali che attaccano la profondità con una gamba importante, che non è la nostra prima qualità. Dobbiamo farlo combaciare con l'attacco della profondità, altrimenti facciamo partite in cui vieniamo tutti in contro e gli avversari ci possono fare male in recupero palla".
Sulla posizione di Pellegrini: l'ha richiesta lei o, avendo un gioco più propositivo, è una porzione di campo che si è andato a prendere il giocatore stesso?
"Penso che sia un po' inevitabile che un giocatore come lui si trovi in quella posizione, essendo un destro che gioca come mezzala sinistra. E' più portato a spostare la palla e portarla verso il centro del campo. Magari per Bryan o Edoardo che giocano da un'altra parte ma col piede forte è più facile andare sull'esterno, mentre andare dentro è meno naturale. Ma penso sia una cosa di campo, che succede. Lui è uno che tatticamente stupisce me e i miei collaboratori, che magari lo conoscevano di meno. ogni tanto mi dicono: 'non pensavamo fosse così forte e intelligente'. Anche come atletismo l'ho trovato un altro giocatore, sviluppato anche per via dell'età. Anche atleticamente è un giocatore incredibile secondo me".
Il senatore della Repubblica, nonché presidente della Lazio e consigliere federale, Claudio Lotito ha detto che Ndicka è entrato in ospedale in codice giallo e quindi la partita si poteva continuare. Il tuo pensiero?
"Mi ero preparato. C'è un tweet delle 20.42 della Official S.S. Lazio che dice: "Forza Evan, ti siamo vicini". E io non ho mai visto fare un tweet, a nessuna squadra del mondo, per un codice giallo. Evidentemente, alle 20.42 e poco dopo che noi eravamo già andati via dallo stadio, ancora c'era la percezione che potesse essere qualcosa di molto grave. Non lo è stato, penso che tutti noi dovremmo essere contenti e che nessuno ci debba rinfacciare che il nosto ragazzo, il nostro amico, non sia morto o che non si trovi in ospedale con i postumi di un infarto. Quando ho parlato di gente che vede il marcio anche in queste situazioni, mi riferivo alla gente che ti manda i messaggi sui social dicendo 'non c'ha niente, l'hai fatto per risparmiare 20 minuti', mentre penso che su 30.000 persone allo stadio non ce n'era in grado di pensare che noi potessimo avere un vantaggio a sospendere la partita. Sai, dici 'l'hai sospesa al primo tempo, stavi giocando male e hai fatto il furbo'. Nel secondo tempo l'inerzia era tutta a favore nostro e, se proprio dovessimo andare a giudicare l'utilità di quello stop, noi abbiamo fatto una cosa che andava contro il nostro interesse calcistico, di risultato. Ripeto, se te lo mandano per messaggio, in direct, dei ragazzini di 15 anni o quei tifosi sfegatati che vedono solo il risultato calcistico e non vanno al di là del loro naso, ti dà fastidio per 30 secondi e poi passa. Ma se cominciamo a farlo anche noi che siamo dentro al calcio... Anche nelle chiacchiere che abbiamo fatto con Butti e Casini è uscito fuori questa cosa, come se il fatto che lui non fosse morto fosse una nostra colpa o un nostro errore, come se non bastasse essere spaventati per un nostro amico, un nostro calciatore, un nostro compagno che poi potrebbe essere un giocatore di qualsiasi altra squadra. Ripeto: è un peccato. Perché perdiamo lo slancio che dovremmo avere per migliorare tutti quanti. Mi dispiace anche che lo faccia il presidente, perché al di là della nostra squadra di appartenenza abbiamo un bel rapporto. Stavolta ha sbagliato, ha detto una cosa che non andava detta. Ho letto che lo ha detto durante un'occasione non ufficiale, magari gli è sfuggito un colpo così, a vuoto. Però perdiamo sempre occasione per fare un passo avanti in queste situazioni. Soprattutto noi, nel mondo del calcio, dovremmo essere più sensibili. Perché se qualcuno mette davanti l'interesse per la vita di un proprio amico, compagno, collega, dovremmo essere tutti d'accordo come lo era stata l'Udinese e tanti altri personaggi del mondo del calcio che ci hanno mostrato solidarietà. Non soltanto alle 20.42, ma anche oggi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA