VIDEO - De Rossi: "I ragazzi stanno lavorando duramente, c'è voglia di rivalsa"
Il tecnico giallorosso: "Con l'età ho imparato a viverla più tranquillamente. L'episodio di Lecce non mi preoccupa, cerco di non protestare troppo. In attacco stanno tutti bene tranne Azmoun"
Cresce l'attesa nella Capitale per quella che a Roma viene da sempre considerata la partita dell'anno. Alla vigilia di Roma-Lazio, in programma sabato 6 aprile alle 18, il tecnico giallorosso Daniele De Rossi, al suo primo derby da allenatore dopo averne disputati 31 con la maglia giallorossa addosso, è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le sue parole:
In che modo la squadra sta approcciando questa sfida? Quanto cambia viverla da allenatore?
"Devo ammettere che cambia tanto, con gli anni mi ero abitutato a gestirla, e mi rendo conto che al di là del ruolo sia un fatto dell'età, ora sono più tranquillo. I ragazzi la stanno preparando bene, lavorano duramente, cerchiamo di caricarla al punto giusto senza però disperdere le energie troppo presto o entrare in campo troppo carichi".
C'è un derby che ricordi in particolar modo della tua carriera da calciatore?
"Ce ne sono stati tanti, tante notti fantastiche ed altre meno belle. Se giochi vent'anni in un posto non puoi pretendere di avere solo ricordi positivi. Visto che domani sarà il primo da allenatore mi viene in mente il primo da giocatore, sono subentrato nel derby in cui Mancini segnò di tacco, e a fine partita ero l'uomo più felice del mondo. Se non sbaglio avevo vent'anni, ma in mezzo da allora ce ne sono stati talmente tanti che tirarne fuori uno solo sarebbe riduttivo. Ricordo con piacere il fatto che i primi anni era forse l'unica partita in cui entravo in campo teso, poi ho iniziato a giocarli col tempo, ma i primi anni non li giocavo veramente".
Conoscere il derby come influisce sulla preparazione della partita? Questa partita si prepara più sulla testa o più sulle gambe?
"Si prepara in modo normale, sapendo che non è una partita che ha conseguenze normali, c'è qualcosa di diverso. Specialmente per noi visti gli ultimi derby, stavo leggendo qualche numero che onestamente da tifoso non ricordavo, come gli zero gol negli ultimi quattro derby. Quindi sicuramente nei ragazzi c'è voglia di rivalsa, ma non dobbiamo andare oltre nel prepararla perché la Lazio è una squadra forte, dobbiamo essere lucidi anche noi".
Il suo attacco ha sempre prodotto moltissimo ma nelle ultime tre partite ha segnato solo tre gol. La ritiene una casualità o può influire per esempio anche l'assenza di Dybala? Come stanno l'argentino, Lukaku e Abraham?
"Penso che anche con il Lecce, che è stata forse la partita peggiore che abbiamo fatto da quando ci sono, abbiamo creato 3-4 chiare occasioni da gol che non abbiamo saputo sfruttare, oltre ad altre situazioni al limite dell'area. Penso che possa succedere, anche con il Sassuolo non è stata la nostra migliore partita ma abbiamo avuto le nostre occasioni. I nostri attaccanti stanno tutti bene, a parte Azmoun, sono molto fiducioso. In ogni partita non si fa gol solo con l'attacco, anche nelle nostre vittorie più belle abbiamo segnato perché abbiamo attaccato in undici. Adesso in allenamento vedremo, anche secondo le direttive di chi lo ha seguito, se potremo convocare per domani Abraham. Per quello che vediamo noi è a posto, fa tutto ciò che fanno gli altri, ma spesso con questi infortuni ci sono delle tempistiche particolari".
La pausa per le nazionali solitamente serve alle squadre per programmare la stagione successiva. La proprietà in questi giorni si è fatta sentire per parlare del futuro?
"Si è fatta sentire, per parlare del futuro della Roma, a breve termine, in questo campionato. Io ho capito la tua domanda, ma la pausa per le nazionali ci è servita per inquadrare il futuro più importante per noi, che va da domani a fine stagione".
Che Lazio si aspetta domani? L'assenza di Zaccagni e quindi la posizione di Anderson può influire sulle sue scelte?
"Sapete se gioca o meno Zaccagni? Io non lo so con certezza, quindi anche su quello non riusciamo a fare delle scelte perché non sappiamo chi effettivamente sta male e chi può stringere i denti per una partita come questa. Abbiamo veramente poco che sappiamo sulla condizione della Lazio, ci concentriamo su noi stessi, sapendo che hanno un allenatore che non ha iniziato da due partite ad allenare, ma che ha una sua filosofia, e che penso che stia cercando di trasmettere alla squadra. Magari penso che ancora non giocheranno per 90 minuti come giocava il Verona di Tudor, perché ci vuole tempo, ma i giocatori che ha messo in campo fino ad ora sono di livello, noi stiamo preparando la gara per la strada che pensiamo possa prendere, ma poi si vedrà domani. Ci sono tante cose che prepari in base agli avversari, ma fino ad ora non ci siamo mai stravolti per questo. Forse potrà succedere quando incontreremo giocatori unici, ma per ora penso che affronteremo la partita in modo simile alle ultime".
Che tipo di allenatore è per lei Tudor? Roma-Lazio con due allenatori diversi rispetto all'andata è sinonimo di caratterstiche tattiche nuove per la gara rispetto a quanto visto.
"Siamo subentrati entrambi, non abbiamo avuto tantissimo tempo per lavorare, soprattutto con le coppe. Lui ovviamente ne ha avuto meno di me, essendo arrivato da poco. Penso che sia un allenatore importante, con un'idea precisa. Viene da una filiale di allenatori che ha in Gasperini il suo capostipite, penso sia quella corrente lì. Ma sa anche che non puoi fare lo stesso calcio con tutti i giocatori che trovi, perciò magari nel breve termine si adatterà. Igor è una persona che stimo e con cui ho un buon rapporto".
Nelle ultime gare, e anche in altre, i primi tempi non sono stati entusiasmanti. Si è dato una spiegazione, ed eventualmente ha in mente qualcosa?
"Penso sia più un discorso tattico relativo alle similitudini tra gli avversari affrontati. Quando sono arrivato dicevate che calavamo nel secondo tempo, forse abbiamo puntato troppo sulla ripresa. Credo vadano cambiate alcune cose, anche la mia analisi dopo la Fiorentina sulla difesa a tre ritengo lasci il tempo che trova, perché poi a Lecce abbiamo sofferto anche a quattro. Penso sia un discorso da fare di partita in partita, ma so quali sono i problemi che abbiamo trovato, però è anche vero che siamo in Serie A, e vista la situazione di difficoltà in cui ci trovavamo al mio arrivo, andare su certi campi come Lecce e passeggiare forse non può farlo neanche l'Inter. Penso sia normale soffrire un tempo a Firenze, è giusto pensare a quello che sbagliamo, ma è giusto anche vedere gli avversari: il Lecce può sembrare una squadra piccola ma è difficile da affrontare, per le caratteristiche dei giocatori, per l'importanza del match e quindi la loro intensità, infine per un fattore di campo e ambientale. Poi secondo me abbiamo sofferto nel primo tempo, ma nel secondo se non per qualche contropiede concesso da noi abbiamo subito di meno".
Hai vissuto da calciatore molte situazioni difficili anche con gli arbitri, talvolta esponendoti, e hai avuto molti allenatori, ognuno con approcci differenti rispetto alla classe arbitrale. Spesso i tifosi si lamentano che la società non tuteli la squadra da questo punto di vista. Tu che sei un allenatore nuovo, che approccio hai rispetto per esempio a decisioni come quella del rigore a Lecce?
"Io non ho una strategia, ho una gestione cui do il tempo che merita, perché poi non posso allenarli a prendere una decisione giusta. Perché alla fine gli allenatori non vogliono una decisione giusta, ma a favore. Quando poi succedono episodi come quello di sabato, che per me è un danno, ci sono volte in cui devi esporti, e altre in cui non devi parlarne perché magari vuoi focalizzarti su altre cose e non vuoi che i giocatori pensino che è colpa dell'arbitro, ma vuoi aiutarli a crescere. Se poi vogliamo fare un discorso sano, e io credo di essere stato un giocatore e ora di essere un allenatore che riesce a farlo senza farsi annebbiare dal risultato, penso di poter parlare con loro in campo, senza protestare come fanno gli altri. Se un giocatore butta la palla fuori non inizio subito ad urlare che la palla è nostra. Cerco di protestare in base all'evidenza, e a volte neanche è reale. In questo caso avevamo ragione, con i tablet adesso vedi tutto e in questo caso abbiamo visto subito di avere ragione, ma lì mi fermo. La società con me parla anche di questo, lo abbiamo fatto due giorni fa. Poi è ovvio che uno si espone se l'episodio di Lecce si ripete ogni settimana, ma penso che in Italia sia solo il secondo episodio per noi dopo quello di Firenze, perciò non sono preoccupato. Come detto dopo il match sono più preoccupato per l'andamento in generale della conduzione arbitrale, penso che oltre a metterci ad allenare dovrebbero usare noi calciatori dovrebbero magari usarci come cavie per chiarire queste situazioni qui, non c'è nessuno che riconosca l'entità di un fallo meglio di un calciatore. Ex calciatori ed arbitri dovrebbero essere uniti per avere un regolamento più chiaro, perché la zona di grigio è parecchio pericolosa. La frase che sento dire più spesso è: "Se fischia rigore ci può stare, ma non avendolo fischiato non lo è". Questo è un controsenso molto comodo ma anche molto pericoloso".
Dopo il derby viene Milan-Roma, inizia un periodo complicato. Viste le condizioni fisiche precarie di alcuni giocatori, come si affrontano queste fasi della stagione?
"Nei miei primi due mesi, che per me erano importanti tanto quanto quelli che andiamo ad affrontare adesso, non ho gestito tanto se non i giocatori che rientravano da infortuni. Quidi magari la gestione può essere in questa prima fase un occhio di riguardo a chi è reduce da infortuni recenti, per il resto lo stesso Dybala l'ho spremuto abbastanza, una volta ha giocato di seguito 90 e 110 minuti in pochi giorni, quindi la gestione è prima della partita, va gestito in modo che arrivi ad ogni partita al meglio. Stesso discorso per Spinazzola, in questa prima fase eviteremo di fargli avere un minutaggio eccessivo, per il resto sono ragazzi di 30 anni che sanno riconoscere il proprio corpo e hanno la fortuna di avere uno staff aperto al dialogo. E poi abbiamo una rosa ampia e forte con giocatori che possono sostituirli".
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