Tiago Pinto: "Diawara non ha bloccato nulla. Bugie i nomi per il centrocampo"
Il direttore generale giallorosso in conferenza stampa: "Tranne che su Zakaria, non c'è mai stata una trattativa, non sono obiettivi sfumati"
Alle 15.00 ha preso il via la conferenza stampa di Tiago Pinto. Il direttore generale giallorosso ha risposto alle domande dei giornalisti relative alla sessione di calciomercato della Roma, che si è chiusa con gli arrivi di Sergio Oliveira e Ainsley Maitland-Niles. Queste le parole del dirigente portoghese.
Il tuo titolo del mercato Roma qual è? C'è qualche retroscena che non conosciamo? Qual è stata l offerta più alta ricevuta?
"Mi fa piacere fare la conferenza per chiarire le cose. Sul titolo impariamo tutti i giorni, ho imparato dall'ultima volta a non fare pagelle. Il mercato è pieno di retroscena, magari in futuro avrò la possibilità di parlarne. In Italia continuo a imparare la passione con cui tutti vivono il mercato. Io cerco di essere più metodico, ci sono delle storie che magari un giorno potrò raccontare, ma non è ancora il momento. I giocatori con più rendimento hanno più offerte. Nelle ultime tre finestre siamo sempre riusciti a tenere i giocatori più importanti della squadra".
Nelle ultime tre finestre non sono stati ceduti big. Per il futuro c'è Zaniolo tra questi big? Sarà uno dei primi?
Una settimana dopo la chiusura estiva c'era la stessa situazione con sei, sette giocatori che dovevano rinnovare. Credo onestamente che questo sia il momento del collettivo. Tutti noi dobbiamo aiutare il mister e i giocatori per concentrarci sui risultati della squadra e migliorare il nostro lavoro. L'interesse individuale sarà trattato a suo tempo, in questi quattro mesi bisogna lottare fino alla fine nelle tre competizioni, nelle quali possiamo fare una bella stagione".
Il voto al mercato?
"Fai tu fai tu".
Questo mercato ha accorciato le distanze dalla Champions?
"Io credo di sì. In tutte le finestre di mercato il principale obiettivo è sempre migliorare la squadra e diventare più forti, più equilibrati, più coesi. Con il mercato che abbiamo fatto siamo riusciti a prendere due ragazzi che hanno avuto da subito un impatto e abbiamo trovato i giusti progetti per chi non giocasse tanto. Il mercato di gennaio è particolare, bisogna capire cosa manca alla squadra e capire se si possono prendere giocatori da cui ottenere subito un rendimento. Da fine dicembre abbiamo fatto un lavoro con il mister, con la società e cercato di capire le mancanze della squadra, i ruoli da rinforzare e i profili cercati. Abbiamo fatto un lavoro veloce. I ragazzi hanno da subito migliorato la squadra".
C'è la voglia di riscattarli?
"Abbiamo molto tempo per pensarci".
Due colpi senza liquidità, come pensa la Roma di risolvere il problema in vista della prossima sessione? Sarà ceduto qualche titolare o si continuerà a puntare sui giovani?
"Credo che la cosa più bella del progetto sia il modo allineato in cui lavoriamo. La proprietà accompagna sempre il nostro lavoro, l'allenatore è il direttore dell'orchestra e in lui abbiamo depositato tante speranze e responsabilità. Il nostro lavoro sta nell'unire parte finanziaria, strategica e calcistica. Non ho paura del futuro, penso che stiamo facendo il lavoro giusto in tutte le aree, anche dal punto di vista economico. Nei prossimi mesi stabiliremo un piano, sono certo che dopo le prossime finestre saremo ancora più forti".
Qualche titolare potrà partire?
"La domanda è interessante, riflette quello che è il calcio. Le scelte sono fatte per migliorare la squadra. La cosa più importante è avere gli obiettivi e la prossima finestra sarà portata avanti tenendo conto di questo".
Voto più alto per mercato in entrata o uscita?
"Nelle entrate siamo stati veloci a identificare ciò di cui avevamo bisogno, a capire le condizioni che c'erano e dopo abbiamo fatto tutto velocemente. Penso che gli obiettivi siano stati raggiunti. Per le uscite se i giocatori non giocano ci sono tre possibilità: diventare una squadra più coesa, cercare il progetto giusto per fargli recuperare valore e terzo fare un bilancio su quello che risparmia la squadra. Anche nelle uscite siamo riusciti a fare quello che volevamo. Sono soddisfatto del mercato".
È vero che la permanenza di Diawara ha bloccato l'arrivo di un terzo acquisto?
"Diawara non ha bloccato niente. Il calcio è come il matrimonio, se non c'è l'ok di tutte e due le parti le cose non si fanno. Non è vero che un terzo acquisto non è arrivato perché Diawara non è partito. Noi abbiamo portato Oliveira il 12 di gennaio, poi abbiamo detto che il mercato era chiuso. Ovviamente non si può mai dire che sia chiuso al 100% perché può succedere qualsiasi cosa e spesso serve reagire. Ma il mercato era sostanzialmente chiuso, dopo questo sono usciti tanti nomi: Moutinho, Grillitsch, Xhaka, Danilo. Su tutti questi nomi non c'è stata nemmeno una trattativa, nemmeno Kamara. Mi dispiace che nei confronti di tutti questi ragazzi con cui non abbiamo mai avuto una trattativa, si è parlato di obiettivi sfumati, io non posso farci nulla".
Zakaria non era nella lista precedente?
"Non ho incluso Zakaria prima. Per prendere un giocatore ci sono tanti fattori che influiscono. Non commento il caso specifico, ma era un giocatore che seguivamo e conoscevamo molto bene. Possiamo quindi dire che lo scout lavora bene."
Ha paura il diritto di recompra inserito dal Chelsea per Abraham?
"Il diritto di recompra esiste e comincia nel 2023 ma non ne siamo preoccupati. Sono felice del rendimento di Tammy ma credo che possa migliorare e diventare più forte. Per essere il primo anno in Italia sta facendo bene".
La Juventus si è rinforzata più della Roma nella corsa al quarto posto. È aumentata la differenza con loro? Rispetto all'inizio c'è meno utilizzo degli algoritmi nel cercare i giocatori?
"Io mi concentro sulla Roma e non tanto sulle altre squadre. Io penso al nostro mercato e alle nostre strategie. Sull'algoritmo non capisco da dove sia uscito. Ora si parla del Genoa. Nel calcio ci sono rischi grandi, come prendere un giocatore che non rende. Quello che cerchiamo di fare con lo scout, l'allenatore è ridurre al massimo possibile il rischio, ma mai abbiamo preso un giocatore per l'algoritmo. Per El Shaarawy e Rui Patricio non serve l'algoritmo. Reynolds può essere una scelta sbagliata di un direttore sportivo che sbaglia, non è per l'algoritmo. Non possiamo dimenticare che i dati sono importanti, anche per lo staff tecnico".
Il colpo principale del mercato è stato Vlahovic, ripagato dalle cessioni. Nel mercato i contatti diretti con le altre società contano, come per la Juve col Tottenham. Su questo la Roma come è messa?
"È diverso lavorare in Portogallo e in Italia. Hai fatto un esempio giusto, ce ne sono tanti. Quando sono arrivato io Pau Lopez era in panchina e giocava Mirante che aveva un valore zero. Tiago Pinto è andato a bussare al Marsiglia e abbiamo scelto che quello era il progetto giusto. Sei mesi dopo ha portato 12 milioni uno che era in panchina per Mirante. Under ha giocato poco e oggi rappresenta 8.4 milioni per la Roma. Coric, Bianda, Kluivert, ce ne sono tanti di esempi. Sono conosciuto per privilegiare il rapporto con i club piuttosto che con gli agenti. La Roma è grande e ha un potere sociale grande. Se non aprono a Tiago Pinto aprono alla Roma".
Può garantire che Zaniolo l'anno prossimo sarà alla Roma?
"Non posso non posso io né nessuno".
Ascoltando Mourinho sembrava ci fosse la necessità di un regista, come mai non è arrivato? Arriverà?
"Mourinho ha detto che non si aspettava nessuno. Il mercato estivo è lontano. Ora la testa deve stare in campo, serve migliorare l'organizzazione e creare la sinfonia che tutti i tifosi meritano. Per il mercato estivo ci saranno valutazioni nei prossimi mesi con Mourinho e con la proprietà."
Si è denunciata la difficoltà economica post pandemia. Lei si aspettava questi colpi così onerosi? Come se li spiega?
"Credo che ci sono state trattative onerose ma non sono così tante. Nel calcio rientra sempre il tema sportivo, alcuni club se hanno dei problemi devono reagire e questo provoca questi movimenti. Dopo il Covid stiamo imparando a conviverci, noi aspettiamo che il mercato si rigeneri. Ci sono sempre delle sorprese nel mercato, ma credo che nelle prossime finestre si normalizzerà, ma mai tornerà a 3-4 anni fa quando ci sono stati i trasferimenti di Neymar, Coutinho e Dembele".
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