Mourinho: "Domani sarà una finale. Vogliamo andare avanti in Conference"
Il tecnico portoghese in conferenza stampa: "Giocheranno Abraham, Zaniolo, Mancini, Veretout e Rui Patricio. Abbiamo studiato tante partite dello Zorya"
Il tecnico della Roma José Mourinho è intervenuto in conferenza stampa in vista della gara di Conference League contro lo Zorya Luhansk, in programma domani sera alle 21.00 allo Stadio Olimpico. Di seguito le dichiarazioni rilasciate:
Il girone si è complicato, ora ci sono tre squadre in due punti. Come si approccia alla partita di domani?
"Se vinciamo siamo dentro, se perdiamo siamo fuori. Un pareggio lascerebbe il destino nelle nostre mani, dovendo vincere in Bulgaria l'ultima gara, ma non vogliamo dover arrivare a quel punto. È una finale sia per noi che per loro, sarà una partita molto dura per entrambe le squadre. Sarà dura per mesi giocare la doppia competizione, campionato e Conference League, ma è un problema che vogliamo avere. Non vogliamo andare via. Per questa ragione domani metteremo la massima forza per vincere".
Domenica ci ha detto che Zaniolo giocherà con lo Zorya o con il Torino. Cosa si aspetta da lui se giocherà domani?
"Niente di particolare. Mi aspetto tutto dalla partita della squadra. Come squadra abbiamo vinto a Genova e da squadra dobbiamo giocare sempre. Non mi aspetto da lui nulla di diverso rispetto a ciò che chiedo e mi aspetto dagli altri. Ha festeggiato a Genova nonostante non abbia giocato: per me è come se avesse giocato 90 minuti. Mi aspetto un giocatore di squadra, nulla da Zaniolo dal punto di vista individuale".
Rui Patricio è uno dei migliori portieri del campionato per rendimento. Di solito in coppa si fa turnover, lei lo confermerà nelle prossime gare o no?
"Non è Rui che è tra i migliori del campionato ma è l'intera squadra. A Venezia abbiamo preso tre gol e anche a Verona. È la squadra che riesce a stare lì tra le formazioni con migliori prestazioni difensive. Fuzato lavora in maniera fantastica, per me non sarà un problema o una notte insonne se in qualche occasione dovesse giocare lui. Ho fiducia totale in lui, ma domani giocherà Rui".
Abraham è uno degli attaccanti che tira di più in porta ma ha raccolto solo 5 gol. Lei è soddisfatto? Su cosa state lavorando?
"Sono contento. Quando sei l'attaccante di una squadra che crea tanto ed è per sua filosofia offensiva, di solito si ha la possibilità di segnare di più. Lui lavora tanto per la squadra, in fase di creazione e appoggio. Non è un problema, sono contento di lui. Sta imparando una dimensione di giocatore di squadra che prima non aveva. Presto o tardi aumenteranno i gol, sono sicuro: non sono preoccupato in questo momento. Ha iniziato molto bene, ha colpito anche i tifosi, sta avendo un piccolo calo che mi sembra normale, anche dopo l'infortunio che lo ha limitato per alcune partite".
Chi giocherà domani?
"Giocheranno Zaniolo, Tammy, Rui Patricio, Mancini e Veretout".
Nelle ultime due partite abbiamo visto una difesa a tre e di conseguenza i tre di centrocampo sono stati molto più vicini. La difesa a tre è limitata alla necessità o si potrebbe ripetere anche quando torneranno a disposizione i calciatori infortunati?
"A me non piace giocare a cinque. Perché una cosa è il concetto di tre, un'altra è il concetto di cinque. E a me non piace giocare a cinque. Abbiamo perso i terzini sinistri e abbiamo scelto di giocare a tre, con El Shaarawy che non è un terzino e che non fa la squadra giocare a cinque. Questa soluzione è andata molto bene a livello di gioco, non a livello di risultato per quanto riguarda la partita di Venezia. Mentre bene a Genova. La rosa non è stata costruita per giocare a tre. Quando costruisci una rosa per giocare a tre tu non hai solo 4 difensori centrali. Non avresti tanti giocatori offensivi come Zaniolo, Perez, Mkhitaryan, Zalewski. Questa dinamica è molto adatta per alcuni elementi, meno per altri. Però ci abbiamo giocato, i giocatori si sono sacrificati. E lo hanno fatto bene. È un qualcosa che dobbiamo avere sempre in tasca come opzione". L'obiettivo sarà sempre quello di tornare a un modello di gioco che volevamo sviluppare, però è importante aver sviluppato questo. Lo vedo bene. Per El Shaarawy, ad esempio, è più facile fare l'esterno in un attacco con tre giocatori, che fare il quinto. Ma va bene, troveremo equilibrio".
Cosa ha capito di più dei giocatori e dell'ambiente?
"Conosco meglio i miei giocatori. Ad esempio, vedere El Shaarawy in quella posizione non pensavo potesse giocarci. Lo vedevo lo scorso anno un giocatore con alti e bassi. Con problemi fisici, con problemi ad adattarsi ad un'intensità alta di gioco. Ho sempre pensato che fosse un giocatore di qualità, magari per giocare una partita, no un'altra, per entrare in un'altra ancora. Invece ha avuto un'evoluzione e una direzione in cui adesso gioca 90 minuti. Nell'unica opportunità del Genoa domenica scorsa, ha fatto il salvataggio. Questo è un El Shaarawy che non ho mai conosciuto. Non ho mai conosciuto. Questo è un esempio di come io posso imparare dai giocatori. Possono passare anche anni, puoi sempre conoscere qualche nuova caratteristica dei giocatori".
Mister ci può parlare della partita di domani, con lo Zorya? Sarà più difficile perchè è una squadra sconosciuta?
"Non sono sconosciuti. Sono squadre sconosciute fino a quando non le affrontiamo. Noi studiamo tutto ciò che è possibile analizzare, abbiamo visto tante partite dello Zorya in campionato e tutte quelle di Conference League. Non esiste motivo per non studiarli e non lavorare come con tutte le altre squadre. C'è sempre rispetto per queste squadre, solo così possiamo preparare e vincere le partite".
Mourinho a Sky Sport
La situazione del girone?
"Se vinciamo siamo matematicamente qualificati, se perdiamo penso che saremo fuori. Con questo senso di partita decisiva dobbiamo giocare. Abbiamo fatto un punto in due partite contro il Bodo, con questa situazione ancora di vantaggio e questo tipo di pressione positiva non sono preoccupato. I giocatori non possono essere rilassati quando giocano una partita decisiva. Anche se la gente dice che la Roma è molto più superiore rispetto agli avversari, domani si deciderà tutto e dobbiamo vincere la partita".
Stai costruendo una mentalità vincente, anche chi non ha giocato come Zaniolo il gruppo ha festeggiato dopo la vittoria di Genova.
"Fa piacere perché significa che il gruppo è unito. Abbiamo parlato di questo nel momento più dolce della stagione, nel momento di difficoltà la squadra deve stare insieme. Non eravamo in crisi di gioco, ho visto e rivisto la partita di Venezia ho visto una crisi di risultato e non di gioco. Giocare a Genova sentivamo la pressione e la responsabilità di vincere, la squadra è stata unita. Mi è piaciuto molto vedere che un giocatore in panchina ha sentito quel momento lì. Per la squadra mi piace".
Smalling è un giocatore pronto?
"A Genova magari sarebbe stato un rischio farlo giocare 90 minuti, anche lì è andato in panchina e nel momento in cui Kumbulla era in difficoltà era pronto per giocare anche 8-9 minuti e per aiutare la squadra a vincere. Questo atteggiamento è importante per noi. Si è allenato, in questo momento è in condizione di iniziare la partita e domani giocherà".
Mourinho a Roma Tv
"All'inizio della competizione chiaramente volevamo vincere il girone, ma abbiamo sbagliato con il Bodø e ora dobbiamo pensare a qualificarci. Domani è una partita decisiva, con pressione e responsabilità: se vinciamo passiamo, se perdiamo siamo fuori. Dobbiamo giocare per vincere".
Vincere anche per trovare continuità dopo la vittoria col Genoa.
"Si, ovviamente. Non penso che abbiamo avuto crisi di gioco, abbiamo sempre creato e giocato per vincere, ma abbiamo avuto una crisi di risultati. Abbiamo bisogno di risultati positivi e quello di Genova è stato importante per guardare la classifica e avere una sensazione diversa, perché senza vittoria eravamo ottavi o noni, ora quinti. Vincere domani è ancora più decisivo".
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