Nell'agenda di Pinto c'è anche il difensore mancino
Sotto traccia il Gm cerca un centrale di piede sinistro: i quattro centrali in rosa sono tutti destrorsi e Mourinho ha sempre avuto mancini affidabili
Che siano state "vacanze" quelle di Tiago Pinto passate in Portogallo nelle scorse due settimane non possiamo esserne proprio sicuri. Sì, il general manager della Roma dopo l'arrivo in Italia a gennaio scorso e la full immersion di giallorosso si è concesso del tempo per se stesso e per la famiglia. Ma ci mettiamo la mano sul fuoco che il suo telefonino si sarà scaricato più volte al giorno per l'intenso traffico che, come è normale, si ingenera in questo periodo tra gli addetti ai lavori del calcio, cioè durante il calciomercato.
Pinto è tornato nei giorni scorsi nella Capitale e di sicuro non ha smesso di guardare la sua agenda, piena com'è di impegni, in alcuni casi veri e propri rompicapo, come quelli di cedere giocatore che di mercato ne hanno davvero poco. Si continua in tal senso a parlare con Pastore e Santon, per trovare una soluzione. Si attendono gli Europei per altri, come Olsen. O come Florenzi, che di mercato ne ha ma ha un ingaggio importante. Né ha smesso di guardare calcio, Pinto, perché proprio la manifestazione continentale può fornire spunti o aiutare a liberare caselle.
Più tavoli, dunque. Quelli sui quali sono abituati a giocare i direttori sportivi assieme ai vari procuratori che gravitano intorno ai calciatori. La Roma monitora con attenzione il mercato. Mourinho dall'Inghilterra segue tutto e ha contatti costanti con la dirigenza e la proprietà per la costruzione della nuova squadra che dovrà rilanciare e far tornare grande, degna del suo nome e del nome della città che rappresenta. Tra i giocatori stimati dal nuovo allenatore, da valutare i rinnovi, o meglio il futuro, di Pellegrini, reduce dal ko fisico in Nazionale e sul quale c'è un interesse del Barcellona, e Dzeko, che vuole lavorare con Mourinho ma attende una proposta di rinnovo per due anni, con ingaggio rimodulato (anche se non se la passano benissimo economicamente: rinnovato l'interesse della Juve, velato quello dell'Inter e new entry quello del Milan).
Sul fronte acquisti, dato per scontato che il club ha già in pugno (quanto meno lato giocatori) Xhaka e Rui Patricio, per sistemare due dei quattro ruoli da rinforzare secondo lo Special One, non è ancora vicino l'accordo coi rispettivi club. Con l'Arsenal per il capitano della Svizzera va limata la differenza di almeno 5 milioni tra richiesta e offerta. Coi Wolves, invece, per il numero uno portoghese sembra difficile che la Roma possa spingersi fino a 12 milioni per un 33enne che va in scadenza tra un anno. C'è da lavorare ancora, insomma. E da avere pazienza, sperando che Euro2020 non complichi le cose dal punto di vista del valore dei due giocatori. Se ne parla meno, poi, ma la Roma è alla ricerca di un difensore centrale. Dando in uscita Fazio, dopo Juan Jesus che ha salutato per la scadenza del contratto, in rosa ci sono Smalling, Mancini, Kumbulla e Ibanez. Tutti hanno in comune una caratteristica: sono destri di piede. Anche per questo e perché Mou in rosa (da Samuel a Vertonghen) ha sempre avuto un centrale mancino tra i quattro, l'identikit del difensore centrale nel database di Tiago Pinto sembra rispondere a questo criterio. Quindi un quinto da mettere in rosa, sempre che non sia in preventivo davanti a un'offerta congrua (leggasi monstre) la cessione di un big come Mancini, che sembra difficile, viste le caratteristiche ben si sposano con le idee di Mourinho, o di un giovane come Ibanez, sul quale insiste comunque una clausola da 80 milioni e la Roma valuterà solo offerte di notevole interesse.
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