Mkhitaryan ha detto sì al rinnovo, ma c'è il nodo commissioni
Due anni fa l'armeno arrivò a Roma grazie a Mino Raiola che non pretese nulla. Ora sarà necessario accontentarlo
L'armeno, orfano a sorpresa anche della sua nazionale, è a Montecarlo. Ospite del suo procuratore Raiola. Con il quale, lunedì scorso, in mattinata, si è incontrato a Trigoria con Tiago Pinto per parlare del suo futuro. Peraltro in ogni caso garantito da un automatico anno in più con la Roma, in cambio di tre milioni netti più una serie di bonus. Solo che perché scatti il rinnovo automatico, c'è bisogno del sì del giocatore che si materializza nel momento in cui Mkhitaryan non dovesse comunicare il suo no entro il prossimo trentuno maggio.
Per quello che ci risulta, il capocannoniere della Roma in campionato, la sua scelta l'avrebbe fatta. Cioè rimanere alla Roma. Ma per chiudere il cerchio ci sono una serie di problematiche che devono essere affrontate e risolte. Problematiche che sono state al centro dell'incontro a Trigoria. Problematiche che si possono riassumere in tre punti: 1) l'arrivo di Mourinho; 2) la richiesta di un contratto perlomeno biennale con opzione per una terza stagione; 3) le commissioni per Raiola. Vediamole nel dettaglio.
Partendo dall'arrivo di Mourinho alla Roma. Può sembrare paradossale che rappresenti un problema lo Special One, ma come i lettori con miglior memoria ricorderanno, tra l'armeno e il portoghese a Manchester i rapporti non furono idilliaci. Conseguenza di una dichiarazione del tecnico («Devi mangiare e allenarti meglio») che il giocatore metabolizzò come un'offesa. Alla luce di questo ricordo, a Tiago Pinto è stata chiesta la garanzia, in caso di permanenza alla Roma, che l'armeno non parta a handicap nella considerazione dell'allenatore. Garanzia che è stata assicurata, Mourinho ha già fatto sapere di non avere nessun pregiudizio nei confronti dell'armeno.
Secondo punto, il contratto. Alla Roma è stata formulata una richiesta per un triennale (ma vanno bene due anni più uno) piuttosto che il solo anno stabilito dal precedente accordo. Il giocatore ha superato la trentina, il prossimo sarà l'ultimo contratto importante della sua carriera, una volta che decidesse di rimanere vorrebbe farlo con la garanzia di restare qui ancora a lungo per evitare, tra dodici mesi, con un anno in più sulla carta d'identità, di ritrovarsi nella stessa situazione di adesso. La Roma, forte anche del decreto crescita (meno tasse da pagare) che può sfruttare per Mkhitaryan, si è detta disponibile a discutere sulla base di un biennale.
Terzo punto, le commissioni. Parola che piace poco ai Friedkin, ma che Raiola vuole anche perché quasi due anni fa non prese nulla (bisogna dargliene atto) portando il giocatore a parametro zero. Ora però, il procuratore vuole che gli venga corrisposto quello che chiede. E qui starebbe il problema. Perché la richiesta sarebbe alta. Bisogna trattare.
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