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FOTO - L'approfondimento: i gol di Milik e le differenze con Dzeko

Abbiamo rivisto le 48 reti ufficiali con la maglia del Napoli (più 7): un magnifico sinistro, un gran colpo di testa e un fiuto sotto porta da bomber

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
18 Settembre 2020 - 18:41

Di sinistro (soprattutto), di testa (un quarto), di destro, su rigore, su punizione, da vicino, da lontano, da opportunista, da bomber, di fisico, di fino. Il campionario dei gol realizzati negli ultimi quattro anni dal successore di Edin Dzeko al centro dell'attacco della Roma è impressionante per completezza e qualità. Se con il bosniaco Fonseca perde un campione, bravo sottoporta ed eccezionale per la sua capacità di far giocare la sua squadra con funzioni da playmaker e rifinitore, con il polacco l'allenatore giallorosso guadagna uno straordinario finalizzatore, magari un po' meno utile ai compagni in fase di sviluppo. Con gli altri indiscutibili vantaggi legati all'età (8 anni di differenza) e al risparmio dell'ingaggio per gli amministratori del club. L'immagine utilizzata sotto (elaborata da Wyscout sui dati dell'ultimo campionato di serie A) evidenzia qualche minima differenza tra i due attaccanti: in particolare, Arkadiusz ha migliori indici realizzativi (miglior media e più tiri nello specchio in percentuale) e nella precisione dei passaggi, mentre Edin è superiore nel numero dei dribbling riusciti e ovviamente nei passaggi chiave. Girano poi delle medie realizzative che non rendono giustizia al polacco: se si comparano solo gol e presenze, viene fuori un dato migliore in media per Dzeko, ma la realtà dice invece che come numero di gol nei 90 minuti giocati Milik ha battuto l' "avversario" per tre volte su quattro nelle ultime edizioni di serie A, finendo battuto solo nell'anno eccezionale del bosniaco (il secondo alla Roma), ma restando comunque in scia (0,82 contro 0,74). 

Tutti i gol col Napoli 

Da quando è sbarcato in Italia, Milik ha realizzato 48 gol ufficiali con la maglia partenopea, più altri 7 realizzati tra amichevoli di livello e con la maglia della Nazionale, comprendendo anche il rigore segnato a Buffon nella lotteria che decise l'assegnazione della Coppa Italia all'Olimpico lo scorso 17 giugno. Li abbiamo (ri)visti tutti e 55 proprio per capire che tipo di bomber sta arrivando a Roma, sulla scia dei centravanti che ci hanno fatto sognare da Pruzzo, a Batistuta, da Voeller a Edin Dzeko, solo per restare ai quattro assi dell'attacco a cui i tifosi delle ultime (e penultime) generazioni sono più legati. In totale abbiamo ammirato 37 gol di sinistro (di cui 5 su rigore e 3 su punizione alla Kolarov), 12 di testa e 6 di destro. La giostra parte dalla doppietta al Milan del 27 agosto del 2016 e si chiude con la rete da opportunista all'Udinese lo scorso 19 luglio. Quattro anni di gol di cui la maggior parte da stropicciarsi gli occhi. Ce ne sono alcuni con evidenti connessioni con la Roma di oggi. C'è ad esempio il rigore realizzato contro la Shakhtar di Fonseca il 13 settembre 2017; ce ne sono due segnati direttamente ai giallorossi (il primo, strepitoso per capacità di controllo e repentina conclusione sotto la traversa nell'1-4 del 31 marzo 2019 e il più recente gol della bandiera su erroretto di Cetin lo scorso 2 novembre, nella gara vinta 2-1 dalla Roma) e ce n'è uno che ha fatto felici i napoletani ma che per le modalità in qualche modo rimanda alla Roma di oggi (e di domani) visto che a firmare la rimonta sul Chievo al San Paolo in quell'8 aprile 2018 furono per l'appunto Milik all'88' (di testa su corner) e poi al 93' Diawara, all'unica rete in maglia partenopea in  Serie A. 

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Di sinistro (soprattutto), di testa (un quarto), di destro, su rigore, su punizione, da vicino, da lontano, da opportunista, da bomber, di fisico, di fino. Il campionario dei gol realizzati negli ultimi quattro anni dal successore di Edin Dzeko al centro dell'attacco della Roma è impressionante per completezza e qualità. Se con il bosniaco Fonseca perde un campione, bravo sottoporta ed eccezionale per la sua capacità di far giocare la sua squadra con funzioni da playmaker e rifinitore, con il polacco l'allenatore giallorosso guadagna uno straordinario finalizzatore, magari un po' meno utile ai compagni in fase di sviluppo. Con gli altri indiscutibili vantaggi legati all'età (8 anni di differenza) e al risparmio dell'ingaggio per gli amministratori del club. L'immagine utilizzata (elaborata da Wyscout sui dati dell'ultimo campionato di serie A) evidenzia qualche minima differenza tra i due attaccanti: in particolare, Arkadiusz ha migliori indici realizzativi (miglior media e più tiri nello specchio in percentuale) e nella precisione dei passaggi, mentre Edin è superiore nel numero dei dribbling riusciti e ovviamente nei passaggi chiave. Girano poi delle medie realizzative che non rendono giustizia al polacco: se si comparano solo gol e presenze, viene fuori un dato migliore in media per Dzeko, ma la realtà dice invece che come numero di gol nei 90 minuti giocati Milik ha battuto l' "avversario" per tre volte su quattro nelle ultime edizioni di serie A, finendo battuto solo nell'anno eccezionale del bosniaco (il secondo alla Roma), ma restando comunque in scia (0,82 contro 0,74). ––– ✒️ Daniele Lo Monaco ???? Pezzo completo su #ilromanista ••• #Roma #AsRoma #calciomercato

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Segnature multiple 

Da quando sta in Italia Milik ha realizzato una sola tripletta, il 10 dicembre 2019, contro il Genk, nei gironi di Champions League: rubando palla al portiere di sinistro, di piatto destro e su rigore, con l'immancabile saltino prima della conclusione. Quattro le doppiette: la prima al Parma nel settembre del 2018 (da opportunista uno e con un gran sinistro all'incrocio l'altro), la seconda al Frosinone nel dicembre dello stesso anno (da pochi passi il primo, di testa l'altro), la terza ancora al Parma, ma al Tardini febbraio 2019 (due ciclonici sinistri da fuori area, di cui uno su punizione), la quarta all'Hellas nell'ottobre 2019 (da rapace dell'area). 

Il timbro della bellezza

Quasi tutti i gol di Arkadiusz Milik sono contraddistinti da rifiniture non banali. A parte i pochi tocchi sottorete, magari a finalizzare azioni tipiche del Napoli dei tempi di Sarri (o per successiva eredità), il polacco ha una particolare capacità di cogliere gli angoli più lontani piazzando il tiro a giro più che calciando di collo pieno in porta. Ci ha segnato a Genova con la Sampdoria, in amichevole col Borussia Dortmund, col Parma in una partita già citata, su punizione al Cagliari nel dicembre 2018, su punizione alla Lazio nel gennaio 2019 (sopra la testa di Leiva, inutilmente a protezione del palo), e ancora col Parma, col Chievo, in Nazionale con la Macedonia e con la Spal. Un campionario davvero completo.

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